Obiettivo della Civica Galleria: La Scuola

Il Blog ha assunto nel tempo due funzioni. La prima è quella di essere espressione del Figurino Storico.
In un mondo globalizzato, lo studio della storia è sempre più indipendente pr capire le origini delle civiltà e questo è il nostro obiettivo primario
Con la denominazione "Civica Galleria del Figurino Storico" si vuole appunto sottolineare la creazione di un vero centro museale, l'unico nelle marche, sulla base di un progetto condiviso tra l'Assessorato alla Cultura del Museo di Osimo, la Società Parko spa che gestisce il trasporto pubblico locale e l'associazione Tavola Rotonda, impostato sullo stile dei grandi musei come lo Stibbert di Firenze e quello di Calenzano dove il figurino storico viene utilizzato come strumento didattico e invito allo studio della storia.
Gli obiettivi della Civica Raccolta osimana sono i medesimi, ma una attenzione particolare è rivolta alle scuole, sopratutto elementari e medie, dove lo studio dei questa materia da parte dei bambini avviene spesso in modo mnemonico; ebbene l'utilizzo del figurino storico vuole essere uno strumento didattico integrativo del libro di scuola ed il nostro locale diventare una sorta di aula didattica dove i bambini si possono appassionare a questa disciplina

La Seconda è quella di divenire lo spazio esterno del CESVAM - Centro Studi sul valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro come spazio per approfondire, oltre che i temi della Uniformologia, anche quelli concernenti le scienze ausiliari della Storia, quali, oltre la Uniformologia, anche la Vessillologia, ovvero lo studio delle Bandiere, l'Araldica, i Mezzi e gli equipaggiamenti, ed il Collezionismo militare in genere ( cartoline, ecc.)

sabato 18 novembre 2023

Centro Studi sul Valore Militare. Sintesi Attività 2022

 


1.   Dopo la realizzazione del numero speciale dedicato al Cesvam Report settembre 2019- agosto 2021 in cui è riportato tutta l’attività del CESVAM – Centro Studi sul Valore Militare) nel periodo considerato sono stati pubblicati, ovvero nel 2022 i seguenti numeri della Rivista QUADERNI, supplemento del periodico nazionale “Il Nastro Azzurro, Rivista di 128 pagine. Tale rivista, a profilo universitario di terza fascia, consta dell’Editoriale del Presidente, due Parti, una dedicata alla Memoria con quattro rubriche fisse (Approfondimenti, Dibatti, Archivio, Musei, Archivi e Biblioteche, ed una parte dedicata alla Attualità Geografica  con tre rubriche (Una finestra sul Mondo, Geopolitica delle Prossime sfide, Scenari, Regioni Quadranti) Inoltre vengono date notizie di dettaglio sulla attività del CESVAM, tra cui riportati gli Indici mensili del supplemento in rete QUADERNI ON LINE, ad edizione quotidiana, pubblicato sul blog www.valoremilitare.blogspot.com. Tale edizione on line ha in media, nel 2022, dai 2000/3000 contatti mensili con punte anche di 5000/6000Nel 2022 sono stati pubblicati i seguenti quaderni

1.   Quaderni, Anno LXXXIII, Supplemento XXII, 2022, n.1, 22° della Rivista Titolo” La Drappella di Nizza Cavalleria”

2.   Quaderni, Anno LXXXIII, Supplemento XXIII, 2022, n.2, 23° della Rivista Titolo

Il Museo della Federazione di Bologna del Nastro Azzurro

3.   Quaderni, Anno LXXXIII, Supplemento XXIV, 2022, n.3, 24° della Rivista Titolo

Albo dei Decorati al Valore Militare della Provincia di Foggia

4.   Quaderni, Anno LXXXIII, Supplemento XXV, 2022, n.4, 25° della Rivista Titolo

Medaglia Commemorativa del VI Congresso Nazionale Milano 7-10 aprile 1938

 

Anche nel 2022 la Rivista “QUADERNI” ha assolto alla sua primaria funzione di ricerca e studi sui temi del Valore Militare, nel preservare la Memoria, nella diffusione dei valori statutari. Inoltre ha assolto alla funzione di sostegno alle attività universitari. Infatti ha pubblicato gli articoli tratti dalla ulteriore valorizzazione di ricerca delle Tesi di Laurea approntate dai ex frequentatori dei Master che sono entrati a far parte, come ricercatori giusta indicazione dei Bandi di iscrizione dei Master citati

5.   Sono stati predisposti nel 2022 i testi definitivi del Dizionario minimo della Guerra di Liberazione e sono stati stampati ed editi i volumi sei, sette ed otto dedicati al Compendio e Glossario 1945 ed al Volume Percorsi di Ricerca. Ogni volume consta di circa 250 pagine

6.   Sono stati pubblicati, nel 2022, nell’ambito del Progetto “Ordinamenti. Un Ventennio di preparazione ed una conclusione amara” i seguenti volumi:

“Il Quadro di Battaglia dell’Esercito Italiano 10 giugno 1940 (Edizione Archeoares, Viterbo Roma, 2022, 260 pag.), Gli Ordinamenti del Regio Esercito predisposti tra le due guerre 1919-1939, Teso Volume I Tomo I (Edizione Archeoares, Viterbo Roma, 2022, 270 pag); Gli Ordinamenti del Regio Esercito predisposti tra le due guerre 1919-1939, Documenti Volume I Tomo II (Edizione Archeoares, Viterbo Roma, 2022, 160 pag)

7.   È stato pubblicato nell’ambito della collana La Prigionia nella Grande Guerra, dopo i volumi pubblicati nel 2021 (Volume 1 “Prigionia e Internamento, principali istituti e lineamenti giuridici. Il valore del Combattente disarmato”. Volume 2 “La Geografia dei campi di concentramento in Austria-Ungheria. Iconografia della Prigionia Italiana nella duplice monarchia”. Volume 5 “La memoria. L’opera di Padre Giovanni Minozzi durante e dopo la Grande Guerra. Le case del soldato alla fronte e gli orfani di guerra dell’opera nazionale per il Mezzogiorno d’Italia”.), il volume 3 “Pietro Bonci. Epistolario di Prigionia 30 mesi di prigionia in Austria-Ungheria, sempre presso la casa Editrice Nuova Cultura Università Sapienza Roma

8.   Nel quadro del progetto dedicato alle vicende dei militari in Russia, nel 2022 è stato pubblicato il primo volume con il titolo 1941: una avventura non necessaria”, (Archeoaress Viterbo, 2022, di 301 pagine.

 

Nella sostanza nel 2022 il CESVAM. Centro Studi sul Valore Militare dell’Istituto del Nastro Azzurro ha pubblicato n. 8 titoli corrispondenti a un volume in media di circa 270-300 pagine. Considerando le vacanze estive, si può dire che il CESVAM, grazie alla abnegazione di tutti i suoi partecipati ed alla efficienza della segreteria generale dell’Istituto ha messo a disposizione e prodotto circa un volume ogni mese e mezzo. Occorre infine ricordare che i volumi sono editi a sostegno della offerta formativa che l’Istituto ha messo in atto attraverso la attivazione dei Master di 1° Livello (di cui sotto),

9.   Il CESVAM pubblica dal 2019 INFOCESVAM, BOLLETINO DI INFORMAZIONI SULLE Attività DEL CESVAM, edito in forma didascalica. Fino al 2021 era a cadenza mensile, dal 1 gennaio 2022 a cadenza bimestrale. INFOCESVAM, pubblicato sulle pagine CESVAM del Periodico Nazionale nelle pagine CESVAM aggiorna “ad horas” lo stato di avanzamento die progetti e sulle attività del CESVAM. Tale INFOCESVAM  è pubblicato sul sito dell’Istituto (www.istitutonastroazziro.or/ al comparto CESVAM) e sui blog di riferimento (info: ricerca.cesvam@istitutonastroazzurro.org)

 

ATTIVITA’ DI CARATTERE CULTURALE

 

In partnership con l’Università di Studi Nicolò Cusano sono stati attivate:

-       la V Edizione del Master di 1° livello in “Storia militare contemporanea 1796.1960”; (Per Laureati)

-       la IV Edizione del Master di 1° livello in “Politica Militare Comparata dal 1960 ad oggi.” (Per Laureati)

-       la II edizione del Master di 1° livello in “Terrorismo internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi. (Per Laureati

-       La II edizione del “Corso di perfezionamento ed aggiornamento “in Terrorismo internazionale, Obiettivi, Piani e Mezzi,” riservato ai diplomati di Scuola Media Superiore.

I master sono strutturati per moduli che sono stati svolti nella modalità e-learning e supportati da apposite sinossi. La convenzione prevede un ritorno economico-finanziario per l’Istituto, iniziativa che diversifica le fonti di entrata dell’Istituto stesso. Anche per l’anno Accademico 2021/2022 sono state attivate le sessioni di Laura come da Bando. In corso le attività per l’anno accademico 2022/2023.

In Generale molti frequentatori decidono di continuare le loro ricerche iscrivendosi al Nastro Azzurro. Questa attività prettamente culturale si è trasformata in un allargamento della base associativa dell’Istituto, Infine nel 2022, oltre partecipazione a convegni e presentazioni di volumi, il CESVAM ha avviato la  Campagna di informazione e Divulgazione che nel 2022 è alla sua II Edizione, volta a far conoscere le pubblicazioni e le realizzazioni dell’Istituto indirizzata specialmente all’interno, verso le Federazioni ed i Soci come amalgama ed all’esterno verso le scuole soprattutto quelle Superiori e medie nel quadro del progetto ”Storia in Laboratorio” attivato dal 2008.

 

 

 

giovedì 19 ottobre 2023

Cartoline Reggimentali Brigata Genova Prima Guerra Mondiale


 

Genova, Brigata, brigata di fanteria di linea, costituita alla metà di giugno 1916, per la guerra 1915-1918 dai depositi del 22° ed 88° fanteria, coi reggimenti 97° e 98°. Rimpatriata della Libia ove fu formata, sostò a Livorno ed a Pisa presso i depositi. Inviata poi in zona di guerra fu, l’8 agosto, riunita presso Lucinico mentre infiorata la battaglia di Gorizia, e poi, fino al 15 ottobre operò sulla fronte del Monte S. Marco e specialmente contro le posizioni di q. 95 e di Casa Scoperchiata perdendo in tale periodo 18 ufficiali e 1200 gregari. Da gennaio all’ottobre 1917 fu nel settore di Plezzo, ma sferratasi l'offensiva austro-tedesca, dopo accanite successive resistenze a M. Cavallo, a M. Jener e da ponte di Cornino, dovete ripiegare e fu poi inviata nei pressi di Mantova. Il 20 novembre fu disciolta. Al 97° reggimento fu concessa la Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: “Con altre valorose truppe irrompeva nelle linee nemiche tenacemente difese, catturando numerosi prigionieri, armi e munizioni. Affermatosi poi sulle alture di Castagnevizza (Gorizia), ostinatamente contrastate, con magnifico slancio conquistava un importante caposaldo della nuova linea di difesa del nemico” (Gorizia, sai 7 agosto 1916).

Le mostrine: fondo bianco, con una riga grande al centro e due piccole ai margini, in senso orizzontale, di colore rosso.

martedì 10 ottobre 2023

Materiali per la Storia del Genio Telegrafisti

 I PRIMI DECORATI AL VALOR MILITARE DEL 3° REGGIMENTO GENIO TELEGRAFISTI

di Monica APOSTOLI

 

I telegrafisti del 3° Reggimento Genio Telegrafisti e i telefonisti delle sezioni telefoniche delle Divisioni affrontarono fin dalla mobilitazione del 24 maggio 1915 le difficoltà di collegamento sul campo di battaglia ma si dimostrarono sempre valorosi e impavidi nello svolgimento del proprio dovere.

Nella I battaglia dell’Isonzo, durante un contrattacco austriaco che iniziò il 5 luglio 1915 nel settore di Castelnuovo del Carso, il soldato COSTANZI Alfredo, telefonista in un trinceramento, si meritò per il servizio reso, una Medaglia di Bronzo al Valor Militare.


Pochi giorni dopo, il 18 luglio 1915, durante la II battaglia dell’Isonzo, quando con un tiro di preparazione dell’artiglieria le nostre truppe riuscirono ad impossessarsi di alcuni elementi della trincea, il Sottotenente BIANCHI Tranquillo della 10 ͣ compagnia telegrafisti si trovava sulla linea di fuoco sotto l’attacco delle fanterie nemiche con una sezione ottica. Caduto il comandante di plotone di fanteria, il Sottotenente BIANCHI si sostituì al comando dei fanti e con essi, procedendo all’assalto, riuscì a catturare molti prigionieri fra i quali sette ufficiali. Per questo motivo, il Comandante dell’Armata gli concedette una Medaglia d’Argento al Valor Militare. Lo stesso ufficiale aveva già ottenuto un encomio solenne da parte del Comando dell’XI Corpo d’Armata per il valoroso comportamento che ebbe a Sagrado nei giorni 25 e 26 giugno dello stesso anno.

 

MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE Soldato COSTANZI Alfredo, da Sigillo (Perugia):

“Quale telefonista, rimase al suo posto, sotto il vivo fuoco del nemico, che si era avanzato a brevissima distanza. – Castelnuovo, 5 luglio 1915.”

 

MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE Sottotenente BIANCHI Tranquillo da Sormano (Como):

“Comandante di un posto di segnalazione ottica, nei pressi della line di fuoco, visto cadere un ufficiale comandante di plotone, lo sostituì nel comando del reparto, continuando l’assalto iniziato e portandolo a termine, contribuendo efficacemente alla riuscita dell’attacco ed alla cattura di numerosi prigionieri, fra cui sette ufficiali – 19 luglio 19

martedì 19 settembre 2023

Hegresgeschichtliches Museum Sala Francesco Giuseppe a Sarajevo (1867 -1814) Le Sezioni

 Le 5 sezioni (campate)

 

Sezione 1: La grande vetrina alla vostra sinistra e l’altra a destra, mostrano lo ”smembramento" dell'esercito astro-ungarico. A sinistra si possono vedere le milizie territoriali di nuova formazione, quella austriaca “Landwehr” e quella ungarica Honvéd e, a destra, l'esercito comune imperial-regio (k.u.k.). Le divise dei sette manichini dell'esercito imperial-regio sono quelle adottate negli anni fra il 1878 e il 1890.  All'interno delle campate sulla destra si trova un'altra vetrina dedicata alla campagna d'occupazione del 1878 in particolare al comandante delle truppe d'occupazione in Bosnia e in  Erzegovina, Generale dell’artiglieria, Phillippovic .

 

Sezione 2: Questa parte della sala è dedicata interamente alla molteplicità che caratterizzava la monarchia austro-ungarica e soprattutto alle sue nazionalità. Nelle vetrine si affronta il tema del plurilinguismo. Inoltre si possono vedere degli oggetti dal patrimonio del Principe ereditario Rodolfo che fino al suo suicidio nel 1889 fu il presidente del consiglio di amministrazione del  Museo dell'esercito. La prossima vetrina vicino alla finestra ha per tema l'introduzione dello sci alpino in Giappone, grazie al Maggiore imperial-regio Teodoro von Lerch. Sul lato destro, si trovano, sistemati ai due lati di un ritratto dell'Imperatore Francesco Giuseppe, 34 quadri a olio di Oskar Bruch, che mostrano divise ed equipaggiamento dell'esercito Imparial-regio così com'era nel1895.

 

Sezione 3: La vetrina in mezzo alla sala è dedicata alle innovazioni nell'esercito nella seconda metà del secolo XIX. La nascita dell'aeronautica e l'introduzione sia del telefono di campo sia delle armi automatiche e della motorizzazione rivoluzionarono i mezzi di guerra. Numerosi oggetti possono essere solo mostrati tramite modelli, come il prototipo di un veicolo carrozzato fuoristrada, sviluppato dal Tenente Colonnello Gunther Burstyn e

concepito nel 1911, però mai realizzato nell’esercito imperial-regio. Le vetrine sul lato della  finestra documentano lo sviluppo delle armi da fuoco portatili e delle pistole.

 

Sezione 4: La vetrina sul lato destro è dedicata all'Imperatore Francesco Giuseppe nel ruolo di “comandante supremo" delle forze armate austro- ungariche. Segue la grande vetrina delle guardie che avevano l‘onore di proteggere il monarca. Di fronte si trovano sette manichini di grandezza naturale con le divise e l’equipaggiamento caratteristici dell'esercito imperial-regio nel periodo di poco precedente alla Prima Guerra mondiale. Si può vedere anche lo sviluppo dei copricapi, delle medaglie militari e degli ordini al merito. La sala si conclude con oggetti che dovrebbero rappresentare gli stati maggiori e il loro lavoro.

 

Sezione 5: Sarajevo: La sala è dominata da tre oggetti, cioè dall'automobile, nella quale furono assassinati l'Arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia, il 28 giugno 1914 a Sarajevo, così come  - al centro - dalla casacca insanguinata dell’Arciduca e dalla chaise-longue su cui morì. In più ci sono ritratti e ricordi dell'attentato, che fu uno degli eventi più gravi per le conseguenze che ebbe sulla storia mondiale.

sabato 9 settembre 2023

Hegresgeschichtliches Museum Sala Francesco Giuseppe a Sarajevo (1867 -1814) Quadro Storico

 GM

Hegresgeschichtliches Museum

 

Sala di Francesco Giuseppe e Sarajevo

(1867 — 1914)

Quadro storico

 

La sconfitta dell'Austria nella guerra contro la Prussia del 1866 ebbe come conseguenza la perdita di ogni influenza della monarchia asburgica sulla politica dei paesi tedeschi. Tanto più importante era quindi dare una struttura politica salda ai propri domini. Fra questi l'Ungheria fu quello più problematico. Dal periodo dei moti rivoluzionari del 1848 e del 1849 i paesi della Corona Ungherese - vale a dire l'Ungheria stessa, la Slovacchia, la Croazia e la Transilvania - avevano perso in parte le libertà valide fin allora, ed erano stati sottomessi ad una sorveglianza severa, sia civile che militare. Questa situazione non poteva durare. Dopo lunghissime trattative venne stabilito il cosiddetto “Compromesso” o “Ausgleich” del 1867, in cui vennero regolati ex novo i rapporti dei paesi della Corona Ungherese con gli altri dell'Impero. La monarchia asburgica venne divisa in due: paesi austriaci (Cisleitania) e i paesi della Corona Ungherese (Transleitania). Ogni parte dell'Impero doveva avere il suo governo e le sue rappresentanze parlamentari. Dal 1867 in poi vi erano solo tre settori, che rientravano nelle competenze del governo centrale; la politica estera, la politica finanziaria e la politica di difesa. Solo per questi settori esistevano dei ministri comuni. Per l'esercito il compromesso ebbe delle conseguenze vastissime. Da quel momento in poi c'era l'esercito comune imperial-regio (k.u.k.) e comune era anche la marina militare imperial-regia (k.u.k.). Parallelamente vi erano le milizie territoriali delle due parti dell‘Impero, quella regal-ungarica (k.u.) Honvéd, e quella imperial-regia (k.k.) “Landwehr"

 

Il periodo di pace dal1867 al 1914 venne interrotto solo da un maggiore evento militare, che passò alla storia austriaca come la Campagna di occupazione del1878. Allora le truppe austro-ungariche occuparono le province della Bosnia e dell'Erzegovina separate dall'Impero ottomano. Questa occupazione venne trasformata in annessione nel 1908. Inoltre l'Austria-Ungheria partecipò solamente in modo indiretto ai conflitti di potere politico in Europa. Nel 1879 strinse un patto d'alleanza con l'Impero germanico che nel 1882 fu allargata all'Italia. Per questo si parlò prima di duplice e dopo di triplice alleanza. Dal 1908 l'Austria-Ungheria fu trascinata sempre di più nei conflitti dell’area balcanica. Dopo alcuni decenni diventò evidente che il compromesso del 1867 non aveva portato ad una soluzione dei tutto soddisfacente per l'Impero asburgico e che si poteva venire incontro alle richieste di maggior libertà delle complessivamente 11 grandi nazionalità della monarchia danubiana, solo ristrutturando un'altra volta e in modo radicale l'Impero. La speranza che ciò si potesse realizzare venne associata in particolare alla persona dell’erede al trono Arciduca Francesco Ferdinando, cui l'Imperatore Francesco Giuseppe per ora non aveva affidato un incarico politico, bensì militare: in caso di guerra avrebbe dovuto assumere il comando supremo. Quando l'Arciduca nel 1914 si recò a Sarajevo, fu ucciso assieme a sua moglie da nazionalisti serbi la domenica del 28 giugno.

 

 


mercoledì 9 agosto 2023

HGM Hegresgeschichtliches Museum Vetrine ed oggetti in Esposizione II Parte

 Vetrine ed oggetti i in esposizione

 

Vetrina a parete, a sinistra dell'ingresso: pezzi che si riferiscono alla fondazione della Repubblica, alla Costituzione democratica e al Parlamento, come anche alle forze armate -“Volkswehr” (“armata del popolo’) e "Bundesheer” (“l'esercito federale”) — e alla lotta per  i confini dello stato.

AI centro della sala: “Colonna per affissioni” con manifesti politici. 

Vetrina verso destra partendo dall'ingresso e oggetti vicini alla finestra: pezzi che si riferiscono alla persona dell'Imperatore Carlo I, alla condizione economica estremamente precaria e alla grande importanza della ferrovia per l’approvvigionamento della popolazione e per il mantenimento dei contatti con l'estero.

3 vetrine posizionate, una dopo l’altra, diagonalmente sul lato delle finestre: pezzi che si riferiscono alle formazioni paramilitari, alla violenza crescente nella politica e alle guerre civili. Dietro, esposto liberamente o appeso al centro della sala: Posti di blocco rapidi; cannone da campo M 18 da 80 mm dell'esercito, dipinto a olio di M. Florian: “La Rivoluzione”; sulla parete posteriore della prima stanza video: Ritratti dei presidenti e dei cancellieri della Repubblica d'Austria.

2 Vetrine sul lato delle finestre, dopo il cannone da 80 mm: Divise, armamento ed equipaggiamento dei soldati dell’Esercito federale, dei corpi dei tiratori volontari e della milizia al fronte.

Vetrina a parete a sinistra, dopo la prima stanza video: oggetti di memoria dei cancellieri Seipel, Dollfuss e Schuschnigg; pezzi che ricordano gli sforzi vani per mantener l’indipendenza dell’Austria e attinenti al referendum sull‘annessione al Reich del 10 aprile 1938, al successivo allineamento della società, all'incorporazione dell'esercito austriaco nella Wehrmacht tedesca nonché a lo smembramento e all’annessione di una parte della Cecoslovacchia. Al centro della sala, dopo la stanza video: Targa commemorativa che ricorda l'introduzione della costituzione corporativa; “Colonna per affissioni” con appelli e cartelli pubblicitari del “fronte patriottico” (“Vaterlandische Front" ) e dei nazionalsocialisti; sulla parete a sinistra della sala, diagonalmente dietro la “colonna per affissioni”: F. Liebermann: Busto di Adolf Hitler.

Vetrina a parete a sinistra, “dopo il busto di Hitler: “Il culto del Fuhrer”; l'armamento, divise ed equipaggiamento della Wehrmacht , del‘’Reichsarbeitsdienst” (“servizio del lavoro del Reich)i e della “Hitlerjugend” ("Gioventù hitleriana”) caschi e copricapi di soldati dei paesi sconfitti.

Vetrina in centro sala: Manichino di un paracadutista tedesco; il suo armamento e il suo equipaggiamento. Sopra di esso: Aereo leggero: Fi  156 C- trop (“Fieseler Storch”); accanto alle finestre: Volkswagen tedesca Tipo 82 (“Kubelwagen”); cannone controcarro Pak 40 tedesco; motoveicolo cingolato “NSU” tedesco.

Vetrina centro sala, dopo la “vetrina dei paracadutisti”: Manichino di un ufficiale d'artiglieria sovietico; armi e pezzi d' equipaggiamento sovietici; “rifiuti di guerra” del campo di battaglia di Stalingrado.

3 vetrine vicino alle finestre: Gruppo di oggetti di C. Stenvert: “Stalingrado o il calcolo di redditività del tirannicidio”. Sulla parete posteriore della seconda stanza video e sulla parete della finestra: Quadri e foto sui diversi aspetti della guerra: accanto alla parete delle finestre: Cannone contraereo tedesco da 88 mm (Flak 36) e riflettori di cannone contraereo da 600 mm tedeschi.

Vetrina dopo il cannone contraereo da 88 mm: Manichino di un pilota bombardiere americano. Dietro, pendente dal soffitto: 2 bombe aeree USA; sotto: postazione di mitragliatrice di un pilota bombardiere americano.

Vetrina a parete a sinistra, dopo la seconda stanza video: rifugio antiaereo; un facsimile della “dichiarazione di Mosca”; carro da demolizione teleguidato tedesco “Goliath”; pezzi attinenti alle tematiche della Resistenza, della guerra partigiana, degli austriaci negli eserciti alleati, dei campi di concentramento, dei lavori forzati e dell’industria degli armamenti; al centro della sala: “colonna per affissioni” con esortazioni a resistere del regime nazionalsocialista, dietro: H. Fronius: “La fucilazione”.

Ultima vetrina a parete a sinistra: Pezzi che si riferiscono all’assistenza spirituale e sanitaria dei militari come anche alla guerra sul territorio austriaco, alla capitolazione delle forze armate tedesche, al prigionieri di guerra, al ripristino dello stato austriaco e all'amministrazione militare alleata.

Vetrina al centro sala: Divise, armi, equipaggiamento e volantini dell’Armata rossa. Dietro, lungo la parete della finestra: trattore cingolato tedesco “Ost”; sbarramento anticarro; cannone controcarro M 42 sovietico da 76,2 mm; bunker a forma di sfera; fuoristrada MB Willy's “Jeep” americana; sulla parete della finestra: Quadro di M. Florian: “Incendio del duomo di Santo Stefano”; sulla parete posteriore della sala, a destra: Quadro a olio di H. Wulz: ‘“Ritorno a casa”; a sinistra: G. Ambrosi: “Busto del Presidente della repubblica austriaca Dr. Karl Renner; sopra il passaggio verso la sala “Austria, potenza marittima": R. Hammerstiel: Trittico “Sera, notte e mattino”.

 

Nelle due stanze video: documentari sulla prima Repubblica austriaca e sulla Seconda Guerra mondiale.

 

 

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venerdì 28 luglio 2023

Rivista QUADERNI


  

SOMMARIO

 “QUADERNI” DEL NASTRO AZZURRO”

Anno LXXXIV, Supplemento XXIX, 2023, n. 2,

28° della Rivista. Aprile – Giugno 2023

www.istitutodelnastroazzurro.org, www.cesvam.org

 

Editoriale del Presidente Carlo Maria Magnan

IL MONDO DA CUI VENIAMO: LA MEMORIA

 

APPROFONDIMENTI

Francesco Maria Atanasio, La presenza italiana in Estremo Oriente XIX e XX secolo: diplomazia

              e forze armate.

Giovanni Riccardo Baldelli, Il Valore Militare e la Divisione “Perugia”…

DIBATTITI

Sergio Pirolozzi,Giulio Douhet, il generale che conquistò il cielo.

Giorgio Madeddu, Quando gli iglesiensi persero la medaglia d’oro al Valore Militare e né ricevettero in cambio,

             quattro d’argento. Il fatto dei Ponti di Santa Caterina del 17 gennaio 1973

ARCHIVIO

Massimiliano Monti, Origine, Sviluppo ed Organizzazione delle SS in Germania.

MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE

Valentina Trogu, L’urbicidio di Civitavecchia, racconto di una storia attualizzabile.

Giorgio Madeddu, Il Cimitero Militare Italiano dell’Asinara. Anno 1916. Necessità di un restauro per una

                               questione di dignità.

 

IL MONDO IN CUI VIVIAMO: LA REALTA’ DI OGGI

 

UNA FINESTRA SUL MONDO

Antonio Trogu, New Start. La Russia ne sospendete l’applicazione

GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE

Massimo Coltrinari, Lo Stato. Analisi parametrale. LO schema analitico degli scenari  Parte II

SCENARI, REGIONI QUADRANTI

Nicolò Paganelli,  Lo Stato. Analisi Parametrale. Il Messico

Posteditoriale

 

Segnalazioni Librarie. …

Autori. Hanno collaborato a questo numero.

Articoli di Prossima Pubblicazione.

 

                                     CESVAM NOTIZIE

I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno LXXXIII, VII, 2022, Luglio 2022, n. 78

I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno LXXXIII, VIII, 2022,  Agosto 2022, n. 79

I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno LXXXIII, IX, 2022, Settembre 2022, n. 80

“Quaderni” on line sono su: www.valoremilitare.blogspot.com

PER FINIRE

Massimo Coltrinari,  Il Valore Militare attraverso le Cartoline Militari ed oltre

 

INFO contatti e richieste a : segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

giovedì 20 luglio 2023

HGM Heeresgeschictliches Museum La Repubblica e la Dittatura Austria 1918 al 1946 I

 

HGM

Heeresgeschichtliches Museum .

 

La Repubblica e la Dittatura

L’Austria dal 1918 al 1945

 

Dopo la Prima Guerra mondiale i popoli dell’Austria-Ungheria si decisero contro un impero comune. Cosi anche i rappresentanti del popolo di lingua tedesca della monarchia proclamarono uno stato proprio. Le condizioni per questo nuovo stato furono invece dettate dalle potenze vincitrici. L'ultimo Imperatore, Carlo I venne mandato in esilio con la sua famiglia. L'unione dell’Austria alla Germania, richiesta allora da tutti i partiti, venne proibita dagli alleati. Con la diplomazia, ma anche con le armi, si lottò per i confini dello stato. La frontiera meridionale della Carinzia e l'annessione del Burgenland furono particolarmente controversi. Fu anche molto difficile creare una base economica stabile.

 

Progressivamente crebbe l'ostilità fra le forze politiche austriache. La violenza in politica faceva ormai parte della quotidianità. Così nacquero varie associazioni paramilitari, delle quali le più importanti furono le “Heimwehren” (“milizie. popolari”), le “Frontkampfervereinigungen” (“leghe degli ex-combattenti”) e più tardi le “Ostmàrkischen Sturmscharen” (“truppe d'assalto della marca orientale”), tutte di stampo borghese, e lo “Schutzbund” (“lega di difesa”) del Partito socialdemocratico. A queste si aggiunsero le formazioni dei nazionalsocialisti. Nel loro insieme queste formazioni superarono di tanto il numero delle forze armate austriache regolari, l’esercito federale composto di soldati di professione secondo il trattato di pace di St. Germain. Sin dall'anno 1927 si erano creati condizioni da guerra civile. Il governo del cancelliere Dollfuss, cristiano-sociale, seguì sempre più apertamente una via autoritaria, sfruttò nel 1933 una situazione di stallo nel parlamento per neutralizzarlo e sostituì infine la costituzione fino allora democratica con una “corporativa”. La guerra civile raggiunse il suo culmine, quando, nei febbraio del 1934, scoppiò una rivolta dell'ormai proibito “Schutzbund” seguita, nel luglio dello stesso anno, dall'assassinio di Dollfuss per mano di una formazione SS illegale — eventi che furono accompagnati da estesi combattimenti a Vienna e in altre regioni. L'avvicinamento all'Italia fascista quale potenza protettrice, portò l'Austria all'isolamento totale, quando Mussolini venne a patti con Hitler. Il cancelliere Schuschnigg, messo massicciamente sotto pressione da Hitler a Berchtesgarden, cercò una via d'uscita indicendo un referendum consultivo per il 13 marzo 1938 sull'indipendenza dell'Austria. Intimidito dalla minaccia hitleriana di un'invasione immediata, Schuschnigg si dimise l'11 marzo, seguito poco dopo anche dal Presidente della Repubblica austriaca, Miklas. Il 12 marzo le truppe della Wehrmacht tedesca entrarono in Austria accolte con gioia da una parte della popolazione. Il governo nazionalsocialista austriaco — formato ancora l'11 marzo — “legalizzò“ la già avvenuta annessione forzata (“Anschluss”) dell’Austria al Terzo Reich. L'Austria come Stato non esisteva più

 

La dittatura nazionalsocialista non portò solamente alla sostituzione dei quadri dirigenti, all'emigrazione forzata e alla persecuzione, ma preparò anche il Paese in brevissimo tempo alla guerra. Soldati di provenienza austriaca vennero impiegati su tutti i fronti e molti di loro presero parte alla battaglia di Stalingrado. Ma c'erano anche degli austriaci che entrarono nelle file degli eserciti alleati. A partire dal 1943 il paese denominato ormai “Provincia del Regno delle Alpi e del Danubio” (“Alpen- und Donaureichsgaue”) diventò teatro della guerra aerea e - nelle parti meridionali - anche della guerra partigiana condotta dalla Jugoslavia. Nel frattempo la persecuzione degli ebrei e degli oppositori del regime nazionalsocialista raggiunse il culmine. Nonostante che la Resistenza si andasse rafforzando poco a poco e nonostante la partecipazione da parte di austriaci al tentativo di eliminare Hitler il 20 luglio 1944, il Paese rimase incorporato nelle strutture politiche e militari del Reich tedesco. Dal marzo al maggio 1945 visse anche la guerra sul proprio territorio, la liberazione da parte degli alleati e la capitolazione della Wehrmacht. A metà aprile Karl Renner riuscì a formare un nuovo governo austriaco, a proclamare l’indipendenza del Paese e con ciò ad iniziare una nuova epoca.

 

 

Prossimo post in data 10 agosto 2023

domenica 9 aprile 2023

Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Decorazioni 1923 - 1943

 

Fonte: da Vikipedia.

 

 Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale  ( 1923 -1943)

 

Il 12 gennaio 1923, durante il primo governo Mussoli, e dopo la Marcia su Roma del 28 ottobre 1923, su proposta del generale Emilio de Bono, che sarà fucilato a Verona l’11 gennaio 1944 per Alto Tradimento, presenta una relazione istitutiva di una Milizia di partito al Gran Consiglio del Fascismo. Denominato Istituzione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.  Segue il Regio Decreto n. 31 del 14 gennaio 1923, che entrerà in vigore il 1° Febbraio 1923 e che sarà convertito in legge , n. 473 del 17 aprile 1925, con la quale viene istituita la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. La Milizia è al “Servizio di Dio e della Patria”  con qualche perplessità in quanto di religioso non è previsto alcunchè.

Il reclutamento è volontario ed i limiti di età sono tra i 17 ed i 50 anni

 L’Ordinamento della Milizia è basato su:

Legioni, Coorti, Centurie e Manipoli, che corrispondono nell’Ordinamento dell’Esercito ai Reggimenti, Battaglioni, Compagnie e Plotoni

 Ogni Legione aveva un Numero, un Nome e un Distretto di Reclutamento.

Accanto alla Milizia Ordinaria si crearono milizie di specialità, che sono:

Confinaria, con compiti di controllo dei confini

Universitaria, che inquadrava gli studenti universitari e svolgeva particolari corsi di Allevi Ufficiali

Artiglieria Contraerea, costitutiva ed addestrava le batterie per la difesa costiera del territorio

Erano Milizie Speciali le seguenti

Ferroviaria, con compiti di vigilanza e di sicurezza sulle strade ferrate, sul materiale e sulle persone

Portuaria, con compiti per la vigilanza dei porti e degli scali marittimo

Forestale, per la difesa del patrimonio boschivo nazionale e del suo incremento

Postelegrafonica, per garantire il miglior rendimento del servizio postale

Stradale, per il controllo e la disciplina del traffico stradale e assistenza agli incidenti stradali

 

Sarà tratteggiata una breve storia della Milizia in un successivo studio

 

Per quanto riguarda le Medaglia al Valore la Milizia presenta questo quadro ( 1923 – 1943

Decorazioni Collettive

Ordine Militare di Savoia/Italia ai Labari ( guerra 1935-1936): 20

Ai Labari di Legioni CC.NN.: 2ì37 Medaglie al Valor Militare

Decorazioni Individuali

Ordine Militare di Savoia: 20

Medaglie d’Oro al valor Militare. 90

Medaglie d’Argento al Valor Militare: 1232

Medaglie di Bronzo al Valor Militare: 2421

Croci di Guerra al Valor Militare: 3658

Promozioni al Grado Superiore: imprecisato

 

 Nel Campo dedicato ai Gradi vi è l’equipollenza dei Gradi della Milizia con quelli dell’Esercito, Aeronautica e Marina Militare

(Albo d’Oro dei Decorati Italiani ed Ester dal 1792 ad Oggi) 30 aprile 2023  Fonte T20.

(massimo coltrinari

 

giovedì 9 marzo 2023

Giovanni Riccardo Baldelli. Gli Ordinamenti Militari Italiani 1919- 1939

Il presente volume nel quadro del tema generale “Le riforme militari tra il 1919 ed il 1939.” tratta  e  descrive la evoluzione degli ordinamenti militari italiani tra le due guerre mondiali, via via che si sono succeduti in un ventenni  di accelerate e susseguenti riforme dello strumento militare italiano.

Ci si inserisce neil dibattito che va avanti dagli anni del secondo dopoguerra in merito all’adozione della divisone binaria, per la fanteria, e delle divisioni “celeri”. Un dibattito veramente interessante che il presente volume ed il prossimo sicuramente ravviveranno. E quindi entrambi i volumi rappresentano una fonte di titoli per le tesi del Master in Storia Militare Contemporanea, di cui i volumi sono integrati nell’offerta didattica. E questo è valido non solo per la seconda guerra mondiale, ma anche per le guerre precedenti il 1940, compresa quella in Etiopia e l’intervento a sostegno a Franco, in Spagna.

Il volume tratta anche aspetti particolari con l’ordinamento delle Truppe Coloniali e della Guardia alla Frontiera. Per le prime vi era il retaggio dell’Italia umbertina, mentre per la seconda un Corpo di recentissima formazione che doveva difendere le frontiere, soprattutto quelle settentrionali, sulle

Giovanni Riccardo Baldelli, Socio della Federazione di Ancona dell’Istituto del Nastro Azzurro. E’ docente al Master di 1° Liv. in Storia Militare Contemporanea dal 1796 al 1960 attivato presso la Università degli Studi N. Cusano Telematica Roma.

In Copertina: Cartolina postale militare dedicata all’Armata del Po. (Collezione dell’Autore)