Questo Blog, già figurinostorico.blogspot.com, che sosteneva che "la storia si può raccontare in tanti modi. Noi abbiamo inventato un nuovo modo di raccontarla:con il figurino storico. Firmato: la Tavola Rotonda Osimo." Si aprirà da parte della Galleria del Figurino Storico un sito. Questo blog continua a svolgere la sua funzione: di descrivere il Costume Militare attraverso i secoli,ovvero l'Uniformologia, scienza ausiliaria della Storia (contatti:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org)
Obiettivo della Civica Galleria: La Scuola
Il Blog ha assunto nel tempo due funzioni. La prima è quella di essere espressione del Figurino Storico.
In un mondo globalizzato, lo studio della storia è sempre più indipendente pr capire le origini delle civiltà e questo è il nostro obiettivo primario Con la denominazione "Civica Galleria del Figurino Storico" si vuole appunto sottolineare la creazione di un vero centro museale, l'unico nelle marche, sulla base di un progetto condiviso tra l'Assessorato alla Cultura del Museo di Osimo, la Società Parko spa che gestisce il trasporto pubblico locale e l'associazione Tavola Rotonda, impostato sullo stile dei grandi musei come lo Stibbert di Firenze e quello di Calenzano dove il figurino storico viene utilizzato come strumento didattico e invito allo studio della storia.
Gli obiettivi della Civica Raccolta osimana sono i medesimi, ma una attenzione particolare è rivolta alle scuole, sopratutto elementari e medie, dove lo studio dei questa materia da parte dei bambini avviene spesso in modo mnemonico; ebbene l'utilizzo del figurino storico vuole essere uno strumento didattico integrativo del libro di scuola ed il nostro locale diventare una sorta di aula didattica dove i bambini si possono appassionare a questa disciplina
La Seconda è quella di divenire lo spazio esterno del CESVAM - Centro Studi sul valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro come spazio per approfondire, oltre che i temi della Uniformologia, anche quelli concernenti le scienze ausiliari della Storia, quali, oltre la Uniformologia, anche la Vessillologia, ovvero lo studio delle Bandiere, l'Araldica, i Mezzi e gli equipaggiamenti, ed il Collezionismo militare in genere ( cartoline, ecc.)
sabato 19 settembre 2015
venerdì 4 settembre 2015
sabato 22 agosto 2015
Ordinamento del CSIR Corpo di Spedizione Italiano In Russia Agosto 1941
QUADRO DI BATTAGLIA DEL C.S.I.R. ALLA DATA DEL 1
AGOSTO 1941
Ø
comando:
comandante (generale di corpo d'armata Giovanni Messe), stato maggiore,
comandante dell'artiglieria, comandante del genio;
Ø
quartier
generale: 3 sezioni motorizzate carabinieri reali, una sezione
topocartografica, una sezione fotografica, una sezione topografi per
artiglieria, un ufficio postale, un reparto fotocinematografico, un drappello
automobilistico per comando di corpo d'armata, un nucleo movimento stradale,
una sezione carburanti;
Ø
unità di
supporto: un battaglione mitraglieri di corpo d'armata, un battaglione cannoni
da 47/32, una compagnia bersaglieri motociclisti, una legione camicie nere su 2
battaglioni camicie nere e un battaglione armi di accompagnamento dell'esercito),
un raggruppamento di artiglieria (30°) su 3 gruppi da 105/32, 2 gruppi
autocampali contraerei da 75/46 e 2 batterie cannoni-mitragliere da 20, un
battaglione artieri su 3 compagnie, 2 battaglioni pontieri su 3 compagnie, un
battaglione collegamenti su 2 compagnie telegrafisti, una compagnia marconisti,
una colombaia mobile, un'officina autocarreggiata per materiali di
collegamento, una sezione fotoelettricisti autocarrata, un battaglione chimico;
Ø
aeronautica: un
gruppo di osservazione su 3 squadriglie e un gruppo da caccia su 4 squadriglie;
Ø
servizi: una
sezione di sanità, 2 autoambulanze radiologiche, una autoambulanza
odontoiatrica, 2 sezioni disinfezione, 18 ospedali da campo, 2 sezioni bonifica
per gassati, un laboratorio chimico, batteriologico, tossicologico, una sezione
sussistenza, una sezione ed una squadra panettieri con forni rotabili, 2
infermerie quadrupedi, un reparto salmerie, un autoraggruppamento di armata su
un autogruppo pesante (4 autoreparti pesanti), un autogruppo misto (3 autoreparti
pesanti, un autoreparto leggero, un autoreparto misto, un autoreparto
autoambulanze), un'officina di autogruppo, un reparto soccorso stradale, un
nucleo soccorso stradale;
Ø
tribunale
militare di guerra del C.S.I.R;
Ø
divisione
autotrasportabile Pasubio:
§
comando:
comandante (generale Vittorio Giovannelli), capo di stato maggiore, stato
maggiore;
§
quartier
generale: 2 sezioni motorizzate carabinieri reali, un drappello
automobilistico, una sezione carburanti, un nucleo soccorso stradale, un nucleo
movimento stradale, un gruppo fotocinematografico, un ufficio posta militare;
§
79° reggimento
fanteria Roma: comando, compagnia comando, compagnia mortai da 81, batteria
cannoni d'accompagnamento da 65/17, 3 battaglioni (ciascuno su: comando,
compagnia comando, 3 compagnie fucilieri, 1 compagnia armi d'accompagnamento
mitragliatrici e mortai da 81);
§
80° reggimento di
fanteria Roma: idem come il 79°;
§
2 battaglioni
mortai da 81;
§
2 compagnie
cannoni controcarro da 47/32;
§
8° reggimento
artiglieria motorizzato su: comando e reparto comando, un gruppo motorizzato
obici da 100/17, 2 gruppi motorizzati cannoni da 75/27, un reparto munizioni e
viveri, 2 batterie contraerei cannoni-mitragliere da 20 mod, 35;
§
una compagnia
genio artieri;
§
una compagnia
genio telegrafisti e radiotelegrafisti;
§
una sezione
fotcelettricisti;
§
servizi: una
sezione sanità, 4 ospedali da campo, un nucleo chirurgico, una sezione
sussistenza, una squadra panettieri con forni mobili;
Ø
divisione
autotrasportabile Torino:
§
comando:
comandante (generale Luigi Manzi), capo di stato maggiore, stato maggiore;
§
quartier
generale: come la divisione Pasubio;
§
81° reggimento
fanteria: come 79° fanteria Roma;
§
82° fanteria:
come 79° fanteria Roma;
§
2 battaglioni
mortai da 81;
§
2 compagnie
cannoni controcarro da 47/32;
§
52° reggimento
artiglieria motorizzato: come 8° reggimento della Pasubio;
§
genio: come genio
della Pasubio;
§
servizi: come
servizi della Pasubio;
Ø
3^ divisione
Celere Principe Amedeo duca d'Aosta:
§
comando:
comandante (generale di divisone Mario Marazzani), capo di stato maggiore,
stato maggiore;
§
quartier
generale: 2 sezioni celeri carabinieri reali, un drappello automobilistico, un
nucleo movimento stradale, un gruppo fotocinematogtafico, un ufficio posta
militare;
§
3° reggimento
bersaglieri su: comando e compagnia comando, 3 battaglioni bersaglieri
autotrasportati, 2 compagnie motociclisti, un autoreparto leggero;
§
2 compagnie
cannoni controcarro da 47/32;
§
reggimento Savoia
cavalleria su: comandante, comando e squadrone comando, 2 gruppi squadroni (su:
comando, 2 squadroni cavalieri o lancieri), uno squadrone mitraglieri;
§
reggimento
Lancieri di Novara su: comandante, comando e squadrone comando, 2 gruppi
squadroni (su: comando, 2 squadroni cavalieri o lancieri), uno squadrone
mitraglieri;
§
2 batterie
contraerei cannoni-mitragliere da 20
mm mod. 35;
§
3° reggimento
artiglieria a cavallo su: comandante, comando, reparto comando, 3 gruppi di
artiglieria ippotrainata su 2 batterie cannoni da 75/27 mod. 1912;
§
gruppo carri
veloci San Giorgio;
§
una compagnia
genio per divisione celere;
§
una compagnia
genio radiotelegrafisti per divisione celere;
§
servizi: una
sezione sanità, 4 ospedali da campo, un nucleo chirurgico, una sezione
sussistenza, una squadra panettieri con forni rotabili, un autoreparto misto.
Totale del C.S.I.R.:
§
62 000 uomini;
§
17 battaglioni
fucilieri (12 di fanteria, 3 bersaglieri, 2 camicie nere);
§
7 battaglioni
armi di accompagnamento;
§
14 compagnie
autonome (2 motociclisti, 4 mortai da 81, 8 da 47/32);
§
un battaglione
guastatori;
§
10 squadroni di
cavalleria (8 cavalieri, 2 mitraglieri);
§
4 squadroni carri
L (61 carri);
§
14 gruppi di
artiglieria (3 da 105/32 con 36 pezzi, 2 da 100/17 con 24 pezzi, 7 da 75/27 con
72 pezzi, 2 da 75/46 con 32 pezzi);
§
10 batterie
autonome (2 da 65/17 con 8 pezzi, 8 da 20 mm con 64 pezzi);
§
4 battaglioni del
genio (1 artieri, 1 collegamenti, 2 pontieri);
§
6 compagnie
autonome del genio (3 artieri, 3 telemarconisti);
§
un battaglione
chimico;
§
servizi: 30
ospedali da campo, 4 sezioni sanità, 2 ambulanze radiologiche, una ambulanza
odontoiatrica, 3 nuclei chirurgici; 2 sezioni bonifica gassati, una sezione
disinfezione, un laboratorio chimico batteriologico tossicologico con centro
antirabbico, 6 sezioni sussistenza, una sezione panettieri con forni, 5 squadre
panettieri con forni, 2 infermerie quadrupedi, un reparto salmerie, 14
autoreparti pesanti, 2 autoreparti misti, un autoreparto leggero, un
autoreparto ambulanze, 2 officine mobili pesanti, 5 nuclei soccorso stradale,
un reparto soccorso stradale, un battaglione movimento stradale, una centuria
della milizia della strada, 3 nuclei movimento stradale, 3 autofficine, un
comando tappa speciale, 2 comandi tappa principali, 3 comandi tappa secondari,
6 uffici tappa principali, 3 battaglioni territoriali mobili, una compagnia
presidiaria, un gruppo lavoratori, 5 uffici postali.
Alcune delle unità suddette, particolarmente dei
servizi, affluirono in Russia successivamente al grosso del C.S.I.R. L'intendenza
speciale del C.S.I.R. allestì, inoltre, gradatamente centri logistici
comprendenti magazzini (o frazioni di magazzino) per i servizi di sanità,
commissariato, artiglieria, genio, automobilistico.
E' in corso di preparazione il secondo volume dedicato alla campagna di Russia
Chi avesse notizie documenti ed informazioni sulla Legione Tagliamento della MVSN (inserita nelle unità del Regio Esercito (1941-1943) impiegata nelle retrovie in funzione di controllo del territorio è pregato di contattarmi
Massimo Coltrinari
massimo,coltrinari@libero.it
sul blog www.storiainlaboratorio.blogspot.com
è riportato il volume dedicato alle operazioni in Russia 1941-1943
lunedì 17 agosto 2015
giovedì 13 agosto 2015
lunedì 3 agosto 2015
martedì 14 luglio 2015
Battaglia di Ancona: ricerca notizie e testimonianze
SONO SEMPRE APERTE LE RICHIESTE DI INFORMAZIONI E TESTIMONIANZE SULLA BATTAGLIA DI ANCONA SVOLTASI DAL 1 AL 20 LUGLIO 1944.
saranno utilizzate per la stesura del volume DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE
Il CORPO DI LIBERAZIONE ITALIANO E LE MARCHE
20 LUGLIO - 30 AGOSTO 1944
Il precedente volume,
Il Corpo di Liberazione Italiano ed Ancona
è disponibile in tutte le librerie
oppure scrivendo a ordini@nuovacultura.it
LE COMUNICAZIONI DEVONO ESSERE INVIATE A
massimo.coltrinari@libero.it
sabato 27 giugno 2015
Indicazione Bibliografiche
RECENSIONI
( a cura di Alberto Marenga)
Maurizio Saporiti
UMORISMO E SATIRA
NELLE CARTOLINE MILITARI
166pp, edizione 2003,
prezzo €25
ISBN 88-87940-38-X
L'ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito
custodisce una delle più cospicue collezioni di cartoline militari.
Questo volume ripercorre la storia della cartolina umoristica militare attraverso svariati argomenti. L'umorismo: la visita di leva; il giorno fatale: l'arrivo in caserma, la vestizione, il barbiere, la puntura, il rancio, l'addestramento, i servizi, l'attendente, la posta, la libera uscita, il meritato riposo, la prigione, donne, la licenza, il congedo, gli allievi, gli ufficiali; la satira: in guerra, la guerra Italo-Turca 1911-12, la prima guerra mondiale, Africa Orientale 1935-36, seconda guerra mondiale.
Questo volume ripercorre la storia della cartolina umoristica militare attraverso svariati argomenti. L'umorismo: la visita di leva; il giorno fatale: l'arrivo in caserma, la vestizione, il barbiere, la puntura, il rancio, l'addestramento, i servizi, l'attendente, la posta, la libera uscita, il meritato riposo, la prigione, donne, la licenza, il congedo, gli allievi, gli ufficiali; la satira: in guerra, la guerra Italo-Turca 1911-12, la prima guerra mondiale, Africa Orientale 1935-36, seconda guerra mondiale.
Ezio Trota
Giovanni Sulla
LA PROPAGANDA NELLA
REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
I volantini
112pp. Edizione 2006,
prezzo €13
ISBN 88-7549-142-9
Scopo di questa pubblicazione è di prendere in esame, sotto
un profilo esclusivamente storico e quali mezzi di comunicazione e propaganda
di massa, i volantini diffusi durante la RSI (settembre 1943 - aprile 1945),
collocandoli nel contesto dei principali avvenimenti della seconda guerra
mondiale.
Suddivisi in 15 gruppi in base alla tematica predominante, sono stati presi in considerazione solo quelli in lingua italiana, rivolti quasi esclusivamente a civili, che testimoniano i vari atteggiamenti che il governo di Salò venne via via prendendo. In appendice alcuni volantini a carattere emblematico, del Regno del Sud, degli Alleati e dei partigiani contro gli occupanti tedeschi ed i combattenti della RSI.
Alcuni di questi volantini sono ben disegnati ed efficaci, affidati ad alcuni grafici ottimi professionisti quali Boccasile e Bertoletti, e certamente qualche riscontro nell'opinione pubblica lo ebbero.
Suddivisi in 15 gruppi in base alla tematica predominante, sono stati presi in considerazione solo quelli in lingua italiana, rivolti quasi esclusivamente a civili, che testimoniano i vari atteggiamenti che il governo di Salò venne via via prendendo. In appendice alcuni volantini a carattere emblematico, del Regno del Sud, degli Alleati e dei partigiani contro gli occupanti tedeschi ed i combattenti della RSI.
Alcuni di questi volantini sono ben disegnati ed efficaci, affidati ad alcuni grafici ottimi professionisti quali Boccasile e Bertoletti, e certamente qualche riscontro nell'opinione pubblica lo ebbero.
Giorgio Evangelisti
UOMINI IN VOLO
Eroi e avventure
dell’aviazione europea
168pp. Edizione 2005,
Prezzo €38
ISBN 88-253-0102-2
Attraverso una meticolosa
ricostruzione storica, Uomini in volo racconta sedici grandi momenti e
altrettanti protagonisti dell’aviazione europea del XX secolo. Il capitano
Emilio Schiller, valoroso pilota italiano della prima guerra mondiale. Gabriele
d’Annunzio e i magnifici sette piloti che il 9 agosto del 1919 volarono con lui
sul cielo di Vienna. Due episodi misteriosi legati ai dirigibili: il tedesco L.
59, che concluse la sua straordinaria epopea nel 1918 precipitando in Adriatico
senza che l’equipaggio e i suoi resti fossero mai rinvenuti, e lo statunitense
L. 8, che nel 1942, dopo un volo nella nebbia, prese terra nelle vicinanze di
San Francisco anch’esso privo di equipaggio. Hermann Köhl, che attraversò per
primo l’Atlantico volando da est a ovest. Francesco Del Rio, geniale
progettista del “subidro”, metà aereo e metà sommergibile. Il ponte aereo
realizzato nel 1948 per rompere l’assedio sovietico di Berlino. Le imprese del
“mago” Wolf Hirth, spericolato e inarrestabile pilota di alianti. E l’ultimo
capitolo, forse il più significativo e inquietante, in cui Evangelisti rende
noto per la prima volta un documento datato 23 dicembre 1943 e rinvenuto fra le
carte dell’ingegner Umberto Savoja, all’epoca direttore della Fiat Aviazione,
dal quale emerge inconfutabilmente che l’azienda torinese si era preoccupata
fin dalla seconda metà degli anni trenta di proporre allo stato maggiore
italiano una serie di provvedimenti tecnici volti a migliorare la qualità degli
armamenti delle nostre forze in campo. Proposte che, tuttavia, rimasero
inascoltate.

Domenico Vecchioni
LE SPIE DEL FASCISMO
Uomini, apparati e
operazioni di intelligence nell’Italia del Duce
112pp. Edizione 2005,
prezzo €14
ISBN 88-253-0105-7
Novembre 1922: Mussolini forma il
suo primo governo. Ora occorre consolidare una leadership conquistata con
metodi violenti, di limitare gli eccessi delle fazioni estremiste, di
controllare le correnti politiche avverse, di porre sotto sorveglianza uomini e
gruppi potenzialmente nocivi.
È così che il Duce inizia la creazione di un potente apparato di intelligence. La Pubblica Sicurezza, la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, il Servizio Informazioni Militari, la Ceka, destinata a svolgete le operazioni più cruente, e l'Ovra, che fin dal nome denuncia tutta la sua tentacolare e invasiva onnipresenza. E poi gli uomini: pronti a tutto, privi di scrupoli morali, addestrati all'ascolto del nemico, perfettamente predisposti ai più spericolati cambiamenti di fronte.
Luca Osteria, lo specialista dell' infiltrazione in territorio ostile; Arturo Bocchini, algido e curiale capo della polizia; il vicecapo Carmine Senise, doppiogiochista abile e grande pianificatore di transizioni politiche; Amerigo Dùmini, spietato agente della Ceka che ostenta pubblicamente i suoi otto omicidi come un' onorificenza; lo scrittore Pitigrilli, intellettuale mondano e bifronte, ebreo perseguitato dal potere e allo stesso tempo agente dell'Ovra.
In un complesso gioco di delazioni, di ricatti, di finti scandali, di inaspettate alleanze e di voltafaccia improvvisi. E insieme, fatti salvi gli aspetti più tragicamente grotteschi, uno dei capitoli più bui della nostra storia.
È così che il Duce inizia la creazione di un potente apparato di intelligence. La Pubblica Sicurezza, la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, il Servizio Informazioni Militari, la Ceka, destinata a svolgete le operazioni più cruente, e l'Ovra, che fin dal nome denuncia tutta la sua tentacolare e invasiva onnipresenza. E poi gli uomini: pronti a tutto, privi di scrupoli morali, addestrati all'ascolto del nemico, perfettamente predisposti ai più spericolati cambiamenti di fronte.
Luca Osteria, lo specialista dell' infiltrazione in territorio ostile; Arturo Bocchini, algido e curiale capo della polizia; il vicecapo Carmine Senise, doppiogiochista abile e grande pianificatore di transizioni politiche; Amerigo Dùmini, spietato agente della Ceka che ostenta pubblicamente i suoi otto omicidi come un' onorificenza; lo scrittore Pitigrilli, intellettuale mondano e bifronte, ebreo perseguitato dal potere e allo stesso tempo agente dell'Ovra.
In un complesso gioco di delazioni, di ricatti, di finti scandali, di inaspettate alleanze e di voltafaccia improvvisi. E insieme, fatti salvi gli aspetti più tragicamente grotteschi, uno dei capitoli più bui della nostra storia.
lunedì 22 giugno 2015
Ricerca Bombardamento di Ancona 24 maggio 1915
Der Angriff auf Ancona war ein Seegefecht der k.u.k. Kriegsmarine und der italienischen Regia Marina im Zuge des Ersten Weltkrieges. Österreichisch-ungarische Kräfte griffen sowohl zivile als auch militärische Ziele in der gesamten mittelitalienischen Provinz Ancona an. Diese Operation stellte eine Antwort auf den italienischen Kriegseintritt auf Seiten der Alliierten dar.
Inhaltsverzeichnis
[Verbergen]Verlauf[Bearbeiten]
Nach der italienischen Kriegserklärung an Österreich-Ungarn am 23. Mai 1915 reagierte die k.u.k Marine schnell und führte viele Attacken auf die Marken-Region in Italien durch. Noch am Tag der Kriegserklärung griffen der Zerstörer SMS Dinara und das Torpedoboot Tb 53T den Hafen von Ancona an.
Der Zerstörer SMS Lika beschoss auf einer Aufklärungsfahrt zwischen Palagruža und Kap Gargano ein Semaphor und eine Radiostation in Vieste. Die Verteidigung dieser italienischen Gewässer oblag zu diesem Zeitpunkt dem italienischen Zerstörer Turbine. Bei der Begegnung der beiden Schiffe gab es ein kleines Gefecht, aus dem die Lika als Sieger hervorging. Dabei beschädigte sie den italienischen Zerstörer.
Am nächsten Tag, dem 24. Mai 1915, lief der Großteil der k.u.k. Flotte von Pula in die Adria aus. Der Verband bestand aus drei Dreadnoughts, der SMS Viribus Unitis, der SMS Tegetthoff sowie der SMS Prinz Eugen, begleitet von 8 Pre-Dreadnoughts. Andere österreichisch-ungarische Schiffe befanden sich bereits in feindlichen Gewässern oder fuhren direkt auf die Küste der Provinz Ancona zu. Dort beschoss die Flotte einige Küstenstädte, wobei im Speziellen die Stadt Ancona große Schäden erlitt.
Das Schlachtschiff SMS Tegetthoff beschoss vor Ancona zusammen mit dem Zerstörer SMS Velebit das italienische Luftschiff Città di Ferrara. Weiters griffen der Pre-Dreadnought SMS Radetzky und zwei Torpedoboote Potenza Picena an. Danach kehrten sie in die Marinebasis Pula zurück. Ein weiteres Linienschiff, die SMS Zrinyi führte gemeinsam mit zwei Torpedobooten einen Angriff auf Senigallia durch, bei dem ein Zug zerstört wurde und ein Bahnhof sowie eine Brücke, bevor der Verband den Weg zurück nach Pula antrat. Das Torpedoboot SMS Tb 3 wurde erfolglos von einem italienischen Flugboot angegriffen.
Der k.u.k. Rapidkreuzer SMS Admiral Spaun beschoss das Schifffahrtszeichen auf der Insel Cretaccio, während die SMS Sankt Georg gemeinsam mit zwei Torpedobooten Rimini angriff und dabei einen Frachtzug zerstörte. Zur selben Zeit beschoss der Zerstörer SMS Streiter das Schifffahrtszeichen nahe Torre di Mileto. Ebenfalls im Zuge des Angriffes fuhr ein Verband bestehend aus dem Leichten KreuzerSMS Novara, einem Zerstörer und zwei Torpedobooten in den Corsini-Kanal und beschädigte eine italienische Torpedobootstation, einige Batterien Küstenartillerie sowie eine Semaphorstation.
Die SMS Helgoland, ein weiterer Rapidkreuzer, traf unterstützt von 4 Zerstörern südlich von Pelagosa auf den italienischen Zerstörer Turbine. Weiters beschoss der Zerstörer SMS Tatra den Bahndamm nahe dem Bahnhof von Manfredonia. Am Ende griffen k.u.k. Flugboote Venedig und Seeflugzeug-Hangars in Chiaravalle an.
Folgen[Bearbeiten]
Die österreichisch-ungarische Marine verursachte schwere Schäden. Alleine in Ancona starben 63 Menschen, sowohl Zivilisten als auch Militärbedienstete.[1] Bei diesem Angriff blieben die Verluste der k.u.k Marine nur marginal. Im weiteren Verlauf des Seekrieges in der Adria errichtete die Royal Navy eine große Seeblockade, die unter dem Namen Otranto-Sperre bekannt ist. Diese sollte noch oft durch k.u.k Marineverbände angegriffen werden.
Ricerca. I giornalisti morti nella Prima Guerra Mondiale
LAPIDE A LIVORNO IN PIAZZA MANIN 1
A RICORDO DEI GIORNALISTI E TIPOGRAFI DEL "CORRIERE DI LIVORNO" CADUTI NELLA GRANDE GUERRA.
In piazza Manin 1, prospiciente gli Scali Manzoni, a Livorno a circa 3 metri da terra sulla facciata dello stabile di 2 piani ricostruito nel luogo dove aveva sede il "Corriere di Livorno" é posta una lapide a ricordo dei giornalisti e tipografi della gloriosa testata toscana da tempo non più in edicola, Caduti nella Grande Guerra. Vi fu ricollocata dopo i bombardamenti che colpirono la città labronica nella 2^ Guerra Mondiale.
Si acclude anche la copia della notizia di apertura del Corriere di Livorno di domenica 15 dicembre 1918 anno IX n. 345 - Corriere cittadino a pag. 2 che riporta i dati risultanti nella 1^ e originaria lapide.
Pierluigi Roesler Franz
giovedì 4 giugno 2015
Centenario della Prima Guerra Mondiale: materiali di ricerca
La Marina Militare
nella Grande Guerra
( L’Entrata in
Guerra - 1915)
(Draft predisposto con il materiale di ricerca per eventuali mostre o iniziative)
La dichiarazione di neutralità
proclamata dall’Italia il 2 agosto 1914 faceva terminare in modo irreversibile
gli effetti diplomatico-militari della Triplice Alleanza, alleanza con
l’Austria e con l’Ungheria che durava da oltre trent’anni, dal 1882. Cadevano
anche gli accordi delle convenzioni militari con Germania ed Austria, di cui la
più recente convenzione era ancora fresca di inchiostro essendo stata stipulata
nel marzo 1914.
La dichiarazione di neutralità
apre la grande stagione dell’interventismo che durerà in mondo sempre più
intenso per circa 10 mesi. Una stagione che vide attivi anche i neutralisti,
ancora propugnatori della Triplice Alleanza, e fautori di richieste dell’Austria.
In cambio della nostra neutralità o meglio della nostra non entrata in guerra
chiedevano “compensi” che, via via erano sempre più consistenti, andando ad
alimentare quell’accezione che l’Italia avrebbe ottenuto moltissimo senza la
guerra, senza i sacrifici immani del primo conflitto mondiale. E’ il
“parecchio” di giolittiana memoria, che in realtà era più che altro un
tergiversare interessato dell’Austria, convintissima di poter vincere la
guerra, insieme alla Germania, e covava la riserva mentale che al momento
opportuno l’Italia avrebbe pagato ogni cosa.
L’interventismo non faceva
calcoli. Per primo si mossero i repubblicani e quanti si rifacevano al
risorgimento nazionale; il volontariato garibaldino si mobilitò ed organizzò
prima formazioni minori di volontari accorsi in Francia a combattere per la
Francia, e poi formò la
Legione Garibaldina che con la divisa della legione straniera
combattè nelle Argonne dal dicembre 1914
al febbraio 1915. Il valore e l’eco delle gesta garibaldine in Francia (
caddero tra gli altri Bruno e Costante Garibaldi, nipoti dell’Eroe dei due
Mondi, e Lamberto Duranti, anconetano il primo giornalista caduto nella Guerra
Mondiale) rinforzò le fila interventiste.
Tratto di costa tra Senigallia ed Ancona 1915 |
Accanto ai futuristi, la corrente
letteraria che vedeva tra gli altri Filippo Maria Marinetti
e tanti altri esponenti di spicco del mondo dell’arte e della pittura e
scultura italiana del tempo, agirono come interventisti uomini che incisero
anche negli anni futuri nelle vicende italiane. Qui ad Ancona basti ricordare
Filippo Corridoni, che poi cadde il 25 ottobre 1915 alla Trincea delle frasche,
medaglia d’oro al valor militare e a cui è intitolata la sua città natale,
Corridonia, Pietro Nenni, direttore di quel giornale che ancora oggi si stampa
in Ancona, “Il Lucifero”, e Benito Mussolini, socialista, direttore
dell’”Avanti” che nel novembre 1914, proprio per aver aderito alle idee
interventiste, fondò il “Popolo d’Italia”, a cui collaboro in modo fattivo e
costante anche Cesare Battisti.
L’interventismo preparò
l’opinione pubblica italiana alla guerra. Quindi l’azione politica e quella
diplomatica si poterono esplicare in modo positivo e propositivo, in modo tale
che fu superata la crisi governativa gravissima del 12-15 maggio 1915, in cui il Governo
Salandra, firmatario del patto di Londra, rassegnò le dimissioni. Un patto di
Londra che ha una genesi veramente sorprendente
Dopo accordi preliminari ed in un
contesto che merita un più approfondito studio per le conseguenze che puoi ebbe
negli anni a venire, per comprendere come mai i nostri responsabili politici e
diplomatici del tempo siano stati così superficiali, l’Italia firma con la Gran Bretagna e con
la Francia ed i loro alleati, i noto “Patto di Londra”, il 24 aprile 1915. Tra
le clausole, alcune accettate dai nostri rappresentanti con troppa leggerezza,
vi era quella che l’Italia si impegnava ad entrare in guerra entro un mese
dalla firma del Patto. Altre clausole furono in seguito oggetto di
controversie, tanto che quello che poi passò sotto il nome di “Vittoria
Mutilata” ha l’origine in questi accordi poco chiari e poco meditati.
Sul piano militare il Patto di
Londra prevedeva la stipula immediata di una convenzione militare.[1]
Tale convenzione fu firmata a
Parigi il 2 maggio 1915; un convenzione, come fa rilevare Antonello
Biagini, che poneva le basi non solo per
la futura collaborazione fra gli alleati, ma dava anche una indicazione precisa
circa lo sforzo russo contro l’Austria-Ungheria.[2] In
modo appropriato Giorgio Rochat sottolinea come non avesse senso fissare, in
termini militari in questa sede le cifre mentre era importante indicare con
chiarezza la necessità di uno sforzo comune italo-russo contro l’esercito
austro-ungarico.[3]
Con questa convenzione si
delineava chiaramente che era necessario legare strettamente gli alleati tra
loro e quindi ogni sforzo doveva essere armonizzato con quello degli altri;
inoltre si mettevano condizioni e
paletti ben precisi all’operato degli Stati firmatari, come ad esempio quello
di impedire la firma dia armistizi separati, , di calibrare lo sforzo bellico;
di creare le condizioni di creare un Comando Unico delle operazioni su tutte le
fronti, cercare di armonizzare le aspirazioni, spesso contrastanti tra loro,
dei francesi, inglesi, russi e degli italiani.
Questa convenzione non ebbe tanto
fortuna. Il problema del Comando Unico, che vide accesi dibattiti in svariate
sedi, non fu mai risolto; il coordinamento delle varie operazioni fu scarso, e
quando si riuscì a realizzarlo ci fu solo attraverso le conferenze interalleate,
che erano organi occasionali e temporanei.
Parimenti erano difficili gli accordi per la stipulazione di una
convenzione navale che doveva regolare la guerra sul mare contro l’Austria
Ungheria.
( Allegato 1)
Il Governo Italiano si aspettava un massiccio concorso di francesi e
inglesi nella guerra sul mare che avrebbe permesso di distruggere la flotta
austro-ungarica. Era ovvio per il Governo Italiano questo assunto, anche se si
pensava in modo recondito che si aveva la sensazione che ne Francia e Gran
Bretagna volessero proprio questa distruzione, e quindi lesinavano mezzi ed
equipaggiamenti. Se l’Italia avesse dovuto affrontare da sola la flotta
austro-ungarica amche quando fosse risultati vincitrice questo avrebbe
significato pagare un altissimo prezzo e la
Regia Marina ne sarebbe uscita malconcia
Tanto valeva, concludeva Sonnino che l’Italia fosse rimasta neutrale ed
avesse accettato le offerte austriache, il “parecchio” di giolittiana memoria.
La flotta austriaca era estremamente favorita dalla natura strategica
delle coste adriatiche orientali rispetto a quelle occidentali, che erano basse
e “importuose”, cioè non avevano porti degni di questo nome. Pertanto un
massiccio e costante aiuto alleato avrebbe permesso all’Italia di condurre la guerra
sul mare in modo deciso e con speranze di vittoria senza incorrere in pesanti
sacrifici e perdite.
Tratto di costa tra Marotta e Senigallia 1915 |
La Guerra marittima iniziò con la dichiarazione di blocco che fu
proclamato a partire dal 26 maggio. Si metteva in blocco non solo il
litorale austro-ungarico ma anche il
litorale albanese.
( Allegato 1 - con schizzi delle altre operazioni del maggio 1915)
L’Italia aveva denunciato la Triplice Alleanza il 4 maggio 1915; con
questo atto era palese che non sarebbe stata non solo alleata ma anche neutrale
e prima o poi sarebbe entrata in guerra. Il Comando Austriaco ebbe 20 giorni di
tempo per prepararsi a questa eventualità. E la sua iniziativa non poteva che
essere per mare e per cielo, iniziativa che trovò la Regia Marina completamente
impreparata.
L’ azione austriaca
il primo giorno di guerra vu massiccia. Tutta la Flotta prese il mare e attacco
le coste romagnole e marchigiane, nella speranza di provocare una rivolta,
sulla base di quanto era accaduto l’anno precedente durante i giorni della
Settimana Rossa.
(Vds allegato 3 - Bombardamento costa
adriatica. Ordine di Missione. Bombardamento di Porto Corsini, Rimini, Ancona
Porto Potenza Picena))
Furono attaccate da
aeroplani alle prime luci dell’Alba Venezia ed altre città del Veneto:
tutto era mirato a provocare una
reazione delle popolazione che non ci fu.
(VDS Allegato 4 Venezia)
La risposta della
Regia Marina non fu per mare ma attraverso il mezzo aereo, cioè il Dirigibile.
Il 24 maggio 1915
all’aeroporto di Jesi partì il Dirigibile Città di Ferrara.
(Vds. Allegato 5 Prima Azione Regia Marina Contro Austria-
Aviazione di marina)
La Regia Marina
affronto quindi con i mezzi aerei le prime azioni di guerra del 1915, rilevando
di essere in anticipo con i tempi nel binomio-nave ed aereo
(VDS Allegato 6 L’Aviazione di marina nel maggio Agosto 1915)
Tratto di Costa a Sud di Pesaro 1915 |
[1] Il
testo dice: “Une convention militare sera
immédiatement conclue entre les états majors généraux de la France, de la Grande Brétagne ,
de L’Italie et de la Russie; cette convention fixera le minimum des forces
militaires que la Russie devra employer contre l’Autriche-Hongrie afin
d’empeécher cette Puissance de concentrer tous ses efforts contre l’Italie,
dans le cas où la Russie se déciderait de porter son principal effort contro
l’Allemagne. La convention militaire réglera la question des armistices, qui
relève essentiellment commandament en chef des armees.”
Toscano M., Il Patto di
Londra. Storia Diplomatica
dell’intervento italiano (1914-1915); Bologna, Zanichelli, 1934. In questo volume si
trova il testo completo del memorandum o patto di Londra.
[2] Biagini F. A., In Russia Tra Guerra e Rivoluzione. La
missione militare italiana 1915-1918, Roma, Edizone Nuova Cultura, 1910
[3][3] Rochat G.,
La convenzione militare di Parigi (2
maggio 1915), in “Il Risorgimento”, VIII (1961) n. 3, pagg. 127-156
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