Obiettivo della Civica Galleria: La Scuola

Il Blog ha assunto nel tempo due funzioni. La prima è quella di essere espressione del Figurino Storico.
In un mondo globalizzato, lo studio della storia è sempre più indipendente pr capire le origini delle civiltà e questo è il nostro obiettivo primario
Con la denominazione "Civica Galleria del Figurino Storico" si vuole appunto sottolineare la creazione di un vero centro museale, l'unico nelle marche, sulla base di un progetto condiviso tra l'Assessorato alla Cultura del Museo di Osimo, la Società Parko spa che gestisce il trasporto pubblico locale e l'associazione Tavola Rotonda, impostato sullo stile dei grandi musei come lo Stibbert di Firenze e quello di Calenzano dove il figurino storico viene utilizzato come strumento didattico e invito allo studio della storia.
Gli obiettivi della Civica Raccolta osimana sono i medesimi, ma una attenzione particolare è rivolta alle scuole, sopratutto elementari e medie, dove lo studio dei questa materia da parte dei bambini avviene spesso in modo mnemonico; ebbene l'utilizzo del figurino storico vuole essere uno strumento didattico integrativo del libro di scuola ed il nostro locale diventare una sorta di aula didattica dove i bambini si possono appassionare a questa disciplina

La Seconda è quella di divenire lo spazio esterno del CESVAM - Centro Studi sul valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro come spazio per approfondire, oltre che i temi della Uniformologia, anche quelli concernenti le scienze ausiliari della Storia, quali, oltre la Uniformologia, anche la Vessillologia, ovvero lo studio delle Bandiere, l'Araldica, i Mezzi e gli equipaggiamenti, ed il Collezionismo militare in genere ( cartoline, ecc.)

domenica 9 dicembre 2018

I Guerra Mondiale. Le brigate. I


Bergamo, Brigata, 

composta dal 25° e 26° Reggimento. La brigata prese parte alla campagna del 1860-61 nelle Marche e nell’Umbria, partecipando ai fatti d’arme di Fano (25° fant.), Sinigaglia, Castelfidardo, Ancona, S. Giuliano, Gaeta. Partecitò alla campagna del 1866 contro l’Austria, durante la quale non si trovò a fatti d’arme, siccome appartenente alla 18a Divisione (Della Chiesa) del IV Corpo (Cialdini). Alla campagna d’Africa del 1887-88 partecipò la 2a comp. del 25° fant. Durante la campagna del 1895-96, concorse alla formazione dei bgl. 5, 16, 19 e 30, con 6 ufficiali e 254 gregari del 25° regg. e 10 uff. e 270 gregari del 26° regg. Il 5° e il 6° batt. si trovarono alla battaglia di Adua. Durante la guerra Italo-Turca 1911-1912, il 25° regg. concorse alla mobilitazione dei reggimenti 6°, 26°, 43° e 93°, fornendo complessivamente 19 uff. e 1275 gregari. Il 26° regg. invece venne mobilitato e prese parte alla campagna nella zona di Derna, combattendo in numerosi fatti d’arme e distinguendosi specialmente nel combattimento di Abdalla. Durante la guerra Italo-Austriaca 1915-18 la brigata Bergamo prese parte alle operazioni svoltesi nella zona di S. Lucia di Tolmino, ove rimase fino alla fine del 1916; passò quindi nella zona di Monfalcone, quindi in quella di Gorizia, poi ancora sul Debeli e infine, durante la ritirata dell’ottobre-novembre, dopo avere combattuto a Pozzuolo del Friuli (30 ottobre) riportando gravi perdite, ripiegò dietro il Piave. Nel dicembre 1917 fu inviata sull’Altipiano di Asiago ove rimase fino al giugno 1918, allorchè, nei pressi di Monastier, partecipò alla battaglia del Piave, distinguendosi durante la nostra cortroffensiva. Durante la battaglia di Vittorio Veneto combattè sul M. Badenecche (Altipiano di Asiago) conquistandolo ed avanzando poi verso Ospedaletto e Borgo. Medaglia d’Argento al Valor Militare per essersi distinti nell’assedio di Gaeta (12 novembre 1860). Medaglia d’Argento al Valor Militare pel contegno tenuto a S. Lucia di Tolmino (agosto 1915) a Flondar (maggio 1917) e sul Piave (giugno 1918) Medaglia d’Argento di benemerenza per l’abnegazione con cui si segnalò durante il terremoto del dicembre 1908. Medaglia d’Argento al Valor Militare pel contegno tenuto a Santa Lucia di Tolmino (1915-16), a Raccogliano (agosto 1917), a Pozzuolo del Friuli (ottobre 1917) e sul Piave (giugno 1918). Medaglia di Bronzo al Valor Militare, la ferma condotta tenuta nel combattimento di Sidi Abdalla (Derna, 3 marzo 1912). Le 
mostrine della brigata: Bleu, attraversate orizzontalmente al centro da una riga rossa.

giovedì 1 novembre 2018

Uniformi della Grande Guerra VII


su
www.valoremilitare .blogspot.com
con post in data odierna
ricostruzione della 
Battaglia di Vittorio veneto
 a cento anni dagli avvenimenti

mercoledì 20 giugno 2018

Si cerca la foto del Gen. Giovanni Scrivante

Gentile Gen. Dott. Massimo Coltrinari,
>
>      Ciao e buongiorno. Si prega di perdonare la mia mancanza di padronanza della lingua italiana. Il mio nome è Javier Ernesto Sanchez e io sono uno studente laureato presso l'Università del Nuovo Messico negli Stati Uniti, che sta lavorando ad un progetto di ricerca accademica sobre l'esercito del Regno Italiano durante la Grande Guerra, 1915-1918. Di conseguenza, vi scrivo profili biografici di varie generali italiani e sto cercando di trovare un ritratto del seguente generale che ha servito come comandante della 10a divisione nel 1915:
>
> Ten. Gen. Giovanni SCRIVANTE (n. a S. Damiano d’Asti nel 1857, m. a Roma nel 1927), colonnello comandante il 1º alpini nel 1904-1909. Magg. generale nel 1909 comandòl a 1ª brigata alpini. Ten. gen. nel 1913, tenne il comando della 10a divisione nel 1915. In P.A. nel 1917.
>
>      Si prega di notare che qualsiasi immagine del generale sarebbe molto gradita e apprezzata. Forse potresti aver trovato una foto del generale Scrivante durante il tuo lavoro sulle Le Marche nella prima guerra mondiale.
>
>      Grazie ancora per il vostro aiuto e attendo con ansia la vostra risposta.
>
> Cordiali saluti,
>
> Javier Ernesto Sanchez
> 367 Langley Road.
> Estancia, NM 87016
> tel. (505) 400-3192
> e-mail: jsanch22@unm.edu<mailto:jsanch22@unm.edu>
>

mercoledì 6 giugno 2018

Prima Guerra Mondiale: le armi inutili


Fonte
blog precedente

Nella immagine corazze, elmi, lance e sciabole, che anche oggi fanno bella mostra del loro scintillio con la Grande Guerra sono state definitivamente accantonate



sabato 2 giugno 2018

Grande Guerra: fonti iconografiche





FOCUS STORIA WARS, MONDADORI SCIENZA,  COLLANA LE PIU' GRANDI BATTAGLIE DELLA STORIA. VOL. II 1899-1939 RIVOLUZIONI E TRINCEE  
DISPONIBILE PRESSO TUTTE LE EDICOLE O ALLA CASA EDITRICE

sabato 19 maggio 2018

I Guerra Mondiale. Dizionario


Dizionario minimo della Grande Guerra
pubblicazione dell'Istituto del Nastro Azzurro
(centrostrudicesvam@istitutonastroazzurro.org)

informazioni su
www.valoremilitare.blogspot.com

giovedì 10 maggio 2018

Uniformi: Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. V





Uniformi per Generali e Marescialli della URSS 
delle forze terresti ed aeree

Fine della Parte Prima, ordinata su cinque post
 delle Uniformi dedicate al Patto di Varsavia
notizie ed  indicazioni
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

domenica 6 maggio 2018

Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche Uniformi IV


La quarta serie di tabelle proposte riguardanti le Uniformi delle Forze Armate della URSS  sono dedicate la prima ad uniformi speciali,
la seconda alle uniformi  spalline e mostrine degli Allievi della Scuola Militare SUVAROV, 
la terza alle uniformi della Polizia Militare (movieri)
 e la quarta  alle uniformi copricapo fregi d'Armi e distintivi di grado per appartenenti ai reparti di frontiera








massimo coltrinari
(direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org)

venerdì 4 maggio 2018

Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche Uniformi III



Patto di Varsavia
URSS
Forze Terrestri
Uniformi per Militari delle forze aeree
Uniformi per donne appartenenti alle Forze Armate della URSS
Uniformi per Generali e Marescialli della Unione Sovietica delle forze aeree e terresti
 della URSS
Uniformi di servizio








lunedì 30 aprile 2018

Unione delle repubbliche Socialiste Sovietiche Uniformi II




Patto di Varsavia
URSS
Forze Terrestri
Uniformi per sottufficiali e soldati in servizio di leva,
frequentatori di Istituti militari e Guardia d'Onore
Uniformi per aspiranti delle forze aeree e terresti
ed uniformi per ufficiali delle forze terrestri






note ed informazioni a
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

sabato 21 aprile 2018

Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche UNIFORMI I


Patto di Varsavia
URSS
Forze Terrestri
Uniformi per sottufficiali e soldati in servizio di leva,
frequentatori di Istituti militari e Guardia d'Onore
Uniformi delle forze terrestri




massimo coltrinari

domenica 18 marzo 2018

Quadro di Battaglia dell'esercito Italiano 1915


Il quadro di battaglia dell'Esercito Italiano
 al momento di entrare in guerra il 24 maggio 1915
 è su 
 www.coltrinaristoriamilitare.blogspot.com

posto in data 18 marzo 2018 e seguenti

sabato 24 febbraio 2018

L'Esercito Italiano nel 1914. Pregi e Difetti


Massimo Coltrinari - Giancarlo Ramaccia*


Molto si è dibattuto sulla consistenza dell’Esercito italiano nel 1914. E versioni sono contrastanti, ma tutto deve essere rapportato al rapporto tra decisione strategica, piani e mezzi a disposizione. A seconda di come si guarda questo aspetto si può dire che l’Esercito itali
ano nel 1914 era pronto per affrontare una guerra mondiale, al pari degli altri Eserciti europei, oppure, destabilizzato dalla guerra di Libia, era carente di questo e quello. “[1]

Nel 1914 l’Italia aveva sotto le armi le due classi del 1892 e del 1893, le più numerose che essa avesse chiamato in complesso 235 mila uomini, oltre 41 mila tra raffermati  e carabinieri. L’11 luglio 1914 per esigenze di pubblica sicurezza, (siamo in piena settimana rossa, la rivolta che scoppiò nella Merche e nelle Romagne per ragioni politico-sociali) vennero richiamati 71 mila uomini della classe 1891, da poco congedati. In totale 352 mila uomini di truppa perfettamente addestrati, 50 mila dei quali in Libia. Vi erano poi sotto le armi 33 mila uomini della 2a categoria della classe 1893. Se si confrontano le cifre, mai l’Esercito italiano era stato così forte in tempo di pace.

Lo scollamento tra vertice politico e vertice militare si rileva anche dalla scarsa conoscenza del Primo Ministro Salandra della consistenza numerica dell’esercito, tanto che ebbe a dichiarare il 2 agosto 1914, sulle informazioni del Ministro della Guerra, “L’Italia era pressoché disarmata”.

I 350 mila soldati sotto le armi, addestrati, si dovevano confrontare con i 400 mila soldati di cui l’Austria-Ungheria disponeva alla stessa epoca. Quindi appare quanto mai fuori luogo l’asserzione del Primo Ministro Italiano. Il 2 agosto 1914 furono richiamate a tre classi, due istruite ed una di reclute che fece salire la forza dell’esercito a 628 mila uomini.
Di fronte ai nostri 1200 colpi per pezzo, che erano pari alle dotazioni dell’esercito sia Francese che Tedesco, l’Austria-Ungheria non né aveva che la metà, cioè 492 per i cannoni da campagna e 258 per quelli da montagna. In termini di vestiario l’Austria mobilitava inizialmente unità di Landstrurm senza poter dare uniformi, ma munirle solo di bracciale. In pratica i problemi vi erano dall’una e dall’altra parte.”

La realtà del 1914 in ogni caso e dura. Lo sforzo organizzativo, sebbene enorme, non consentì di mettere a punto uno strumento militare tra impiegare in operazioni belliche in grado di sviluppare, secondo i canoni ella dottrina ufficiale e secondo il disegno di manovra del generale Luigi Cadorna una azione offensiva di successo per la conquista di un qualche obiettivo strategico che non fosse quello minimo di immobilizzare una aliquota delle forze austro-ungariche.

Considerate come delta negativo aggiunto le sfavorevoli condizioni strategiche del fronte orientale e della relativa frontiera, i principali elementi di debolezza del Regio esercito erano l’insufficienza numerica e qualitativa del materiale di artiglieria ed il men che mediocre grado di addestramento di molti quadri e di moltissimi soldati. Circa l’insufficienza dell’addestramento sarebbero necessarie molte pagine per elencarne i motivi e sottolineare come i richiami delle classi già addestrate furono, iniziati nel 1909, un fallimento dietro l’altro stante l’aperiodicità e la breve durata.
Dal 1911 la forza alle armi si mantenne al di sopra di quella bilanciata perché da quell’anno e nei successivi vennero incorporati tutti gli idonei della prima categoria anche se eccedenti il limite di bilancio, ma ciò non fu sufficiente a portare l’esercito dal piede di pace a quello di guerra utilizzando il personale delle classi dal 1881 in poi, per cui si dovette ricorrere al richiamo ed alla mobilitazione di molto personale delle classi precedenti poco o nulla addestrate, che non conosceva o aveva dimenticato i procedimenti di combattimento e che non aveva alcuna familiarità con i nuovi mezzi. L’addestramento carente o inesistente fu una gravissima deficienza dell’Esercito italiano nel 1914 


Un’altra grossa deficienza fu il problema dell’artiglieria. Vi era cronica l’assenza di cannoni nei reggimenti pesanti campali e l’alto grado di vetustà  di parte del materiale di artiglieria campale e del parco d’assedio, si rilevava un forte disequilibrio fra l’arma di artiglieria e le altre armi come la fanteria e la cavalleria, nonostante i provvedimenti presi prima dal gen. Pollio e poi dal gen. Cadorna.

La divisione di fanteria italiana aveva in organico 32 pezzi da 75/911:[2] Il Corpo d’Armata italiano aveva in organico lo stesso materiale e l’eguale numero dei pezzi della divisione francese vale a dire 12 cannoni da 75, quello francese aveva in organico 36  cannoni  e 16 obici da 120 o 155, il corpo d’armata tedesco disponeva di 16 obici pesanti campali e quello austro-ungarico di 8 obici pesanti campali.

Un corpo d’armata di 2 divisioni disponeva organicamente nel suo ambito di: se italiano di 96 bocche da fuoco (32+32+32) di 124 se francese (36+36+36+16), di 148 se tedesco (66+66+18) e di 92 se austro-ungarico (42+42+8).
Vero è che esisteva l’equivalenza numerica delle bocche da fuoco tra il corpo d’armata italiano e quello austro-ungarico, ma questo ultimo utilizzava materiale da campagna con prestazioni superiori e, soprattutto, al pari del corpo d’armata tedesco, disponeva dell’obice campale da 76,5 particolarmente adatto ai terreni impiego nel settore orientale italiano.
L’artiglieria da campagna francese, a sua volta, era superiore all’artiglieria similare austro-ungarica e tedesca, ma anche l’esercito francese si trovava  in uno stato di assoluta inferiorità rispetto all’armamento dell’artiglieria tedesca per tutto il resto, giacchè i tedeschi erano gli unici ad avere realizzato un’ottima proporzione tra l’artiglieria e le altre armi.

Nei riguardi della potenza di fuoco occorre sottolineare che la divisione di fanteria italiana disponeva in realtà di 12 mitragliatrici anziché delle 24 previste dagli organici, la francese di 24, la tedesca di 24 e l’austro-ungarica di 28. La debolezza dell’artiglieria e l’insufficienza delle mitragliatrici furono le principali cause che resero sterili le prime quattro battaglie dell’Isonzo.

Non da meno vi erano, nel 1914, grosse carenze nel settore del vestiario e dell’equipaggiamento. In linea generale queste furono ripianate senza difficoltà in quanto nel Paese esistevano industrie in grado di produrre, anche in tempi relativamente brevi, tutto il necessario. Per l’equipaggiamento ed il vestiario il problema era solo di natura finanziaria. Merita in ogni caso dare un breve sguardo alla evoluzione di questo settore, che nella sostanza resse bene alla prova della guerra.

* Materiali per il Dizionario Minimo della Grande Guerra 1916
info:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

[1] Alberti A., Testimonianze straniere sulla guerra italiana. 1915-1918, Roma, Ministero della Guerra, Comando del Corpo di Stato Maggiore, Ed. Giornale “Le Forze Armate”, 1931.
[2]        La divisione francese ne aveva 36 da 75, la divisione tedesca 54 cannoni da 77/906 e 12 obici campali leggeri da 105/mod 98-09 e quella austro ungarica 30 cannoni ca campagna e 12 obici campali   

domenica 18 febbraio 2018

Dottrina militare tedesca del 1914



Con post in data 7 gennaio 2018 è stata stesa una nota sulla Dottrina Militare francese del 1914; con nota in data 18 febbraio 2018 è stata stesa una nota sulla Dottrina Militare tedesca del 1914
sul blog

www.coltrinaristoriamilitare,blogspot.com




martedì 23 gennaio 2018

La Guerra Italiana alla URSS 1941-1943. Le Operazioni

In seconda edizione esce nella collana
I Libri del Nastro Azzurro il volume

La guerra italiana alla URSS 1941-1943. Le Operazioni

Roma, Societa Editrice Nuova Cultura,
 2018, E.20 pag. 296

(per info:
 www.nuovacultura.it
segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)

note ed articoli su
www.valoremilitare.blogspot.com
con post dal 21 gennaio al 27 gennaio 2018

Il Volume vuole ricordare le tragiche vicende dei nostri soldati in Russia, che sono propedeutiche all'altra grade tragedia che è la prigionia in URSS


Si

QUADRO DI BATTAGLIA DEL C.S.I.R. ALLA DATA DEL 1 AGOSTO 1941

Ø  comando: comandante (generale di corpo d'armata Giovanni Messe), stato maggiore, comandante dell'artiglieria, comandante del genio;
Ø  quartier generale: 3 sezioni motorizzate carabinieri reali, una sezione topocartografica, una sezione fotografica, una sezione topografi per artiglieria, un ufficio postale, un reparto fotocinematografico, un drappello automobilistico per comando di corpo d'armata, un nucleo movimento stradale, una sezione carburanti;
Ø  unità di supporto: un battaglione mitraglieri di corpo d'armata, un battaglione cannoni da 47/32, una compagnia bersaglieri motociclisti, una legione camicie nere su 2 battaglioni camicie nere e un battaglione armi di accompagnamento dell'esercito), un raggruppamento di artiglieria (30°) su 3 gruppi da 105/32, 2 gruppi autocampali contraerei da 75/46 e 2 batterie cannoni-mitragliere da 20, un battaglione artieri su 3 compagnie, 2 battaglioni pontieri su 3 compagnie, un battaglione collegamenti su 2 compagnie telegrafisti, una compagnia marconisti, una colombaia mobile, un'officina autocarreggiata per materiali di collegamento, una sezione fotoelettricisti autocarrata, un battaglione chimico;
Ø  aeronautica: un gruppo di osservazione su 3 squadriglie e un gruppo da caccia su 4 squadriglie;
Ø  servizi: una sezione di sanità, 2 autoambulanze radiologiche, una autoambulanza odontoiatrica, 2 sezioni disinfezione, 18 ospedali da campo, 2 sezioni bonifica per gassati, un laboratorio chimico, batteriologico, tossicologico, una sezione sussistenza, una sezione ed una squadra panettieri con forni rotabili, 2 infermerie quadrupedi, un reparto salmerie, un autoraggruppamento di armata su un autogruppo pesante (4 autoreparti pesanti), un autogruppo misto (3 autoreparti pesanti, un autoreparto leggero, un autoreparto misto, un autoreparto autoambulanze), un'officina di autogruppo, un reparto soccorso stradale, un nucleo soccorso stradale;
Ø  tribunale militare di guerra del C.S.I.R;
Ø  divisione autotrasportabile Pasubio:
§  comando: comandante (generale Vittorio Giovannelli), capo di stato maggiore, stato maggiore;
§  quartier generale: 2 sezioni motorizzate carabinieri reali, un drappello automobilistico, una sezione carburanti, un nucleo soccorso stradale, un nucleo movimento stradale, un gruppo fotocinematografico, un ufficio posta militare;
§  79° reggimento fanteria Roma: comando, compagnia comando, compagnia mortai da 81, batteria cannoni d'accompagnamento da 65/17, 3 battaglioni (ciascuno su: comando, compagnia comando, 3 compagnie fucilieri, 1 compagnia armi d'accompagnamento mitragliatrici e mortai da 81);
§  80° reggimento di fanteria Roma: idem come il 79°;
§  2 battaglioni mortai da 81;
§  2 compagnie cannoni controcarro da 47/32;
§  8° reggimento artiglieria motorizzato su: comando e reparto comando, un gruppo motorizzato obici da 100/17, 2 gruppi motorizzati cannoni da 75/27, un reparto munizioni e viveri, 2 batterie contraerei cannoni-mitragliere da 20 mod, 35;
§  una compagnia genio artieri;
§  una compagnia genio telegrafisti e radiotelegrafisti;
§  una sezione fotcelettricisti;
§  servizi: una sezione sanità, 4 ospedali da campo, un nucleo chirurgico, una sezione sussistenza, una squadra panettieri con forni mobili;



Ø  divisione autotrasportabile Torino:
§  comando: comandante (generale Luigi Manzi), capo di stato maggiore, stato maggiore;
§  quartier generale: come la divisione Pasubio;
§  81° reggimento fanteria: come 79° fanteria Roma;
§  82° fanteria: come 79° fanteria Roma;
§  2 battaglioni mortai da 81;
§  2 compagnie cannoni controcarro da 47/32;
§  52° reggimento artiglieria motorizzato: come 8° reggimento della Pasubio;
§  genio: come genio della Pasubio;
§  servizi: come servizi della Pasubio;
Ø  3^ divisione Celere Principe Amedeo duca d'Aosta:
§  comando: comandante (generale di divisone Mario Marazzani), capo di stato maggiore, stato maggiore;
§  quartier generale: 2 sezioni celeri carabinieri reali, un drappello automobilistico, un nucleo movimento stradale, un gruppo fotocinematogtafico, un ufficio posta militare;
§  3° reggimento bersaglieri su: comando e compagnia comando, 3 battaglioni bersaglieri autotrasportati, 2 compagnie motociclisti, un autoreparto leggero;
§  2 compagnie cannoni controcarro da 47/32;
§  reggimento Savoia cavalleria su: comandante, comando e squadrone comando, 2 gruppi squadroni (su: comando, 2 squadroni cavalieri o lancieri), uno squadrone mitraglieri;
§  reggimento Lancieri di Novara su: comandante, comando e squadrone comando, 2 gruppi squadroni (su: comando, 2 squadroni cavalieri o lancieri), uno squadrone mitraglieri;
§  2 batterie contraerei cannoni-mitragliere da 20 mm mod. 35;
§  3° reggimento artiglieria a cavallo su: comandante, comando, reparto comando, 3 gruppi di artiglieria ippotrainata su 2 batterie cannoni da 75/27 mod. 1912;
§  gruppo carri veloci San Giorgio;
§  una compagnia genio per divisione celere;
§  una compagnia genio radiotelegrafisti per divisione celere;
§  servizi: una sezione sanità, 4 ospedali da campo, un nucleo chirurgico, una sezione sussistenza, una squadra panettieri con forni rotabili, un autoreparto misto.

Totale del C.S.I.R.:
§  62 000 uomini;
§  17 battaglioni fucilieri (12 di fanteria, 3 bersaglieri, 2 camicie nere);
§  7 battaglioni armi di accompagnamento;
§  14 compagnie autonome (2 motociclisti, 4 mortai da 81, 8 da 47/32);
§  un battaglione guastatori;
§  10 squadroni di cavalleria (8 cavalieri, 2 mitraglieri);
§  4 squadroni carri L (61 carri);
§  14 gruppi di artiglieria (3 da 105/32 con 36 pezzi, 2 da 100/17 con 24 pezzi, 7 da 75/27 con 72 pezzi, 2 da 75/46 con 32 pezzi);
§  10 batterie autonome (2 da 65/17 con 8 pezzi, 8 da 20 mm con 64 pezzi);
§  4 battaglioni del genio (1 artieri, 1 collegamenti, 2 pontieri);
§  6 compagnie autonome del genio (3 artieri, 3 telemarconisti);
§  un battaglione chimico;
§  servizi: 30 ospedali da campo, 4 sezioni sanità, 2 ambulanze radiologiche, una ambulanza odontoiatrica, 3 nuclei chirurgici; 2 sezioni bonifica gassati, una sezione disinfezione, un laboratorio chimico batteriologico tossicologico con centro antirabbico, 6 sezioni sussistenza, una sezione panettieri con forni, 5 squadre panettieri con forni, 2 infermerie quadrupedi, un reparto salmerie, 14 autoreparti pesanti, 2 autoreparti misti, un autoreparto leggero, un autoreparto ambulanze, 2 officine mobili pesanti, 5 nuclei soccorso stradale, un reparto soccorso stradale, un battaglione movimento stradale, una centuria della milizia della strada, 3 nuclei movimento stradale, 3 autofficine, un comando tappa speciale, 2 comandi tappa principali, 3 comandi tappa secondari, 6 uffici tappa principali, 3 battaglioni territoriali mobili, una compagnia presidiaria, un gruppo lavoratori, 5 uffici postali.

Alcune delle unità suddette, particolarmente dei servizi, affluirono in Russia successivamente al grosso del C.S.I.R. L'intendenza speciale del C.S.I.R. allestì, inoltre, gradatamente centri logistici comprendenti magazzini (o frazioni di magazzino) per i servizi di sanità, commissariato, artiglieria, genio, automobilistico.