Obiettivo della Civica Galleria: La Scuola

Il Blog ha assunto nel tempo due funzioni. La prima è quella di essere espressione del Figurino Storico.
In un mondo globalizzato, lo studio della storia è sempre più indipendente pr capire le origini delle civiltà e questo è il nostro obiettivo primario
Con la denominazione "Civica Galleria del Figurino Storico" si vuole appunto sottolineare la creazione di un vero centro museale, l'unico nelle marche, sulla base di un progetto condiviso tra l'Assessorato alla Cultura del Museo di Osimo, la Società Parko spa che gestisce il trasporto pubblico locale e l'associazione Tavola Rotonda, impostato sullo stile dei grandi musei come lo Stibbert di Firenze e quello di Calenzano dove il figurino storico viene utilizzato come strumento didattico e invito allo studio della storia.
Gli obiettivi della Civica Raccolta osimana sono i medesimi, ma una attenzione particolare è rivolta alle scuole, sopratutto elementari e medie, dove lo studio dei questa materia da parte dei bambini avviene spesso in modo mnemonico; ebbene l'utilizzo del figurino storico vuole essere uno strumento didattico integrativo del libro di scuola ed il nostro locale diventare una sorta di aula didattica dove i bambini si possono appassionare a questa disciplina

La Seconda è quella di divenire lo spazio esterno del CESVAM - Centro Studi sul valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro come spazio per approfondire, oltre che i temi della Uniformologia, anche quelli concernenti le scienze ausiliari della Storia, quali, oltre la Uniformologia, anche la Vessillologia, ovvero lo studio delle Bandiere, l'Araldica, i Mezzi e gli equipaggiamenti, ed il Collezionismo militare in genere ( cartoline, ecc.)

sabato 27 giugno 2015

Indicazione Bibliografiche

RECENSIONI
 ( a cura di Alberto Marenga)

Maurizio Saporiti
UMORISMO E SATIRA NELLE CARTOLINE MILITARI
166pp, edizione 2003, prezzo €25
ISBN 88-87940-38-X
L'ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito custodisce una delle più cospicue collezioni di cartoline militari.
Questo volume ripercorre la storia della cartolina umoristica militare attraverso svariati argomenti. L'umorismo: la visita di leva; il giorno fatale: l'arrivo in caserma, la vestizione, il barbiere, la puntura, il rancio, l'addestramento, i servizi, l'attendente, la posta, la libera uscita, il meritato riposo, la prigione, donne, la licenza, il congedo, gli allievi, gli ufficiali; la satira: in guerra, la guerra Italo-Turca 1911-12, la prima guerra mondiale, Africa Orientale 1935-36, seconda guerra mondiale.




Ezio Trota
Giovanni Sulla
LA PROPAGANDA NELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
I volantini
112pp. Edizione 2006, prezzo €13
ISBN 88-7549-142-9
Scopo di questa pubblicazione è di prendere in esame, sotto un profilo esclusivamente storico e quali mezzi di comunicazione e propaganda di massa, i volantini diffusi durante la RSI (settembre 1943 - aprile 1945), collocandoli nel contesto dei principali avvenimenti della seconda guerra mondiale.
Suddivisi in 15 gruppi in base alla tematica predominante, sono stati presi in considerazione solo quelli in lingua italiana, rivolti quasi esclusivamente a civili, che testimoniano i vari atteggiamenti che il governo di Salò venne via via prendendo. In appendice alcuni volantini a carattere emblematico, del Regno del Sud, degli Alleati e dei partigiani contro gli occupanti tedeschi ed i combattenti della RSI.
Alcuni di questi volantini sono ben disegnati ed efficaci, affidati ad alcuni grafici ottimi professionisti quali Boccasile e Bertoletti, e certamente qualche riscontro nell'opinione pubblica lo ebbero.

Giorgio Evangelisti
UOMINI IN VOLO
Eroi e avventure dell’aviazione europea
168pp. Edizione 2005, Prezzo €38
ISBN 88-253-0102-2
Attraverso una meticolosa ricostruzione storica, Uomini in volo racconta sedici grandi momenti e altrettanti protagonisti dell’aviazione europea del XX secolo. Il capitano Emilio Schiller, valoroso pilota italiano della prima guerra mondiale. Gabriele d’Annunzio e i magnifici sette piloti che il 9 agosto del 1919 volarono con lui sul cielo di Vienna. Due episodi misteriosi legati ai dirigibili: il tedesco L. 59, che concluse la sua straordinaria epopea nel 1918 precipitando in Adriatico senza che l’equipaggio e i suoi resti fossero mai rinvenuti, e lo statunitense L. 8, che nel 1942, dopo un volo nella nebbia, prese terra nelle vicinanze di San Francisco anch’esso privo di equipaggio. Hermann Köhl, che attraversò per primo l’Atlantico volando da est a ovest. Francesco Del Rio, geniale progettista del “subidro”, metà aereo e metà sommergibile. Il ponte aereo realizzato nel 1948 per rompere l’assedio sovietico di Berlino. Le imprese del “mago” Wolf Hirth, spericolato e inarrestabile pilota di alianti. E l’ultimo capitolo, forse il più significativo e inquietante, in cui Evangelisti rende noto per la prima volta un documento datato 23 dicembre 1943 e rinvenuto fra le carte dell’ingegner Umberto Savoja, all’epoca direttore della Fiat Aviazione, dal quale emerge inconfutabilmente che l’azienda torinese si era preoccupata fin dalla seconda metà degli anni trenta di proporre allo stato maggiore italiano una serie di provvedimenti tecnici volti a migliorare la qualità degli armamenti delle nostre forze in campo. Proposte che, tuttavia, rimasero inascoltate.

Domenico Vecchioni
LE SPIE DEL FASCISMO
Uomini, apparati e operazioni di intelligence nell’Italia del Duce
112pp. Edizione 2005, prezzo €14
ISBN  88-253-0105-7
Novembre 1922: Mussolini forma il suo primo governo. Ora occorre consolidare una leadership conquistata con metodi violenti, di limitare gli eccessi delle fazioni estremiste, di controllare le correnti politiche avverse, di porre sotto sorveglianza uomini e gruppi potenzialmente nocivi.
È così che il Duce inizia la creazione di un potente apparato di intelligence. La Pubblica Sicurezza, la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, il Servizio Informazioni Militari, la Ceka, destinata a svolgete le operazioni più cruente, e l'Ovra, che fin dal nome denuncia tutta la sua tentacolare e invasiva onnipresenza. E poi gli uomini: pronti a tutto, privi di scrupoli morali, addestrati all'ascolto del nemico, perfettamente predisposti ai più spericolati cambiamenti di fronte.
Luca Osteria, lo specialista dell' infiltrazione in territorio ostile; Arturo Bocchini, algido e curiale capo della polizia; il vicecapo Carmine Senise, doppiogiochista abile e grande pianificatore di transizioni politiche; Amerigo Dùmini, spietato agente della Ceka che ostenta pubblicamente i suoi otto omicidi come un' onorificenza; lo scrittore Pitigrilli, intellettuale mondano e bifronte, ebreo perseguitato dal potere e allo stesso tempo agente dell'Ovra.
In un complesso gioco di delazioni, di ricatti, di finti scandali, di inaspettate alleanze e di voltafaccia improvvisi. E insieme, fatti salvi gli aspetti più tragicamente grotteschi, uno dei capitoli più bui della nostra storia.


lunedì 22 giugno 2015

Ricerca Bombardamento di Ancona 24 maggio 1915

Der Angriff auf Ancona war ein Seegefecht der k.u.k. Kriegsmarine und der italienischen Regia Marina im Zuge des Ersten Weltkrieges. Österreichisch-ungarische Kräfte griffen sowohl zivile als auch militärische Ziele in der gesamten mittelitalienischen Provinz Ancona an. Diese Operation stellte eine Antwort auf den italienischen Kriegseintritt auf Seiten der Alliierten dar.

Verlauf[Bearbeiten]

Nach der italienischen Kriegserklärung an Österreich-Ungarn am 23. Mai 1915 reagierte die k.u.k Marine schnell und führte viele Attacken auf die Marken-Region in Italien durch. Noch am Tag der Kriegserklärung griffen der Zerstörer SMS Dinara und das Torpedoboot Tb 53T den Hafen von Ancona an.
Der Zerstörer SMS Lika beschoss auf einer Aufklärungsfahrt zwischen Palagruža und Kap Gargano ein Semaphor und eine Radiostation in Vieste. Die Verteidigung dieser italienischen Gewässer oblag zu diesem Zeitpunkt dem italienischen Zerstörer Turbine. Bei der Begegnung der beiden Schiffe gab es ein kleines Gefecht, aus dem die Lika als Sieger hervorging. Dabei beschädigte sie den italienischen Zerstörer.
Am nächsten Tag, dem 24. Mai 1915, lief der Großteil der k.u.k. Flotte von Pula in die Adria aus. Der Verband bestand aus drei Dreadnoughts, der SMS Viribus Unitis, der SMS Tegetthoff sowie der SMS Prinz Eugen, begleitet von 8 Pre-Dreadnoughts. Andere österreichisch-ungarische Schiffe befanden sich bereits in feindlichen Gewässern oder fuhren direkt auf die Küste der Provinz Ancona zu. Dort beschoss die Flotte einige Küstenstädte, wobei im Speziellen die Stadt Ancona große Schäden erlitt.
Das Schlachtschiff SMS Tegetthoff beschoss vor Ancona zusammen mit dem Zerstörer SMS Velebit das italienische Luftschiff Città di Ferrara. Weiters griffen der Pre-Dreadnought SMS Radetzky und zwei Torpedoboote Potenza Picena an. Danach kehrten sie in die Marinebasis Pula zurück. Ein weiteres Linienschiff, die SMS Zrinyi führte gemeinsam mit zwei Torpedobooten einen Angriff auf Senigallia durch, bei dem ein Zug zerstört wurde und ein Bahnhof sowie eine Brücke, bevor der Verband den Weg zurück nach Pula antrat. Das Torpedoboot SMS Tb 3 wurde erfolglos von einem italienischen Flugboot angegriffen.
Der k.u.k. Rapidkreuzer SMS Admiral Spaun beschoss das Schifffahrtszeichen auf der Insel Cretaccio, während die SMS Sankt Georg gemeinsam mit zwei Torpedobooten Rimini angriff und dabei einen Frachtzug zerstörte. Zur selben Zeit beschoss der Zerstörer SMS Streiter das Schifffahrtszeichen nahe Torre di Mileto. Ebenfalls im Zuge des Angriffes fuhr ein Verband bestehend aus dem Leichten KreuzerSMS Novara, einem Zerstörer und zwei Torpedobooten in den Corsini-Kanal und beschädigte eine italienische Torpedobootstation, einige Batterien Küstenartillerie sowie eine Semaphorstation.
Die SMS Helgoland, ein weiterer Rapidkreuzer, traf unterstützt von 4 Zerstörern südlich von Pelagosa auf den italienischen Zerstörer Turbine. Weiters beschoss der Zerstörer SMS Tatra den Bahndamm nahe dem Bahnhof von Manfredonia. Am Ende griffen k.u.k. Flugboote Venedig und Seeflugzeug-Hangars in Chiaravalle an.

Folgen[Bearbeiten]

Karte der Provinz Ancona
Die österreichisch-ungarische Marine verursachte schwere Schäden. Alleine in Ancona starben 63 Menschen, sowohl Zivilisten als auch Militärbedienstete.[1] Bei diesem Angriff blieben die Verluste der k.u.k Marine nur marginal. Im weiteren Verlauf des Seekrieges in der Adria errichtete die Royal Navy eine große Seeblockade, die unter dem Namen Otranto-Sperre bekannt ist. Diese sollte noch oft durch k.u.k Marineverbände angegriffen werden.

Ricerca. I giornalisti morti nella Prima Guerra Mondiale

LAPIDE A LIVORNO IN PIAZZA MANIN 1 
A RICORDO DEI GIORNALISTI E TIPOGRAFI DEL "CORRIERE DI LIVORNO" CADUTI NELLA GRANDE GUERRA.



In piazza Manin 1, prospiciente gli Scali Manzoni, a Livorno a circa 3 metri da terra sulla facciata dello stabile di 2 piani ricostruito nel luogo dove aveva sede il "Corriere di Livorno" é posta una lapide a ricordo dei giornalisti e tipografi della gloriosa testata toscana da tempo non più in edicola, Caduti nella Grande Guerra. Vi fu ricollocata dopo i bombardamenti che colpirono la città labronica nella 2^ Guerra Mondiale.

Si acclude anche la copia della notizia di apertura del Corriere di Livorno di domenica 15 dicembre 1918 anno IX n. 345 - Corriere cittadino a pag. 2 che riporta i dati risultanti nella 1^ e originaria lapide.

Con i miei più cordiali saluti.

Pierluigi Roesler Franz            


giovedì 4 giugno 2015

Centenario della Prima Guerra Mondiale: materiali di ricerca

La Marina Militare nella Grande Guerra
( L’Entrata in Guerra - 1915)

(Draft predisposto con il materiale di ricerca per  eventuali mostre o iniziative)


La dichiarazione di neutralità proclamata dall’Italia il 2 agosto 1914 faceva terminare in modo irreversibile gli effetti diplomatico-militari della Triplice Alleanza, alleanza con l’Austria e con l’Ungheria che durava da oltre trent’anni, dal 1882. Cadevano anche gli accordi delle convenzioni militari con Germania ed Austria, di cui la più recente convenzione era ancora fresca di inchiostro essendo stata stipulata nel marzo 1914.

La dichiarazione di neutralità apre la grande stagione dell’interventismo che durerà in mondo sempre più intenso per circa 10 mesi. Una stagione che vide attivi anche i neutralisti, ancora propugnatori della Triplice Alleanza, e fautori di richieste dell’Austria. In cambio della nostra neutralità o meglio della nostra non entrata in guerra chiedevano “compensi” che, via via erano sempre più consistenti, andando ad alimentare quell’accezione che l’Italia avrebbe ottenuto moltissimo senza la guerra, senza i sacrifici immani del primo conflitto mondiale. E’ il “parecchio” di giolittiana memoria, che in realtà era più che altro un tergiversare interessato dell’Austria, convintissima di poter vincere la guerra, insieme alla Germania, e covava la riserva mentale che al momento opportuno l’Italia avrebbe pagato ogni cosa.

L’interventismo non faceva calcoli. Per primo si mossero i repubblicani e quanti si rifacevano al risorgimento nazionale; il volontariato garibaldino si mobilitò ed organizzò prima formazioni minori di volontari accorsi in Francia a combattere per la Francia, e poi formò la Legione Garibaldina che con la divisa della legione straniera combattè nelle Argonne dal dicembre  1914 al febbraio 1915. Il valore e l’eco delle gesta garibaldine in Francia ( caddero tra gli altri Bruno e Costante Garibaldi, nipoti dell’Eroe dei due Mondi, e Lamberto Duranti, anconetano il primo giornalista caduto nella Guerra Mondiale) rinforzò le fila interventiste.

Tratto di costa tra Senigallia ed Ancona 1915
Accanto ai futuristi, la corrente letteraria che vedeva tra gli altri Filippo Maria Marinetti e tanti altri esponenti di spicco del mondo dell’arte e della pittura e scultura italiana del tempo, agirono come interventisti uomini che incisero anche negli anni futuri nelle vicende italiane. Qui ad Ancona basti ricordare Filippo Corridoni, che poi cadde il 25 ottobre 1915 alla Trincea delle frasche, medaglia d’oro al valor militare e a cui è intitolata la sua città natale, Corridonia, Pietro Nenni, direttore di quel giornale che ancora oggi si stampa in Ancona, “Il Lucifero”, e Benito Mussolini, socialista, direttore dell’”Avanti” che nel novembre 1914, proprio per aver aderito alle idee interventiste, fondò il “Popolo d’Italia”, a cui collaboro in modo fattivo e costante anche Cesare Battisti.

L’interventismo preparò l’opinione pubblica italiana alla guerra. Quindi l’azione politica e quella diplomatica si poterono esplicare in modo positivo e propositivo, in modo tale che fu superata la crisi governativa gravissima del 12-15 maggio 1915, in cui il Governo Salandra, firmatario del patto di Londra, rassegnò le dimissioni. Un patto di Londra che ha una genesi veramente sorprendente

Dopo accordi preliminari ed in un contesto che merita un più approfondito studio per le conseguenze che puoi ebbe negli anni a venire, per comprendere come mai i nostri responsabili politici e diplomatici del tempo siano stati così superficiali, l’Italia firma con la Gran Bretagna e con la Francia ed i loro alleati, i noto “Patto di Londra”, il 24 aprile 1915. Tra le clausole, alcune accettate dai nostri rappresentanti con troppa leggerezza, vi era quella che l’Italia si impegnava ad entrare in guerra entro un mese dalla firma del Patto. Altre clausole furono in seguito oggetto di controversie, tanto che quello che poi passò sotto il nome di “Vittoria Mutilata” ha l’origine in questi accordi poco chiari e poco meditati.
Sul piano militare il Patto di Londra prevedeva la stipula immediata di una convenzione militare.[1]
Tale convenzione fu firmata a Parigi il 2 maggio 1915; un convenzione, come fa rilevare Antonello Biagini,  che poneva le basi non solo per la futura collaborazione fra gli alleati, ma dava anche una indicazione precisa circa lo sforzo russo contro l’Austria-Ungheria.[2] In modo appropriato Giorgio Rochat sottolinea come non avesse senso fissare, in termini militari in questa sede le cifre mentre era importante indicare con chiarezza la necessità di uno sforzo comune italo-russo contro l’esercito austro-ungarico.[3] 

Con questa convenzione si delineava chiaramente che era necessario legare strettamente gli alleati tra loro e quindi ogni sforzo doveva essere armonizzato con quello degli altri; inoltre  si mettevano condizioni e paletti ben precisi all’operato degli Stati firmatari, come ad esempio quello di impedire la firma dia armistizi separati, , di calibrare lo sforzo bellico; di creare le condizioni di creare un Comando Unico delle operazioni su tutte le fronti, cercare di armonizzare le aspirazioni, spesso contrastanti tra loro, dei francesi, inglesi, russi e degli italiani.

Questa convenzione non ebbe tanto fortuna. Il problema del Comando Unico, che vide accesi dibattiti in svariate sedi, non fu mai risolto; il coordinamento delle varie operazioni fu scarso, e quando si riuscì a realizzarlo ci fu solo attraverso le conferenze interalleate, che erano organi occasionali e temporanei.

Parimenti erano difficili gli accordi per la stipulazione di una convenzione navale che doveva regolare la guerra sul mare contro l’Austria Ungheria.
( Allegato 1)
Il Governo Italiano si aspettava un massiccio concorso di francesi e inglesi nella guerra sul mare che avrebbe permesso di distruggere la flotta austro-ungarica. Era ovvio per il Governo Italiano questo assunto, anche se si pensava in modo recondito che si aveva la sensazione che ne Francia e Gran Bretagna volessero proprio questa distruzione, e quindi lesinavano mezzi ed equipaggiamenti. Se l’Italia avesse dovuto affrontare da sola la flotta austro-ungarica amche quando fosse risultati vincitrice questo avrebbe significato pagare un altissimo prezzo e la  Regia Marina ne sarebbe uscita malconcia
Tanto valeva, concludeva Sonnino che l’Italia fosse rimasta neutrale ed avesse accettato le offerte austriache, il “parecchio” di giolittiana memoria.

La flotta austriaca era estremamente favorita dalla natura strategica delle coste adriatiche orientali rispetto a quelle occidentali, che erano basse e “importuose”, cioè non avevano porti degni di questo nome. Pertanto un massiccio e costante aiuto alleato avrebbe permesso all’Italia di condurre la guerra sul mare in modo deciso e con speranze di vittoria senza incorrere in pesanti sacrifici e perdite.
Tratto di costa tra Marotta e Senigallia 1915

La Guerra marittima iniziò con la dichiarazione di blocco che fu proclamato a partire dal 26 maggio. Si metteva in blocco non solo il litorale  austro-ungarico ma anche il litorale albanese.
( Allegato 1 - con schizzi delle altre operazioni del maggio 1915)

L’Italia aveva denunciato la Triplice Alleanza il 4 maggio 1915; con questo atto era palese che non sarebbe stata non solo alleata ma anche neutrale e prima o poi sarebbe entrata in guerra. Il Comando Austriaco ebbe 20 giorni di tempo per prepararsi a questa eventualità. E la sua iniziativa non poteva che essere per mare e per cielo, iniziativa che trovò la Regia Marina completamente impreparata.

L’ azione austriaca il primo giorno di guerra vu massiccia. Tutta la Flotta prese il mare e attacco le coste romagnole e marchigiane, nella speranza di provocare una rivolta, sulla base di quanto era accaduto l’anno precedente durante i giorni della Settimana Rossa.
(Vds allegato 3 - Bombardamento costa adriatica. Ordine di Missione. Bombardamento di Porto Corsini, Rimini, Ancona Porto Potenza Picena))

Furono attaccate da aeroplani alle prime luci dell’Alba Venezia ed altre città del Veneto: tutto  era mirato a provocare una reazione delle popolazione che non ci fu.
(VDS Allegato 4   Venezia)

La risposta della Regia Marina non fu per mare ma attraverso il mezzo aereo, cioè il Dirigibile.
Il 24 maggio 1915 all’aeroporto di Jesi partì il Dirigibile Città di Ferrara.
(Vds. Allegato 5  Prima Azione Regia Marina Contro Austria- Aviazione di marina)

La Regia Marina affronto quindi con i mezzi aerei le prime azioni di guerra del 1915, rilevando di essere in anticipo con i tempi nel binomio-nave ed aereo
(VDS Allegato 6  L’Aviazione di marina nel maggio Agosto 1915)







Tratto di Costa a Sud di Pesaro 1915
[1] Il testo dice: “Une convention militare sera immédiatement conclue entre les états majors généraux de la France, de la Grande Brétagne, de L’Italie et de la Russie; cette convention fixera le minimum des forces militaires que la Russie devra employer contre l’Autriche-Hongrie afin d’empeécher cette Puissance de concentrer tous ses efforts contre l’Italie, dans le cas où la Russie se déciderait de porter son principal effort contro l’Allemagne. La convention militaire réglera la question des armistices, qui relève essentiellment commandament en chef des armees.”
Toscano M., Il Patto di Londra. Storia Diplomatica dell’intervento italiano (1914-1915); Bologna, Zanichelli, 1934. In questo volume si trova il testo completo del memorandum o patto di Londra.
[2] Biagini F. A., In Russia Tra Guerra e Rivoluzione. La missione militare italiana 1915-1918, Roma, Edizone Nuova Cultura,  1910
[3][3] Rochat G., La convenzione militare di Parigi (2 maggio 1915), in “Il Risorgimento”, VIII (1961) n. 3, pagg. 127-156



lunedì 20 aprile 2015

Quando le Istituzioni guardano dall'altra parte

lL Comune di Aprilia snobba il progetto "Un ricordo per la pace".




Vetrina dedicata al periodo tra le due guerre
Maschera antigas per UNPA

Visione generale della Vetrina al Carlo e Nello Rosselli


Nessuna risposta delle Istituzioni all'appello-ultimatum della famiglia Bonacini scaduto lo scorso marzo nel quale si proponeva l'affidamento d'altri reperti bellici finalizzato alla piena realizzazione del progetto espositivo “Un ricordo per la pace” sul tema “APRILIA IN GUERRA: LA BATTAGLIA DI APRILIA” presso l'auditorium dell'Istituto di Istruzione Superiore “Rosselli” di Aprilia. Nel settembre 2014 la famiglia Bonacini aveva rivolto un’ennesima richiesta all'Amministrazione apriliana di accettare i numerosi materiali storici di cui è ancora in possesso che stanno rischiando di deteriorarsi in maniera irreparabile. In particolare si tratta d’abbigliamento militare ed equipaggiamento dei soldati delle varie nazionalità che combatterono nel territorio apriliano ed anche uniformi relative alla guerra d'Africa. Per mancanza di spazio non era stato possibile esporre a suo tempo l'intera collezione nelle teche realizzate nel 2013 al Rosselli dal Comune di Aprilia  con un mini budget di circa 20.000 euro. Il progetto espositivo della famiglia Bonacini a favore della collettività di Aprilia si trascina faticosamente da quasi 16 anni. Dopo varie peripezie e tentativi fallimentari delle varie amministrazioni a partire dal 2002 di costituire un centro di documentazione storica della Città di Aprilia, nel 2013 il Comune aveva formalizzato l'affidamento a titolo gratuito di una parte  della collezione bellica Bonacini rendendo possibile l'attuale allestimento al Rosselli, che fu curato gratuitamente dall'Associazione “Un ricordo per la pace” con la consulenza storica del Generale dott. Massimo Coltrinari e del Generale Luigi Marsibilio. La presenza della mostra bellica al Rosselli è stata determinante nella decisione di collocare presso il medesimo Istituto anche il monumento ai caduti nei combattimenti del 1944 sul territorio apriliano rimasti senza sepoltura. I due memoriali realizzati dal Comune di Aprilia in via dei Pontoni e nel piazzale antistante il Rosselli furono inaugurati nel febbraio 2014 alla presenza della rock star Roger Waters, figlio del Sottotenente dei Fucilieri britannici Eric Fletcher Waters, dopo che le ricerche del veterano britannico Harry Shindler, al quale la Bonacini segnalò l'interessante caso, avevano rivelato che il padre del cantante ex Pink Floyd morì il 18 febbraio 1944 nelle campagne apriliane in località Pontoni (fosso della Moletta). Elisa Bonacini, presidente dell'Associazione “Un ricordo per la pace” erede dei materiali bellici ed Harry Shindler rappresentante in Italia della “Italy Star Association 1943-1945” sono stati infatti i promotori dell'iniziativa dei memoriali ad Aprilia, realizzati dal Comune di Aprilia con deliberazione n. 8/14. La decisione di collocare l'obelisco-memoriale al Rosselli, che ebbe l'approvazione anche di Roger Waters, maturò nei rappresentanti delle due Associazioni promotrici considerando l'importanza di trasmettere un messaggio di pace alle giovani generazioni, che passa anche attraverso la conoscenza e lo studio dei reperti bellici Bonacini, autentici documenti di memoria. Il veterano britannico il 23 aprile 2013 aveva partecipato all'inaugurazione dell'esposizione donando anche alcuni cimeli personali del periodo di guerra. Nel dicembre 2013 era ritornato ad Aprilia per studiare la posizione più idonea dove collocare il monumento. Così motivava in quei giorni la realizzazione del memoriale presso l'Istituto d’istruzione apriliano: “I ragazzi che passeranno davanti al monumento e che osserveranno i reperti di guerra si domanderanno cosa è accaduto 70 anni fa ad Aprilia e per quale motivo.... Bisogna spiegare ai giovani che la guerra che abbiamo combattuto noi con tanta sofferenza era giusta. Prima che cominciasse l'Europa era coperta da dittature, c'erano i campi di concentramento e di sterminio. Dopo la guerra l'Europa è diventata democratica, i campi di concentramento non c'erano più! E' molto importante che i giovani non perdano la memoria del sacrificio di chi ha combattuto per ideali di libertà e democrazia. Se tutto ciò verrà reso chiaro ai giovani, allora ci saranno meno possibilità di replica e la morte dei miei compagni di Anzio, la sofferenza della popolazione di Aprilia non saranno state vane”. Elisa Bonacini, presidente dell'Associazione “Un ricordo per la pace”, curatrice della mostra storica ribadisce: “Quale unica erede dell'importante raccolta storica, frutto di più di 30 anni di appassionata ricerca di mio fratello Ostilio, sento forte su di me la responsabilità di portare avanti il suo progetto nel migliore dei modi, nel rispetto dei valori che mi hanno trasmesso i miei cari. La mia famiglia ha conosciuto bene la tragedia della guerra: mio padre dopo l'8 settembre 1943 fu internato in un campo di concentramento in Germania e tornò vivo per puro miracolo, mio zio Dante Bonacini fu disperso a soli 20 anni nella campagna di Russia, mio nonno Giuseppe, mutilato nella prima guerra mondiale, purtroppo non aveva esitato, nel ruolo di comandante del Distretto Militare di Reggio Emilia, a mandare il figlio a combattere per la Patria in Russia. I giovani devono sapere quanta sofferenza derivi dalla guerra ed impegnarsi per costruire un futuro di pace e di solidarietà trai popoli. Sono queste le motivazioni sulla base delle quali ritengo la location dell'Istituto apriliano la più idonea per accogliere tutta la raccolta storica della mia famiglia, tramandando ai giovani la memoria tangibile di quei tragici avvenimenti ”. La notizia della determinazione della famiglia Bonacini, a risolvere drasticamente fuori del Comune la penosa situazione di “stallo” con le Istituzioni locali nel caso di mancato accoglimento delle proprie specifiche richieste ha già avuto vasta eco e sono arrivate le prime proposte da alcune organizzazioni museali laziali e d’altre regioni italiane. Interesse e sostegno morale per l'iniziativa è stato manifestato anche da cittadini della Comunità europea. Il rimanente materiale storico Bonacini non ancora esposto al pubblico, più e più volte offerto in affidamento gratuito al Comune di Aprilia a completamento dell'esposizione bellica al Rosselli potrebbe quindi trovare presto altra destinazione fuori Comune e forse anche all'estero, a condizione che esso sia accolto, conservato e valorizzato dignitosamente nel tempo. “Una grande occasione persa questa per la Città di Aprilia” - afferma con amarezza Elisa Bonacini - ed una prova della effettiva scarsa attenzione per la cultura e per la nostra storia”. Preoccupazione anche per il futuro dell'esposizione già in essere al “Rosselli” che “ad oggi - prosegue la Bonacini - non è stata minimamente valorizzata dall'Ente patrocinante, che non ha mai dimostrato apprezzamento neanche per l'origine particolare dell'iniziativa, Nessun accoglimento neppure dei numerosi progetti della mia Associazione “Un ricordo 

venerdì 20 marzo 2015

A 200 anni dalle gesta di Murat nelle Marche

RIEVOCAZIONE STORICA DEL BICENTENARIO
DELLA BATTAGLIA DI TOLENTINO
1815 / 2015

SABATO 21 MARZO
MACERATA
Ore 11.00 Palazzo Torri
GIORNAOre 11.00 Palazzo Torri
GIORNATA FAI
Dalle ore 11,00 alle ore 17,00
Visita gratuita al Palazzo Torri, il 2 maggio 1815 sede del
Quartier Generare dell’Esercito Napoletano

In collaborazione con il 2° Reggimento Cavalleggeri di Tolentino 815TA FAI
Dalle ore 11,00 alle ore 17,00
Visita gratuita al Palazzo Torri, il 2 maggio 1815 sede del
Quartier Generare dell’Esercito Napoletano
In collaborazione con il 2° Reggimento Cavalleggeri di Tolentino 815
VENERDI’ 1 MAGGIO
Ore 10.00 Castello della Rancia
In collaborazione con l’Associazione Storico Modellistica di Civitanova Marche
Presenta “Ludica Marche”:
Allestimento ed apertura Mostra Mercato
Soldatini Murattiani – Napoleonici
Modellismo in Fiera
Punto Lettura Libri e Documenti Storici
Fino al 3 maggio 2015
CASTELLO DELLA RANCIA
Ore 12.00 ACCAMPAMENTI STORICI
Allestimenti Campi Militari da parte dei Gruppi Storici provenienti da vari Paesi Europei. I Napoletani e gli Austriaci occupano il terreno antistante il Castello della Rancia e piazzano le loro tende. La vita del soldato viene ricostruita proprio come si svolgeva duecento anni fa.
Ore 15.00 VISITA AGLI ACCAMPAMENTI STORICI
Il pubblico partecipa insieme ai soldati i momenti di vita quotidiana inquadramento, manovre, maneggio, pulizia ed uso armi, parate, preparazione cartucce, rancio, servizio ronda e libera uscita.
Ore 15.30 RIVISTA ARMATE
I Generali passano in rivista le Armate schierate, controllano gli armamenti, esaminano il campo di Battaglia e studiano le tattiche da adottare.
Ore 16.00 RIEVOCAZIONE STORICA DELLA BATTAGLIA – prime scaramucce
Primi scontri tra i due eserciti, prove di movimentazioni, manovre e simulazioni di attacchi, cariche e difese. L’artiglieria assesta i pezzi e vengono esplosi i primi colpi.
Ore 17,00 1° MAGGIO NEGLI ACCAMPAMENTI
Merenda-Cena con porchetta, salumi, fave e formaggio insieme ai rievocatori.
Ore 20,00 Teatro Equestre Tolentino 815
Rappresentazione Teatrale sul campo di Battaglia da parte del Gruppo Storico 2° Cavalleggeri di Tolentino dei primi soldati italiani arruolati con il “SOGNO D’INDIPENDENZA”.
SABATO 2 MAGGIO
CASTELLO DELLA RANCIA
Ore 09.00 ACCAMPAMENTI STORICI
Si concludono gli allestimenti dei campi storici. Il pubblico partecipa insieme ai soldati i momenti di vita quotidiana inquadramento, manovre, maneggio, pulizia ed uso armi, parate, preparazione cartucce.
Ore 10,00 VISITA GUIDATA AI LUOGHI DELLA BATTAGLIA
Visita ai Luoghi della Battaglia di Tolentino accompagnati da una guida dell’Associazione Tolentino 815.
Ore 12.00 ONORE AI CADUTI
Rappresentanti dei due eserciti rendono onore ai caduti della Battaglia presso il Monumento in Contrada Rotondo di Tolentino.
Ore 13.00 RANCIO DEL SOLDATO
Ore 14.30 PREPARAZIONE ALLA BATTAGLIA
Le truppe trascorrono questo periodo antecedente lo scontro presso gli accampamenti: si studiano le ultime tattiche, si ispezionano e puliscono le armi e si preparano le cartucce.
Ore 15,00 RIEVOCAZIONE STORICA DELLA BATTAGLIA – 1° Giorno
Le movimentazioni e gli scontri tra gli eserciti napoletano ed austriaco si effettuano nella zona retrostante il Castello della Rancia, stessi luoghi dove duecento anni fa si svolgeva la Prima Battaglia per l’Indipendenza Italiana. Sarà possibile seguire le varie fasi delle movimentazioni delle truppe anche con un adeguato commento audio. Vengono illustrate le varie tattiche d’impiego della fanteria e della cavalleria, sia di attacco che di difesa.
Ore 17,30 RIENTRO NEGLI ACCAMPAMENTI
MACERATA
Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti (Piazza Vittorio Veneto):
CONVEGNO – INCONTRO DI STUDI sul tema : “LA CAMPAGNA D’ITALIA DI GIOACCHINO MURAT: IMPORTANZA, CRONACHE, EPISODI”
(a cura dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato di Macerata)

Ore 10.00 
Biblioteca Comunale – Sala Castiglioni
CONVEGNO – INCONTRO di STUDIO
1815 – La campagna di Murat in Italia
A cura del Comitato di Macerata dell’Istituto per la Storia de Risorgimento Italiano
POLLENZA
Ore 19,00 CENTRO STORICO
Apertura osterie, servizio in costume e Ronda Militare.
Ore 20.00 CHIOSTRO dei Santi Francesco e Antonio
Cena della tradizione ottocentesca
Ore 21.30 PIAZZA DELLA LIBERTA’
Rappresentazione teatrale “ Memorie della Battaglia” – Regia di Sarah Salvucci
TOLENTINO
Ore 10,30 Auditorium San Giacomo
Associazione Vexilla
Assemblea Nazionale – approfondimenti su stemmi e araldica
Periodo Murattiano – Napoleonico
N O T T E 8 1 5
Ore 19,00 CENTRO STORICO
La città si anima con l’arrivo dei soldati, si aprono le Osterie ed i negozi, prendono vita le Birrerie, si dimentica tutto e si pensa solo a trascorrere una serata nel divertimento. Saranno aperte Osterie con possibilità di degustare cibi di Menù storici, ballo con musica per tutte le età, in percorso itinerante nel Centro Storico.
DOMENICA 3 MAGGIO
CASTELLO DELLA RANCIA
Ore 09.00 ACCAMPAMENTI STORICI
Il pubblico partecipa insieme ai soldati i momenti di vita quotidiana inquadramento, manovre, maneggio, pulizia ed uso armi, parate, preparazione cartucce.
POLLENZA
Ore 19,00 ONORE AI CADUTI
Rappresentanti dei due eserciti rendono onore ai caduti della Battaglia presso l’Ossario di Cantagallo.
TOLENTINO
Ore 10,30 Auditorium San Giacomo
Associazione Vexilla
Assemblea Nazionale – approfondimenti su stemmi e araldica
Periodo Murattiano – Napoleonico
Ore 12,00 CENTRO STORICO
Sfilate lungo vie cittadine ed in Piazza della Libertà saluto alla cittadinanza ed alle Autorità. Presentazione dei Gruppi Storici.
CASTELLO DELLA RANCIA
Ore 13.00 RANCIO DEL SOLDATO
Ore 14.30 PREPARAZIONE ALLA BATTAGLIA
Le truppe trascorrono questo periodo antecedente lo scontro presso gli accampamenti: si studiano le ultime tattiche, si ispezionano e puliscono le armi e si preparano le cartucce.
Ore 15,00 RIEVOCAZIONE STORICA DELLA BATTAGLIA – 2° Giorno
Le movimentazioni e gli scontri tra gli eserciti napoletano ed austriaco si effettuano nella zona retrostante il Castello della Rancia, stessi luoghi dove duecento anni fa si svolgeva la Prima Battaglia per l’Indipendenza Italiana. I rievocatori indossano rifacimenti perfetti delle divise dell’epoca e spareranno a salve con precise copie di armi ad avancarica. Tolentino è stata l’ultima Battaglia campale combattuta in Italia in cui vennero utilizzate armi ad avancarica a pietra focaia. Le fasi del secondo giorno della battaglia di Tolentino vengono simulate e commentate.
Ore 17,00 PARATA FINALE GRUPPI STORICI
Ore 17.30 SALUTO delle AUTORITA’
Durante i giorni della Rievocazione sarà possibile visitare il Castello della Rancia
Il programma potrà subire variazioni.

lunedì 2 marzo 2015

Accademia di Oplologia e Militaria Ancona

Con la presente, siamo a comunicarVi che
 nell'ambito dei gruppi storici dell'Accademia, 
si è costituita la 
COMPAGNIA VEICOLI STORICI MILITARI,
 come auspicato da parte di soci ed appassionati vicini alla ns.Accademia.
Lo scopo è quello di organizzare e/o partecipare ad eventi
 (cosa peraltro già in atto da parte di alcuni ns.soci in forma autonoma) individuando ed incaricando uno o più organizzatori e/o coordinatori di seguire tali manifestazioni.
I non soci che ricevono questa comunicazione, possono richiedere informazioni sull'iscrizione all'Accademia e quant'altro, 
rispondendo alla presente email.

Grazie dell'attenzione.
Il Presidente Franco Cav.Sestilli cell. 3392136681
Il Vice Presidente Massimo Ossidi cell.3473363793

domenica 22 febbraio 2015

Aprilia: una vicenda che si trascina da anni. Il Museo della Città

L'INTERVENTO DELLA FAMIGLIA BONACINI

Donazione dei cimeli di guerra: il Comune non risponde, scatta l'ultimatum

Aprilia rischia di perdere la collezione di reperti storici se entro pochi giorni in Comune non si impegnerà nella realizzazione di un'esposizione permanente

Donazione dei cimeli di guerra: il Comune non risponde, scatta l'ultimatum
QUAL È IL TUO STATO D'ANIMO?
0
via Carroceto Aprilia
L’out out del presidente dell’associazione “Un ricordo per la pace”, Elisa Bonacini, scadrà a marzo. Se l’amministrazione non farà nulla, allora quel patrimonio appartenuto ad Ostilio Bonacini, fatto di reperti della guerra d’Africa e della seconda Guerra mondiale, che la famiglia è disposta a cedere a titolo gratuito per la collettività finirà altrove, nelle mani di comuni e musei di altre città disposti ad ospitarli. La lettera protocollata il 12 settembre 2014 parlava chiaro. Se l’amministrazione entro 6 mesi non avesse preso impegni concreti per acquistare nuove teche in vetro e nuovi manichini per ospitare la porzione di reperti rimasta fuori dall’esposizione permanente allestita presso l’Aula Magna del Rosselli, allora la famiglia avrebbe iniziato ad esportare altrove l’imponente collezione. Per ora da palazzo tutto tace. Presto la città potrebbe perdere un pezzo importante di storia, racchiusa nelle divise e nei cimeli della famiglia Bonacini.
L’ESPOSIZIONE AL ROSSELLI Già allestire la mostra permanente con i 300 pezzi oggi ospitati al Rosselli di via Carroceto non fu esattamente un gioco da ragazzi. Dopo la morte di Ostilio Bonacini, nel 1999, la famiglia cercò subito di coinvolgere l’amministrazione nel progetto volto a mettere a disposizione l’imponente collezione storica alla cittadinanza. Nel 2002 quei reperti furono ospitati presso l’Istituto Pascoli, ma nel 2008 per mutate esigenze la mostra venne dismessa e spostata, grazie all’interessamento dell’ex dirigente scolastico Giovanni Battista Galassi, all’interno dell’aula magna del Rosselli. Nel 2013 l’amministrazione impegnò 20 mila euro per l’acquisto di teche in vetro e manichini e quei 300 cimeli finalmente trovarono una collocazione definitiva. L’esposizione fu inaugurata nell’aprile 2013. “E' bene ricordare- spiega Elisa Bonacini- che questa importante esposizione nulla altro è costata ai cittadini di Aprilia. Nulla è costato all'Amministrazione il lungo ed accurato lavoro di inventariato del materiale con esperti del settore, iniziato da mio papà Ernesto Bonacini, e poi proseguito da mia mamma Franca Saccani, che tanto aveva a cuore “le cose” di mio fratello, figlio prediletto.  Nulla è costato il lavoro della mia Associazione “un ricordo per la pace” curatrice della mostra che ha offerto finora il proprio impegno con tanta passione e 0 finanziamenti, riuscendo ad avvalersi nel tempo di prestigiose partecipazioni di persone che generosamente sostengono l'Associazione condividendone finalità e valori.  Nessun riconoscimento morale neanche per la divulgazione della storia e delle persone di Aprilia, che con tanta passione porto avanti da anni”. 
L’ULTIMATUM DELLA FAMIGLIA BONACINI La mostra non è completa. Restano fuori altrettanti pezzi e nonostante la famiglia sia disponibile a donare tutto in favore della collettività, l’amministrazione non ha ancora risposto all’appello della famiglia, nonostante tra pochi giorni, allo scadere dell’ultimatum, tutti quei reperti potrebbero finire altrove. ”Voglio quindi riconfermare la volontà di affidare a titolo gratuito alla Città di Aprilia altro materiale della collezione storica Bonacini- si legge nella lettera protocollata il 12 settembre 2014- nelle finalità di completamento presso il “Rosselli” del progetto espositivo “Un ricordo per la pace” dal tema “Aprilia in guerra: la battaglia di Aprilia” .Si richiede quindi all'Amministrazione Comunale di Aprilia di accogliere questa opportunità a favore della collettività di Aprilia, offrendo il supporto finanziario per la realizzazione di nuove teche espositive con almeno 20 tra manichini e busti. Si richiede anche il patrocinio per la realizzazione di un progetto di struttura informativa multimediale(plurilingue) in continuità dell'esposizione, con la descrizione dei reperti esposti, le documentazioni, i video tematici e le ricerche condotte anche dalla mia Associazione sulla storia di Aprilia nel periodo di guerra. Si richiede pure il patrocinio per la realizzazione di un sito internet in collegamento con il Comune di Aprilia, quale museo virtuale fruibile da visitatori di tutto il mondo, in un'ottica di promozione internazionale delle peculiarità e delle eccellenze della Città di Aprilia. La famiglia Bonacini , dopo 15 anni dalla perdita del loro congiunto e dalla presentazione del progetto espositivo a favore della cittadinanza di Aprilia, quantifica in 6 mesi il tempo massimo per la realizzazione di tale progetto. In caso negativo, si rivolgerà ad altre strutture museali nazionali o estere in grado di accogliere dignitosamente e di valorizzare l'importante collezione storica”.