Obiettivo della Civica Galleria: La Scuola

Il Blog ha assunto nel tempo due funzioni. La prima è quella di essere espressione del Figurino Storico.
In un mondo globalizzato, lo studio della storia è sempre più indipendente pr capire le origini delle civiltà e questo è il nostro obiettivo primario
Con la denominazione "Civica Galleria del Figurino Storico" si vuole appunto sottolineare la creazione di un vero centro museale, l'unico nelle marche, sulla base di un progetto condiviso tra l'Assessorato alla Cultura del Museo di Osimo, la Società Parko spa che gestisce il trasporto pubblico locale e l'associazione Tavola Rotonda, impostato sullo stile dei grandi musei come lo Stibbert di Firenze e quello di Calenzano dove il figurino storico viene utilizzato come strumento didattico e invito allo studio della storia.
Gli obiettivi della Civica Raccolta osimana sono i medesimi, ma una attenzione particolare è rivolta alle scuole, sopratutto elementari e medie, dove lo studio dei questa materia da parte dei bambini avviene spesso in modo mnemonico; ebbene l'utilizzo del figurino storico vuole essere uno strumento didattico integrativo del libro di scuola ed il nostro locale diventare una sorta di aula didattica dove i bambini si possono appassionare a questa disciplina

La Seconda è quella di divenire lo spazio esterno del CESVAM - Centro Studi sul valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro come spazio per approfondire, oltre che i temi della Uniformologia, anche quelli concernenti le scienze ausiliari della Storia, quali, oltre la Uniformologia, anche la Vessillologia, ovvero lo studio delle Bandiere, l'Araldica, i Mezzi e gli equipaggiamenti, ed il Collezionismo militare in genere ( cartoline, ecc.)

martedì 23 gennaio 2018

La Guerra Italiana alla URSS 1941-1943. Le Operazioni

In seconda edizione esce nella collana
I Libri del Nastro Azzurro il volume

La guerra italiana alla URSS 1941-1943. Le Operazioni

Roma, Societa Editrice Nuova Cultura,
 2018, E.20 pag. 296

(per info:
 www.nuovacultura.it
segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)

note ed articoli su
www.valoremilitare.blogspot.com
con post dal 21 gennaio al 27 gennaio 2018

Il Volume vuole ricordare le tragiche vicende dei nostri soldati in Russia, che sono propedeutiche all'altra grade tragedia che è la prigionia in URSS


Si

QUADRO DI BATTAGLIA DEL C.S.I.R. ALLA DATA DEL 1 AGOSTO 1941

Ø  comando: comandante (generale di corpo d'armata Giovanni Messe), stato maggiore, comandante dell'artiglieria, comandante del genio;
Ø  quartier generale: 3 sezioni motorizzate carabinieri reali, una sezione topocartografica, una sezione fotografica, una sezione topografi per artiglieria, un ufficio postale, un reparto fotocinematografico, un drappello automobilistico per comando di corpo d'armata, un nucleo movimento stradale, una sezione carburanti;
Ø  unità di supporto: un battaglione mitraglieri di corpo d'armata, un battaglione cannoni da 47/32, una compagnia bersaglieri motociclisti, una legione camicie nere su 2 battaglioni camicie nere e un battaglione armi di accompagnamento dell'esercito), un raggruppamento di artiglieria (30°) su 3 gruppi da 105/32, 2 gruppi autocampali contraerei da 75/46 e 2 batterie cannoni-mitragliere da 20, un battaglione artieri su 3 compagnie, 2 battaglioni pontieri su 3 compagnie, un battaglione collegamenti su 2 compagnie telegrafisti, una compagnia marconisti, una colombaia mobile, un'officina autocarreggiata per materiali di collegamento, una sezione fotoelettricisti autocarrata, un battaglione chimico;
Ø  aeronautica: un gruppo di osservazione su 3 squadriglie e un gruppo da caccia su 4 squadriglie;
Ø  servizi: una sezione di sanità, 2 autoambulanze radiologiche, una autoambulanza odontoiatrica, 2 sezioni disinfezione, 18 ospedali da campo, 2 sezioni bonifica per gassati, un laboratorio chimico, batteriologico, tossicologico, una sezione sussistenza, una sezione ed una squadra panettieri con forni rotabili, 2 infermerie quadrupedi, un reparto salmerie, un autoraggruppamento di armata su un autogruppo pesante (4 autoreparti pesanti), un autogruppo misto (3 autoreparti pesanti, un autoreparto leggero, un autoreparto misto, un autoreparto autoambulanze), un'officina di autogruppo, un reparto soccorso stradale, un nucleo soccorso stradale;
Ø  tribunale militare di guerra del C.S.I.R;
Ø  divisione autotrasportabile Pasubio:
§  comando: comandante (generale Vittorio Giovannelli), capo di stato maggiore, stato maggiore;
§  quartier generale: 2 sezioni motorizzate carabinieri reali, un drappello automobilistico, una sezione carburanti, un nucleo soccorso stradale, un nucleo movimento stradale, un gruppo fotocinematografico, un ufficio posta militare;
§  79° reggimento fanteria Roma: comando, compagnia comando, compagnia mortai da 81, batteria cannoni d'accompagnamento da 65/17, 3 battaglioni (ciascuno su: comando, compagnia comando, 3 compagnie fucilieri, 1 compagnia armi d'accompagnamento mitragliatrici e mortai da 81);
§  80° reggimento di fanteria Roma: idem come il 79°;
§  2 battaglioni mortai da 81;
§  2 compagnie cannoni controcarro da 47/32;
§  8° reggimento artiglieria motorizzato su: comando e reparto comando, un gruppo motorizzato obici da 100/17, 2 gruppi motorizzati cannoni da 75/27, un reparto munizioni e viveri, 2 batterie contraerei cannoni-mitragliere da 20 mod, 35;
§  una compagnia genio artieri;
§  una compagnia genio telegrafisti e radiotelegrafisti;
§  una sezione fotcelettricisti;
§  servizi: una sezione sanità, 4 ospedali da campo, un nucleo chirurgico, una sezione sussistenza, una squadra panettieri con forni mobili;



Ø  divisione autotrasportabile Torino:
§  comando: comandante (generale Luigi Manzi), capo di stato maggiore, stato maggiore;
§  quartier generale: come la divisione Pasubio;
§  81° reggimento fanteria: come 79° fanteria Roma;
§  82° fanteria: come 79° fanteria Roma;
§  2 battaglioni mortai da 81;
§  2 compagnie cannoni controcarro da 47/32;
§  52° reggimento artiglieria motorizzato: come 8° reggimento della Pasubio;
§  genio: come genio della Pasubio;
§  servizi: come servizi della Pasubio;
Ø  3^ divisione Celere Principe Amedeo duca d'Aosta:
§  comando: comandante (generale di divisone Mario Marazzani), capo di stato maggiore, stato maggiore;
§  quartier generale: 2 sezioni celeri carabinieri reali, un drappello automobilistico, un nucleo movimento stradale, un gruppo fotocinematogtafico, un ufficio posta militare;
§  3° reggimento bersaglieri su: comando e compagnia comando, 3 battaglioni bersaglieri autotrasportati, 2 compagnie motociclisti, un autoreparto leggero;
§  2 compagnie cannoni controcarro da 47/32;
§  reggimento Savoia cavalleria su: comandante, comando e squadrone comando, 2 gruppi squadroni (su: comando, 2 squadroni cavalieri o lancieri), uno squadrone mitraglieri;
§  reggimento Lancieri di Novara su: comandante, comando e squadrone comando, 2 gruppi squadroni (su: comando, 2 squadroni cavalieri o lancieri), uno squadrone mitraglieri;
§  2 batterie contraerei cannoni-mitragliere da 20 mm mod. 35;
§  3° reggimento artiglieria a cavallo su: comandante, comando, reparto comando, 3 gruppi di artiglieria ippotrainata su 2 batterie cannoni da 75/27 mod. 1912;
§  gruppo carri veloci San Giorgio;
§  una compagnia genio per divisione celere;
§  una compagnia genio radiotelegrafisti per divisione celere;
§  servizi: una sezione sanità, 4 ospedali da campo, un nucleo chirurgico, una sezione sussistenza, una squadra panettieri con forni rotabili, un autoreparto misto.

Totale del C.S.I.R.:
§  62 000 uomini;
§  17 battaglioni fucilieri (12 di fanteria, 3 bersaglieri, 2 camicie nere);
§  7 battaglioni armi di accompagnamento;
§  14 compagnie autonome (2 motociclisti, 4 mortai da 81, 8 da 47/32);
§  un battaglione guastatori;
§  10 squadroni di cavalleria (8 cavalieri, 2 mitraglieri);
§  4 squadroni carri L (61 carri);
§  14 gruppi di artiglieria (3 da 105/32 con 36 pezzi, 2 da 100/17 con 24 pezzi, 7 da 75/27 con 72 pezzi, 2 da 75/46 con 32 pezzi);
§  10 batterie autonome (2 da 65/17 con 8 pezzi, 8 da 20 mm con 64 pezzi);
§  4 battaglioni del genio (1 artieri, 1 collegamenti, 2 pontieri);
§  6 compagnie autonome del genio (3 artieri, 3 telemarconisti);
§  un battaglione chimico;
§  servizi: 30 ospedali da campo, 4 sezioni sanità, 2 ambulanze radiologiche, una ambulanza odontoiatrica, 3 nuclei chirurgici; 2 sezioni bonifica gassati, una sezione disinfezione, un laboratorio chimico batteriologico tossicologico con centro antirabbico, 6 sezioni sussistenza, una sezione panettieri con forni, 5 squadre panettieri con forni, 2 infermerie quadrupedi, un reparto salmerie, 14 autoreparti pesanti, 2 autoreparti misti, un autoreparto leggero, un autoreparto ambulanze, 2 officine mobili pesanti, 5 nuclei soccorso stradale, un reparto soccorso stradale, un battaglione movimento stradale, una centuria della milizia della strada, 3 nuclei movimento stradale, 3 autofficine, un comando tappa speciale, 2 comandi tappa principali, 3 comandi tappa secondari, 6 uffici tappa principali, 3 battaglioni territoriali mobili, una compagnia presidiaria, un gruppo lavoratori, 5 uffici postali.

Alcune delle unità suddette, particolarmente dei servizi, affluirono in Russia successivamente al grosso del C.S.I.R. L'intendenza speciale del C.S.I.R. allestì, inoltre, gradatamente centri logistici comprendenti magazzini (o frazioni di magazzino) per i servizi di sanità, commissariato, artiglieria, genio, automobilistico.

giovedì 11 gennaio 2018

L'Esercito Italiano del 1914. Il Corpo d'Armata e la Divisione





Secondo la concezione relativa all'Armata (vds post precedente), il corpo d’armata, che era stato fino ad allora la grande unità base degli eserciti europei, doveva conservare tutte le armi e gli organi necessari per assicurare il combattimento e la vita dei suoi vari elementi costitutivi entro determinati limiti di spazio e di tempo meno ampi di quelli dell’armata della quale finiva per costituire una delle grandi pedine. Nel 1914  il corpo d’armata tipico era costituito, quasi presso tutti gli eserciti  di due divisioni di fanteria e di un numero organico di vario di unità suppletive, almeno un reggimento di artiglieria da campagna, unità di cavalleria, del genio, sanitarie, dei servizi, telegrafisti, ciclisti, aerostieri ecc.

Il Regio esercito si era adeguato a queste concezioni ed adottò il tipo comune di corpo d’armata solo per 5 di essi (VII,VIII,IX,X, e XII) dei corpi mobilitati, mentre ne costituì 8 su tre divisioni (I, II, III, V, VI, XI, XIII, XIV) ed uno, il IV, su quattro divisioni. Delle tre divisioni del VI e dell’X Corpo d’Armata due erano di fanteria ed 1 di cavalleria, delle quattro del IV Corpo d’Armata, tre erano di fanteria di linea ed una di bersaglieri, mentre le due divisioni di cavalleria (3a e 4a) rimasero a disposizione del Comando Supremo non inquadrate in nessun corpo d’armata.[1]


La divisione di fanteria italiana, la cui formazione di pace e di guerra coincidevano, era costituita su due brigate di due reggimenti ciascuna. Ogni reggimento su tre battaglioni ciascuno su quattro compagnie ed una sezione mitragliatrici. All’atto della mobilitazione ad ogni divisione di fanteria fu assegnata una compagnia zappatori del genio. Questa costituzione era pressoché uguale a quella francese e simile nella articolazione a quella austro-ungarica, mentre era alquanto diversa da quella tedesca.[2] La divisione francese e tedesca avevano in organico, in misura diversa, unità di cavalleria  che mancavano nell’ordinamento nell’ordinamento della divisione italiana. L’ordinamento tattico dell’Esercito italiano non prevedeva l’assegnazione organica di unità di cavalleria né ai corpi d’armata né alle divisioni ; i Capi di Stato Maggiore  dell’Esercito che si erano succediti erano stati propensi all’assegnazione a ragion veduta piuttosto che a quella organica sia per motivi di economia che di impiego, ma all’atto pratico i 14 reggimenti non inquadrati nelle quattro divisioni di cavalleria finirono per essere assegnati nella misura di uno per corpo d’armata.

La divisione di cavalleria italiana era costituita da due brigate, ciascuna su due reggimenti di cavalleria su cinque squadroni e di un gruppo di artiglieria a cavallo su due batterie di quattro pezzi. La divisione francese era su tre brigate[3]  così come quella tedesca[4], mentre quella austro-ungarica era su 2 reggimenti di sei squadroni ed un gruppo ciclisti; una divisione di artiglieria a cavallo, su tre batterie su sei pezzi.  La più potente, manovriera ed autosufficiente era senza dubbio quella tedesca , nel cui ambito l’impiego congiunto di cavalleria e cacciatori garantiva varietà di procedimenti maggiore di quella delle altre divisioni, il cui ordinamento era inteso al prevalente impiego del combattimento a cavallo.

L’ordinamento tattico italiano comprendeva, inoltre i Corpi dei bersaglieri e degli alpini o truppe da montagna. Bersaglieri ed alpini costituivano unità di particolare capacità operativa. I bersaglieri contavano su 12 reggimenti con 46 battaglioni a piedi e 12 ciclisti. Quattro reggimenti, riuniti in due brigate (6° e 9°, 11° e 12°) costituivano la Divisione bersaglieri, otto vennero assegnati ai corpi d’armata come truppe suppletive. Gli alpini contavano su otto reggimenti, riuniti in tre brigate, tre reggimenti di artiglieria da montagna, con 52 battaglioni e 14 gruppi, vennero distribuiti a vari corpi d’armata ed in parte costituirono un settore difensivo a sé stante, il settore Carnia, alle dirette dipendenze del Comando Supremo.

Dall’esame comparativo dei vari ordinamenti tattici, si rileva che quello italiano era ispirato agli stessi criteri-guida degli altri, che le stesse differenze erano dettate più da motivi pratici che non dottrinari e che per il resto tutto dipendeva dalla minore disponibilità di personale e di mezzi conseguente dalle diverse condizioni di risorse umane e finanziarie.
La divisione di fanteria italiana era debole. Primariamente per la scelta di non assegnare in modo organico una unità di cavalleria, sia pure modesta, come nell’esercito francese, sarebbe stata quanto mai opportuna sia per garantire in proprio l’esplorazione ed indirettamente la sicurezza sia per aumentare la possibilità di manovra e completarne la fisionomia di grande unità pluriarma, come avevano fatto tutti gli eserciti europei sull’esempio di quello tedesco dopo la campagna del 1870-1871.
Non vi è la controprova sul campo con divisioni di fanteria  aventi in proprio unità di cavalleria, ma il fatto che la divisione di fanteria italiana, debole di artiglieria, fosse altresì priva di un elemento di cui disponevano le divisioni di tutti gli altri eserciti, indipendentemente dai terreni di impiego, diminuiva ulteriormente la capacità operativa della grande unità.

Dall’insufficienza finanziaria e di quadrupedi dipendeva, invece, il valore nel modesto rapporto tra la fanteria  e le altre armi, ed in particolare, la cavalleria. [5]
Le formazioni di guerra delle brigate, dei reggimenti, dei battaglioni e delle compagnie rimasero quelli fissati a suo tempo dal generale Ricotti.


[1]        L’Austria-Ungheria aveva mobilitato nel 1914 i corpi d’armata in Galizia su tre divisioni e quelli sul fronte serbo su due divisioni, oltre alle truppe suppletive.
[2]        La divisione tedesca comprendeva due brigate  di 2 reggimenti su tre battaglioni ciascuno su quattro compagnie ed una compagnia mitragliatrici; una brigata di artiglieria campale, con 54 cannoni da 77 e 12 obici campali leggeri, un reggimento di cavalleria ed una o due compagnie di sanità.
[3]        Ogni brigata su 2 reggimenti di quattro squadroni ed un gruppo ciclisti; una brigata di artiglieria a cavallo, su due batterie su quattro pezzi ed un gruppo ciclisti; un distaccamento telegrafisti.
[4]        Ogni brigata su 2 reggimenti di quattro squadroni; una gruppo di artiglieria a cavallo, su due batterie su sei pezzi; uno o due o tre battaglioni cacciatori, su quattro compagnie, una compagnia ciclisti; una compagnia mitraglieri su sei armi; un distaccamento pionieri ed un distaccamento radiotelegrafisti.
[5]        Esercito italiano: 158 reggimenti di fanteria di linea e bersaglieri rispetto a 30
             reggimenti di cavalleria;
             Esercito francese: 173 reggimenti di fanteria 31 battaglioni cacciatori a piedi
             rispetto a 91 reggimenti di cavalleria;
             Esercito tedesco: 217 reggimenti di fanteria e 18 battaglioni cacciatori rispetto a
             110 reggimenti di cavalleria;
             Esercito austro-ungarico: 182 reggimenti di fanteria rispetto a 91 reggimenti di
             cavalleria; 
          

massimo coltrinari
Info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org.

mercoledì 3 gennaio 2018

Esercito Italiano 1914. Ordinamento. L'Armata.



L’Esercito italiano, pur con queste grosse deficienze, aveva un ordinamento tattico analogo a quello degli altri eserciti europei; le differenze erano minime e si riferivamo a dettagli o a concessioni alla tradizione ed allo spirito di corpo. L’Esercito italiano che nella guerra del 1866 aveva assunto una articolazione delle forze pressoché assurda, si era adeguato al modello tedesco e già il primo Capo di Stato Maggiore, nel 1882, gen. Cosenz aveva previsto l’articolazione in armate. L’ordinamento prevedeva quattro armate ed un corpo speciale.
L’armata venne concepita come grande unità mista con composizione variabile in ragione della natura delle operazioni , dell’importanza dello scopo strategico da conseguire comune a tutto l’esercito e di quello tattico particolare dell’armata, del raggruppamento ed entità delle forze avversarie, dell’estensione, natura e conformazione del terreno di impiego e del complesso degli altri fattori che intervengono nella definizione ordinativa  di tutti i raggruppamenti di forze. Si ebbero così armate su due copri d’armata e armate su tre copri d’armata con dosatura di truppe suppletive assai diverse per entità e specie.

Ufficiali generali allo studio di una carta geografica

L’armata consentiva, dunque, un razionale frazionamento della massa, il decentramento del comando, l’autonomia di azione dell’insieme, la reale efficienza operativa delle proprie forze in armonia con i mezzi di lotta assegnati e con i compiti affidati, la combinazione varia e pronta di sforzi in relazione alle mutevoli vicissitudini della lotta e, infine, il sostentamento rapido  e sicuro di qualsiasi momento della vita e del combattimento delle unità costitutive. . Grande unità tattica e logistica si frazionava in aliquote minori capaci di marciare e vivere e combattere in autonomia, costituite perciò in tutte le armi, di elementi tecnici e di organi  completi di vita, i corpi d’armata, i quali a loro volta si frazionavano in cellule, nelle quali permanevano associati i vari elementi di forza, anch’esse provviste di vita propria ma antro i limiti dell’organismo del quale erano parte, le divisioni, e successivamente in cellule minori omogenee, brigate, reggimenti, battaglioni, sprovviste di propria autonomia operativa.

info e contatti:
massimo coltrinari
(centrostudicesvam@istitutonastroazzurro .org)