Questo Blog, già figurinostorico.blogspot.com, che sosteneva che "la storia si può raccontare in tanti modi. Noi abbiamo inventato un nuovo modo di raccontarla:con il figurino storico. Firmato: la Tavola Rotonda Osimo." Si aprirà da parte della Galleria del Figurino Storico un sito. Questo blog continua a svolgere la sua funzione: di descrivere il Costume Militare attraverso i secoli,ovvero l'Uniformologia, scienza ausiliaria della Storia (contatti:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org)
Obiettivo della Civica Galleria: La Scuola
lunedì 29 novembre 2021
venerdì 19 novembre 2021
Roberto Olevano. Gli Italiani nelle Armate napoleoniche
I SOLDATI DEL
PRIMO TRICOLORE
Nell’Italia
della fine del XVIII, solo una violenta spinta dall’esterno poteva mettere in
movimento le acque stagnanti e tale spinta fu data dagli eserciti della
Rivoluzione francese. È qui, dunque, proprio negli anni dal 1796 al 1802 ed
oltre che si accende il crogiolo ove arderanno e si combatteranno le forze che
avrebbero condotto alla formazione dello Stato italiano. Fu nell’Italia del
Nord che i più importanti gruppi giacobini si schierarono a fianco della
Francia rivoluzionaria. Con questo non si vuole ignorare o trascurare l’enorme
rilievo ideale dei giacobini meridionali, ma il gruppo di questi ultimi fu
limitato ed elitario. A causa dell’assenza di vaste classi medie moderne, fu solo
l’élite intellettuale aristocratica a costituire la forza motrice del
giacobinismo meridionale. Nel Nord invece, il giacobinismo ebbe un seguito più
cospicuo e l’adesione militare ebbe, in vista della futura nascita del moderno
Stato nazionale italiano, un’importanza immensa. Creò l’embrione di un esercito
nazionale, svincolato dalla tradizione feudale aristocratico-mercenaria del
Settecento; dette a questo esercito un ideale, una speranza nel futuro e sopra
ogni altra cosa una bandiera nazionale. Il nome di Repubblica Italiana, poi
Regno d’Italia, offrì all’attenzione dell’Europa la prima compagine statale
così chiamata. Le imprese militari delle nuove forze armate italiane furono più
che degne e spesso gloriose. Si formò in esse un gruppo moderno di ufficiali
italiani che avrebbero fornito non pochi quadri alla prima fase del futuro
processo nazionale. La costruzione dell’esercito in Italia costituisce un
momento centrale nella formazione dell’Italia contemporanea, la formazione di
un esercito nazionale è un avvenimento che travalica la storia militare per
investire le vicende della società e del costume.
L’idea nazionale
non poteva concretamente attuarsi e portare alla formazione di uno stato
nazionale moderno se non attraverso la lotta armata. È evidente che in Italia
il processo di formazione del moderno stato nazionale non è stato un fenomeno
indipendente, ma ha finito per inquadrarsi entro le contese che sconvolgevano
l’Europa. L’invasione francese dell’Italia avvenne mentre le terribili guerre
della Prima e della Seconda Coalizione infuriavano dalle acque dell’Atlantico a
quelle del Mediterraneo, dall’Europa Occidentale al Danubio e l’Italia, per la
sua importanza strategica, non poteva non essere coinvolta nell’infernale
ingranaggio della guerra. Se le forze giacobine furono sollecitate, armate e
organizzate dai francesi, gli aiuti militari dei Paesi ostili alla Francia non
mancarono di sostenere la lotta armata dell’opposta parte. È altrettanto chiaro
che, nonostante Napoleone si vantò sempre di aver risvegliato lo spirito
guerriero degli italiani addormentato da secoli, non era sua intenzione avviare
un’emancipazione della penisola ed un suo affrancamento dalla tutela francese,
ma fu solo il desiderio di incrementare con un numero sempre maggiore di uomini
le proprie schiere che lo spinse ad introdurre la leva in Italia. D’altra
parte, il Direttorio non l’aveva mandato, né Bonaparte era venuto in Italia per
democratizzarla, ma unicamente per appropriarsi delle sue risorse belliche e
per imporre la propria pace all’Austria. Inventare, favorire oppure stroncare
la democratizzazione italiana fu, dunque, sia per il Direttorio che per
Bonaparte, strettamente funzionale agli adattamenti del piano strategico.
Diverso il discorso per Gioacchino Murat, il quale, benché all’inizio avesse
avversato l’autonomia degli italiani, una volta diventato re di Napoli, riuscì
a svincolarsi dalla soffocante potestà del cognato, avviando un processo di
vera indipendenza che coincide con l’avvio del processo risorgimentale e che ci
fa considerare quella di Tolentino, l’ultima battaglia napoleonica e la prima
del Risorgimento.
Il 19 agosto venne istituita la Guardia
Nazionale e la Legione Lombarda che dovevano assicurare l’ordine interno e la
difesa esterna dei territori della Repubblica Transpadana, entità non
ufficialmente riconosciuta, ma costituita dai territori assoggettati al
provvisorio governo Repubblicano dopo la prima campagna d’Italia e riuniva la
Lombardia austriaca con Bergamo e Brescia. Il 24 settembre Bonaparte ordinò di
costituire a Milano, Ferrara e Bologna 3 battaglioni di 600 guastatori e
zappatori da impiegare nei lavori d’assedio a Mantova e di riattamento delle
piazzeforti lombarde. Lo scopo era modesto: disporre di manodopera
militarizzata, e dunque mobile, per supplire alla mancanza o insufficienza
della manodopera locale.
Il 4 ottobre un reparto della civica
reggiana di guardia al castello di Montechiarugolo catturò un reparto di 150
austriaci in ricognizione da Mantova. L’episodio, enfatizzato come “primo fatto
d’armi della libertà italiana”, dette modo a Giuseppe Lahoz, divenuto in
seguito aiutante di campo di Bonaparte, di promuovere una petizione,
sottoscritta da numerosi patrioti, per formare una legione lombarda. Il 6
ottobre l’Amministrazione trasmise la petizione a Bonaparte, il quale si mostrò
a teatro assieme agli “eroi” di Montechiarugolo.
L’8 ottobre Bonaparte autorizzò la
creazione della legione lombarda e il 9 ordinò di convocare a Modena i
rappresentanti delle 4 città Cispadane per costituire una “Legione Italiana”
che prevedeva un organico di 3.471 uomini inclusi 159 ufficiali. La forza era
suddivisa in 7 coorti – sei provinciali (3 milanesi, 1 cremonese, 1
lodigiana/pavese, 1 comasca) e una di patrioti italiani – su 5 compagnie (1
granatieri, 3 fucilieri e 1 cacciatori) di 100 uomini; 1 Divisione di
artiglieria di 62 uomini con 4 pezzi e 1 corpo di cacciatori a cavallo di 120
uomini. Il 6 novembre, a Milano in Piazza Duomo, con cerimonia solenne,
Bonaparte consegnò la bandiera di guerra alla 1a Coorte milanese, l’unica con
quadri completi. Era il primo tricolore che sventolava in testa ad un reparto
militare italiano che il 7 marciò al fronte di Verona. Il riconoscimento di una
legione, istituita e pagata dall’Amministrazione generale, implicava dunque
anche il riconoscimento di fatto della sovranità lombarda e il suo impiego al
di fuori del territorio lombardo, addirittura sul fronte franco-austriaco,
configurava di fatto uno stato di cobelligeranza. I giacobini lombardi
cercarono di trarre il massimo profitto politico dal questo ambiguo statuto
giuridico e il 14 novembre proclamarono l’indipendenza e la sovranità del
popolo lombardo. L’iniziativa fu subito stroncata ma il giorno successivo,
durante la battaglia d’Arcole (15 e 16 novembre), “vari e coraggiosi della legione lombarda furono al fuoco, benché non
avessero avuto ordine di marciare, e riportarono gloriose ferite”, fu con
queste parole che il generale Berthier lodò nel bollettino il comportamento
della legione Lombarda e il valore mostrato sul campo di battaglia conduceva
faticosamente al progredire dell’agognata indipendenza e autodeterminazione
altrimenti preclusa ed avversata sul piano diplomatico.
L’impatto della coscrizione e della
leva, esperienze del tutto nuove nel nostro Paese, fu traumatico, perché i ceti
popolari si opposero in tutti i modi possibili allo sradicamento dei giovani
coscritti dalle loro case. Le manifestazioni più significative di questa
opposizione furono la renitenza e la diserzione, fenomeni che assunsero un
carattere di massa, alimentando un brigantaggio fattosi presto endemico.
Tuttavia, nonostante queste difficoltà, le armate italiane divennero una
realtà. Nei loro ranghi tra il 1797 e il 1815 passarono più di 250.000 uomini,
la metà dei quali caddero in battaglia o morirono per cause connesse alla
guerra. Dunque, nella guerra, fu forgiato l’embrione della futura nazione
italiana. Per valutare l’importanza del ruolo che la tradizione militare italiana
del periodo napoleonico ebbe nel movimento risorgimentale, basterebbe ricordare
la famosa offerta delle aquile della disciolta Guardia Reale Italiana che,
durante la guerra d’indipendenza del 1848, fu fatta al re Carlo Alberto (in
gioventù sottotenente dei dragoni nell’esercito napoleonico) dall’anziano
generale Teodoro Lechi, che quelle aquile custodiva dal 1814, salvandole dalla
consegna al nemico. Gli anni vissuti nell’esercito, prima cisalpino e poi
italiano, ebbero nel processo di realizzazione della coscienza nazionale e del
sentimento patriottico risorgimentale, un’importanza e un valore enormi. Le
vicende trascorse nelle armate napoleoniche operarono una trasformazione
profonda in quelle decine di migliaia di combattenti sotto la bandiera tricolore.
Per uomini sbalzati in terre lontane e straniere quel vessillo diventò un punto
di raccordo ed essi iniziarono ad abbattere le barriere linguistiche, a
superare i limiti posti dal municipalismo e a riconoscersi in una superiore
unità nazionale.
Ma c’è ancora un episodio in cui si
rileva l’importanza delle vicende militare nella nascita della nostra nazione
ed è proprio nell’atto conclusivo della fantastica avventura degli italiani
nelle armate napoleoniche. All’indomani della sconfitta a Tolentino, Murat
abbondonò il regno e salpò per la Francia. Il 22 maggio le truppe borboniche
rientravano a Napoli e Ferdinando IV tornò a sedere sul trono, mentre le città
del Meridione aprivano le porte agli austriaci e ai borbonici. Non così Gaeta:
il suo comandante, maresciallo Alessandro Begani si rifiutò di arrendersi se
non dietro espresso ordine di re Gioacchino e con soli 1.300 uomini si preparò
all’assedio di inglesi, austriaci, toscani, pontifici, insorti borbonici e
regolari del re Ferdinando, resistendo fino al 5 agosto. Napoleone era stato
battuto a Waterloo due mesi prima e ormai era diretto all’esilio di Sant’Elena,
Luigi XVIII era tornato a Parigi, ovunque le bandiere napoleoniche erano state
ammainate, solo quella murattiana di Gaeta sventolava ancora per merito di
pochi valorosi italiani. Si potrebbe obiettare che erano italiani anche molti
degli assedianti, ma questi stavano restaurando un mondo ormai finito. Quelli
che a Gaeta resistevano senza speranza, invece, camminavano con la Storia.
martedì 9 novembre 2021
INFOCESVAM NOVEMBRE 2021
INFOCESVAM
BOLLETINO
NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
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ANNO VIII, 11, N. 11, 1 Novembre 2021
VIII/11/450- La
decodificazione di questi numeri è la seguente VIII anno di edizione, 11 il
numero progressivo di Infocesvam, 450 il numero della comunicazione dal numero
1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione
“erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto
del Nastro Azzurro. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente
riguardante lo stesso argomento
VIII/11/451 Si è tenuto
il 22-23 ottobre 2021 ad Arezzo il XXXI Congresso Nazionale dell’Istituto del
mastro Azzurro. Sono state rinnovate le Cariche Sociali. Il Presidente uscente
Gen Carlo Maria Magnani è stato rieletto. Il Consiglio Nazionale sarà composto
dalla lista presentata dal presidente.
VIII/11/452 Il 16 ottobre
2021 si è tenuto a Roma il Congresso dedicato al Milite Ignoto presso la Sede
Nazionale. Sono Intervenuti in presenza o a distanza 26 Relatori. Gli atti saranno
pubblicati nel 2022 nella Rivista Quaderni
VIII/11/453 Il Direttore
del CESVAM ha tenuto ad Ascoli Piceno, su Invito dell’Ufficio Regionale delle
Marche, una conferenza agli studenti delle scuole della Provincia, sia in
presenza che da remoto, sul significato della ricorrenza del Milite Ignoto
VIII/11/454 Prefettura di
Arezzo 23 Ottobre 2021. In occasione del XXXI Congresso Nazionale il Direttore
del CESVAM ha tenuto alla presenza del Prefetto di Arezzo e di altre autorità
militari e Civili un intervento dedicato alla ricorrenza del centenario della
traslazione del Milite Ignoto.
VIII/11/455 Il Direttore
del CESVAM ha presentato al XXXI Congresso dell’Istituto una relazione
dettagliata sulla attività del CESVAM dal 209 ad oggi. Sulla base dell’INFOCESVAM
n.9 del 2021 pubblicato il 1 settembre 2021
VIII/11/456 La Campagna
di divulgazione ed informazione, che iniziata il 1 agosto è in pieno svolgimento.
Nel mese di ottobre sono stati organizzati tre invii; dedicati alla Rivista
QUADERNI N. 2 DEL 2021, N SPECIALE DEDICATO ALLE Scuole, Volume dedicato alla
Prigionia
VIII/11/457 Il Direttore
del CESVAM ha tenuto ad Ancona, su Invito dell’Ufficio Regionale delle Marche,
una conferenza agli studenti delle scuole della Provincia, sia in presenza che
da remoto, sul significato della ricorrenza del Milite Ignoto
VIII/11/458 Il CEESVAM ha
inviato al Presidente Nazionale la relazione relativa ai progetti del 2020 e lo
stato dello sviluppo, per il successivo inoltro al Ministero della Difesa
VIII/11/459 Università degli
Studi UNICUSANO Telematica Roma. E’ in pieno svolgimento la I Edizione del
master di 1° Livello in Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale. Alla data
odierna sono stati completati i Moduli 1, 4, 5, 11, 8, 9, 10.
VIII/11/460 VIII/10/438 E’
stato predisposto il manoscritto n. 4 del Volume III “Vicende dei Militari
Italiani in Russia, nell’ambito del Progetto 2020 dedicato alla Campagna di
Russia
VIII/11/461 La Rivista
QUADERNI, in edizione a colori per le Scuole di ogni ordine e grado in base
alla iniziativa Storia in Laboratorio/Milite Ignoto, stampata in 3000 Copie è
stata distribuita alle scuole che ne hanno fatto richiesta nel numero delle copie
desiderate. Si attende per la fine di questo mese i resoconti degli studenti
coinvolti
VIII/11/462 Il Direttore
del CESVAM in data 19 ottobre 2021 ha presenziato a Padova alla consegna del
Diploma Araldico al Comandante delle Forze Operativa Nord nell’ambito di una
cerimonia tenutesi presso la Caserma MOVM O. Salomone.
VIII/11/463 Save The
Date. Il 19 novembre 2021 presso la Sala Maggiore della Presidenza dell’Istituto
del Nastro Azzurro sarà illustrato il Volume V della Serie della Prigionia
della Grande Guerra dedicato a Padre Minozzi. Ne Parleranno oltre al Direttore
del CESVAM, l’Ammiraglio Cesare Cicca e Chiara Mastrantonio.
VIII/11/464 VIII/10/434 Il
Blog www.valoremilitare.blogspot.com
per il mese di ottobre2021 ha avuto un numero di accessi mensile pari a 1866
accessi, con un totale di accessi dalla sua apertura di 87660 unità,
VIII/11/465 Note sulla
situazione in Italia sono presenti in www.atlanteitalia.blogspot.com,
collegato agli altri blog geografi, parte integrante dell’offerta formativa
esterna del Master in Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale, edizione II
(www.unicusano.ut/master)
VIII/11/466 L’Emeroteca
del CESVAM ha acquisto altre tre titoli di Riviste. In particolare due dedicate
ai Corpi Speciali dell Forze Armate Italiane e delle Forze Armate Europee.
VIII/11/467 Sono stati
pubblicati sul Sito del Nastro Azzurro/CESVAM e sulla Piattaforma www.cesvam.org gli Indici del mese di
ottobre della Rivista QUADERNI ON LINE
VIII/11/468. Ha segnato
il passo la edizione dei CESVAM Papers. Al momento sono disponibili dei 12
programmati e pianificati solo due numero uno dedicato alla Prigionia nella
URSS ed al Ruolo strategico delle Ferrovie nelle due guerre mondiali
VIII/11/469 Il blog www.atlantegeostrategico.blogspot.com
dal mese di novembre avrà una gravitazione ulteriore, ed i blog collegati,
ulteriore verso argomenti a sostegno delle tematiche del Master Terrorismo ed
antiterrorismo internazionale
VIII/11/471. Il sito
dell’istituto, www.istitutodelnastroazzurro.blogspot,com,
nei suoi banner è aggiornato alla data del 30 ottobre, mentre è stato
predisposto il palinsesto fino alla data del 30 novembre 2021. Il comparto
CESVAM è aggiornato alla data del 30 ottobre, con la cadenza di pubblicazione
ogni tre giorni, ed il palinsesto è stato predisposto fino alla data del 30
novembre 2021.
VIII/11/472 La Biblioteca di Ateneo della Università
degli Studi N. Cusano Telematica Roma ha ricevuto in dono dal CESVAM i volumi
editi della Collana I Libri del Nastro Azzurro.
VIII/11/473 I risultati
alla data odierna di riscontro della Campagna di Informazione e Divulgazione
sulla base delle risposte ricevute sono estremamente deludenti. La campagna
prosegue nella convinzione che le tematiche proposte esulano dagli interessi
immediati e dal livello di approccio culturale dei riceventi ma in ogni caso è
una testimonianza delle attività del CESVAM
VIII/11/474 E’ stata
coniata dall’Istituto del Nastro Azzurro una medaglia, nel solco della tradizione
dell’Istituto dedicata al Centenario del Milite Ignoto
VIII/10/475 Prossimo
INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 novembre 2021. I precedenti numero di
Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblica su www.cesvam.org
e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM