Obiettivo della Civica Galleria: La Scuola

Il Blog ha assunto nel tempo due funzioni. La prima è quella di essere espressione del Figurino Storico.
In un mondo globalizzato, lo studio della storia è sempre più indipendente pr capire le origini delle civiltà e questo è il nostro obiettivo primario
Con la denominazione "Civica Galleria del Figurino Storico" si vuole appunto sottolineare la creazione di un vero centro museale, l'unico nelle marche, sulla base di un progetto condiviso tra l'Assessorato alla Cultura del Museo di Osimo, la Società Parko spa che gestisce il trasporto pubblico locale e l'associazione Tavola Rotonda, impostato sullo stile dei grandi musei come lo Stibbert di Firenze e quello di Calenzano dove il figurino storico viene utilizzato come strumento didattico e invito allo studio della storia.
Gli obiettivi della Civica Raccolta osimana sono i medesimi, ma una attenzione particolare è rivolta alle scuole, sopratutto elementari e medie, dove lo studio dei questa materia da parte dei bambini avviene spesso in modo mnemonico; ebbene l'utilizzo del figurino storico vuole essere uno strumento didattico integrativo del libro di scuola ed il nostro locale diventare una sorta di aula didattica dove i bambini si possono appassionare a questa disciplina

La Seconda è quella di divenire lo spazio esterno del CESVAM - Centro Studi sul valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro come spazio per approfondire, oltre che i temi della Uniformologia, anche quelli concernenti le scienze ausiliari della Storia, quali, oltre la Uniformologia, anche la Vessillologia, ovvero lo studio delle Bandiere, l'Araldica, i Mezzi e gli equipaggiamenti, ed il Collezionismo militare in genere ( cartoline, ecc.)

giovedì 30 maggio 2013

Serate di Storia Questa Sera ad Osimo ore 21. La Legione Romana

31 maggio 2013 ore 21  - Sala Convegni Grotte del Cantinore Via Fontemagna 14 Osimo
Serate di Storia
Giulio Cesare e le sue Legioni
Relatore Aurelio Lanari

Le Conquiste Romane. Queste sono state possibili grazie ad una organizzazione militare incentrata su un ordinamento basilare, la Legione ( da "legere" = radunare), l'ordinamento della quale ebbe caratteristiche corrispondenti alle tre grandi epoche in cui si può dividere la storia di Roma: monarchia (750 - 508 a.C.) repubblica (308 - 27 a. C.) ed Impero ( 27 a.C. - 476 d. C.). Si hanno quindi la legione manipolare, la legione manipolare e, per l'IMpero, la legione coartale e la legione con coorte miliaria.
Lo studio e l'approfondimento di questi tipi di ordinamenti militari romani saranno approfonditi da giugno 2013 in poi con post su"coltrinaristoriamilitare.blogspot.com". 
Questa sera Aurelio Natari approfondirà il tema della Legione al tempo di Giulio Cesare

Legio XXII Primigenia

“d’origine e fine incerta”
Emblemi: Capricorno

Comandanti ( legati)
C.Dillio Vocula, nel 69-70 Fu assassinato dai suoi stessi soldati;
L. Catilio Severo;
M. Didio Giuliano, il futuro imperatore, nel 168
C. Ottavio Suetrio, nel 211-212
  
Fu costituita o da Caligola in vista delle operazioni in Germania o da Claudio per partecipare alla conquista della Britannia. Fu stanziata nella Germania Superiore a Mongontiacum (Magonza, l’odierna Mainz).Alla morte di Nerone non riconobbe imperatore S. Galba ed innalzò alla porpora A. Vitellio. Con la metà degli effettivi partì per l’Italia; queste truppe seguiranno le sorti e l’insuccesso finale di Vitellio. L’altra metà della Legione al comando del legato Dillio Vocula, affrontò i ribelli di Civile e liberò Magonza assediata. Abbandonata dagli ausiliari ed a seguito della uccisione di Vocula da parte degli stessi legionari, riconobbe l’impero gallico, ma subito dopo sconfessò questa decisione e combattè nuovamete agli ordini di Petilio Ceriale. Al termine del periodo di anarchia ritornò al suo campo di Magonza.
Regnando Adriano un suo distaccamento venne inviato in Britannia a vigilare un tratto del Vallum fatto costruire da questo imperatore.
Si dichiarò decisamente per Settimio Severo contro Clodio Albino governatore della Britannia, e costituì il nucleo centrale delle forze serviane che sconfissero l’avversario. Con Alessandro Severo si batte contro i Persiani e durante il regno dei Gordiani una parte della legione fu inviata con ausiliari nella provincia d’Africa per sostituirla Legio III Augusta che era sta sciolta.
Fu fedele a Gallieno e, nel 287, almeno un suo reparto appoggiò il tentativo di usurpazione di Carausio, ammiraglio della Flotta della Manica
  (Anna Maria Liberati, Francesco Silverio, in “Fragmenta”, supplemento alla Rivista Militare, 1981)



La Roma del IV Secolo


Plastico di Roma del IV Secolo. Scala 1:250. Roma Museo della Civiltà Romana

Legio II Parthica

“per un secolo di guarnigione in Italia”

Con una decisione che dimostrò chiaramente l’evolversi degli ordinamenti militari romani, Settimio Severo la costituì intorno agli anni 194-196 d.C. e la destinò ai Castra Albana (Albano), nelle immediate vicinanze di Roma: erano circa due secoli   che una legione non veniva più stanziata in Italia. La II Parthica operò con Caracalla contro i Parti nel 217. L’anno successivo una parte di essa stanziata ad Apamea, in Siria, proclamò imperatore Elagabalo, ma si mostrò fedele anche al suo successore Alessandro Severo.

(Anna Maria Liberati, Francesco Silverio, in “Fragmenta”, supplemento alla Rivista Militare, 1981)


 Nella figura:

mercoledì 29 maggio 2013

Legio I Adiutrux

gli ex marinari”
Emblemi: Capricorno, Pegaso, Nave da guerra

Comandanti ( legati)
Orfidio Benigno, nel 69;
T. Statilio Massimo  negli anni 136-137
P. Elvio Pertinace, il futuro imperatore, nel 171
Claudio Pisone, nel 207

Fu fondata da Nerone nel 68 d.c. trasformando in legionari i marinari della flotta di Miseno. Durante  l’anarchia degli anni 69-70 si dichiarò per S. Otone e per lui combattè e fu sconfitta a Bedriatico dalle forze di A. Vitellio.
Invita subito dopo in Spagna non esitò a dichiararsi per Vespasiano, cambiò più volte la sede: nel 70 fu a Magontiacum (Magonza), mentre intorno all’85 venne destinata al fronte danubiano. Fu coinvolta nella sconfitta di Domiziano operata dai Daci, ma combattè contro lo stesso popolo nelle due guerre di Traiano: da questo imperatore ricevette l’epiteto  di Pia Fidelis.
Sempre per Traiano combattè probabilmente in oriente contro i Parti. Adriano la destinò alla provincia Pannonica, con il castrum a Brigetio (Szony, Ungheria). Durante le guerre di Marco Aurelio combattè  valorosamente, tanto da riconquistare nel 171 il Norico e la rezia  che erano cadute in mano ai Marcomanni.
 Si schierò con Settimio Severio, fu in Oriente con caracalla, Alessandro Severo e Giordano III ed in Dacia con Massimino. Risultò fedele a Gallieno.
Agli inizi del III secolo era sempre stanziata nella Pannonia inferiore. In età dioclezianea formò una legione comitatense ed una limitanea
 (Anna Maria Liberati, Francesco Silverio, in “Fragmenta”, supplemento alla Rivista Militare, 1981)

Legio I Parthica

“batteersi in oriente”
  
Verso la fine  del II sec. d.c. venne formata da Settimio Severo ed impegnata nelle operazioni contor i parti. La sua storia non fu particolarmente prodiga di fatti salienti. Ebbe sede nei castra sgli estremi confini orientali di Singara (località nel moderno Iraq)  e di Nisibis (Nusaybin, Turchia).
 Nel 360 durante il regno di Giuliano, prese parte alle operazioni contro i persiano di Shapur II, difendendo la piazzaforte  di Singara ove fu catturata. Nel tardo impero risulta ancora stanziata in quella località. Non si sa nulla del suo emblema e dei suoi comandanti.
 (Anna Maria Liberati, Francesco Silverio, in “Fragmenta”, supplemento alla Rivista Militare, 1981)



Re Shapur I Riceve l'atto di sottomissione di Filippo (244.d.c.) mentre afferra per il polso Valeriano (260), sconfitto in bataglia e catturato. Questo ultimo imperatore morì in prigionia. Scultura ruprestre di Naqsh-i Rustam. Note riferite alla i Legio Parthica

sabato 25 maggio 2013

Legio III Italica

Serate di Storia
31 maggio 2013 ore 21
Sala Convegni Grotte del Cantonore Via Fontemagna 14  Osimo

Tema:
GIULIO CESARE E LE SUE LEGIONI
Relatore Aurelio Lanari



“nati per contrastare i barbari ai confini occidentali”
Emblemi: Cicogna

Comandanti ( legati)
C Vettio Sabaniano;
M. Elvio Clemente  negli anni 179-180
Q. Spicio Ceriale nel 181
Appio Claudio Laterano, fine II Secolo

Dux
Valerio Claudio Quinto, d’età tardo imperiale

Questa legione di costituita da Marco Aurelio inotrno al 165 per cercre di rafforzare l’apparato militare da opporre ai barbari che dilagavano ai confini occidentali. Il suo primo nome fu III Concors che cambiò appresso nel più marziale III Italica. Subito dopo la sua formazione si battè certamente  contro i Buri, popolazione germanica, ponendo poi i suoi quartieri nella fortezza di Reginum, in Rezia, località più tardi chiamata Castra Regina (Ratisbona) qui rimase fino al termine della presenza romana nella regione, costituendovi la più importante forza militare. Combattè sempre in occidente tranne che con Aurreliano, quando partecipò alla riconquista del regno di palmiria, in Siria. Ebbe parte fondamentale nella conquista del potere di Valeriano. Gallieno la nominò Pia Fidelis In età tardo imperiale da essa derivò un alegione comoitatense

 (Anna Maria Liberati, Francesco Silverio, in “Fragmenta”, supplemento alla Rivista Militare, 1981)

(le precedenti schede sono su www.figurinostorico.blogspot.com)

Legio II Italica

“poche tradizioni ma fedeli soldati”
Emblemi: Lupa che allatta Romolo e Remo, Capricorno, Cicogna

Comandanti ( legati)
Q. Wrennio Silvio Massimo, II secolo;
M. Suro Proculo, negli anni 201-205;
Pollieno Sebenno, nel 206

Dux
Ursicino, non altrimenti identificato d’età tardo imperiale

Fu reparto costituito da marco Aurelio certamente prima del 170 d.c. per impiegarla nella lotta aspra e cruenta contro i Marcomanni ai confini occidentali
La sua prima denominazione ufficiale du II Pia, nome che cambiò presto nel più tradizionale II Italica: Negli anni successivi alla sua formazione si battè molto probabilmente contro i Marcomanni e sicuramente in Dacia. Fu quindi dislocata nel Norico, con sede forse a Lauriacum (Lorchi, in Austraia9 ove rimase fino a quando se ne perdono le tracce. Altri distaccamenti risultano essere stati a Lentia (Ilnz, in Austrai) a Javiacum, località non meglio identificata ed in Africa. Aiutò Settimio Severo nella conquista della porpora e ne fu ricompensata con l’appellativo di Fidelis e con la cessione dei suoi legionari al Pretorio. Fece parte dell’esercito con cui Massimino il Trace tentò una disperata difesa dei confini e fu certamente fedele a Gallieno. Un suo reparto venne stanziato, dall’inizio del IV Secolo sul confine basso renano.
 Una legio II Italica Divitensium da Divitia (Deutz, Germania) sede di un reparto distaccato, appoggiò Costantino, venendo accolta tra le legioni palatine.

 (Anna Maria Liberati, Francesco Silverio, in “Fragmenta”, supplemento alla Rivista Militare, 1981)

31 maggio 2013 ore 21  - Sala Convegni Grotte del cantinore Via Fontemagna 14 Osimo
Serate di Storia
Giulio Cesare e le sue Legioni
Relatore Aurelio Lanari



martedì 14 maggio 2013

I Le Legioni di Roma.


Legio I Italica
motto:“tresecoli di normale servizio”                                                                   Emblemi: Toro, Cinghiale

Comandanti ( legati)
L. Anni Gallo, sotto Traiano;
L. Novio Crispino, al tempo di Antonio Pio;
M. Fabio Magno, nel periodo compreso tra gli imperatori Commodo e Settimio severo e L. Mario Massimo nell’anno 193

Praepositus
A. Giulio Pisone, di età incerta.

Corazza anatomica con gladio e decorazioni. Lato di un cippo sepolcale. Da Roma, Via Laurentina. Età Imperiale ( I Legione Italiaca)


Il 20 settembre  del 67 d.c. Nerone la costituì in vista di una spedizione alle “portas Caspias” (attuale passo di  Chawar, fra i monti delle antiche regioni dell’Armenia e della Media) e la definì phalaux Alexandri Magni: furono chiamati a farvi parte italici almeno alti sei piedi (metri 1,76 circa). Tramontata la fantomatica spedizione l’unità venne inviata nelle gallie per contrastare la rivolta di Vindice. Pose il suo castrum a Lugdunum (Lione) e, alla morte del suo fondatore, mutò la propria denominazione in quella definita  di Legio I Italina
Nel 69 parteggiò apertamente per A. Vitellio e per lui si battè a Bedriatico contro le legioni fedeli a S. Otone. Sconfitta successivamente dalle legioni fedeli a Cespasiano nella seconda battaglia di Badriatico in cui affrontò la XXI Rapax, fu inviata a far parte dell’esercito mesico, ponendo la sua base nella Mesia inferiore, a Durostorum ( Silistra, Bulgaria i) Combattè su quei confini nelle guerre di Domiziano e, con Traiano, partecipò alla conquista della  Dacia. Adriano la trasferi in quella che fu la sua ultima sede: Novae, la moderna Svistov in Bulgari mentre una parte dei suoi effettivi venne probabilmente dislocata  a Trosmis (Romania). Per marco Aurelio difese i confini contro i Quadi e Marcomanni e con settimio Severio si spostò in oriente per battersi con i Parti. Alcuni suoi reparti in età dioclezianea e costantiniana formarono legioni comitatensi, mentre ilresto della unità costituì una legione di limitanei, che continuò a gravitare a Novae.
(Anna maria Liberati, Francesco Silverio, in “Fragmenta”, supplemento alla Rivista Militare, 1981)


domenica 12 maggio 2013

Cesare e le Sue Legioni. Appuntamento al 31 di maggio, alle Grotte del Cantinone


Nel quadro delle serate di Storia, Aurelio Lanari il prossimo 31 maggio parlerà nella sala Convegni Grotte del cantinone Via Fontemagna 14, Osimo alle ore 21, di

CESARE E LE SUE LEGIONI

Per introdurre l'interessante argomento, presenteremo dei post dedicati alle Legioni Romane, ai loro Comandanti e alla loro breve storia, iniziando dalla 
 I legione Italica
 che aveva per motto
"tre secoli di normale servizio"
 al comando, sotto Traiano, di L. Annio Gallo



venerdì 10 maggio 2013

Apertura delle Serate di Storia, ad Osimo domani alle 21. Sala Maggiore Palazzo Municipale

Domani 11 maggio alle ore 21, nella Sala Maggiore del Palazzo Municipale, inizieranno le Serate di Storia. Si parlerà del Carro Arato, questo mezzo di combattimento introdotto nel 1916 sui fronti della somme per superare lo stallo tattico dovuto al trinomio reticolato-trincea-mitragliatrice. Era la soluzione adottata dalle Nazioni industrializzate, sfruttando la loro capacità economica. L'Italia, che non era in questo novero, dovette trovare soluzioni alternative per superare questo stallo tattico, che aveva prodotto innumerevoli carneficine, oltre al fallimento di tutta la strategia offensiva di Cadorna. La soluzione fu trovata nell'uomo, ovvero nelle compagnie della Morte, prima, e poi negli arditi. Attaccando in in solo punto di note, mimetizzati ( tutti vestiti di nero) con il solo pugnale e le bombe a mano, sfruttando al massimo l'elemento sorpresa, i gruppi di arditi aprivano ampie brecce nelle trincee nemiche, a premessa dell'assalto di massa, che spesso aveva successo. Francesco Grazioli, insieme ai giovani ufficiali come Giovanni Messe ed altri, trovarono la traduzione tattica di questa soluzione e l'Italia alla battaglia di Vittorio veneto si trovò a disporre di un Corpo d'Armata d'Assalto, che sostituivi i battaglioni  corazzati inglesi e francesi. Nella seconda guerra mondiale, sfruttando le teorie di Liddel  Hart, le teste calde dello Stato Maggiore tedesco, da Guderian in giù, nel 1940, attaccando in un sol punto, con il binomio carro armato-aereo, riuscirono in sei settimane a sconfiggere il più potente esercito francese, ancorato a dottrine obsolete.
Sergio Sparanisarà il conduttore della serata presentando vari esperti. In più sono annunciate sorprese veramente interessanti.
(per approfondimenti vds anche www.coltrinarisotriamilitare,blogspot.com, il syllabus della lezione sulla Prima Guerra Mondiale all'ISSMI)