Questo Blog, già figurinostorico.blogspot.com, che sosteneva che "la storia si può raccontare in tanti modi. Noi abbiamo inventato un nuovo modo di raccontarla:con il figurino storico. Firmato: la Tavola Rotonda Osimo." Si aprirà da parte della Galleria del Figurino Storico un sito. Questo blog continua a svolgere la sua funzione: di descrivere il Costume Militare attraverso i secoli,ovvero l'Uniformologia, scienza ausiliaria della Storia (contatti:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org)
Obiettivo della Civica Galleria: La Scuola
Il Blog ha assunto nel tempo due funzioni. La prima è quella di essere espressione del Figurino Storico.
In un mondo globalizzato, lo studio della storia è sempre più indipendente pr capire le origini delle civiltà e questo è il nostro obiettivo primario Con la denominazione "Civica Galleria del Figurino Storico" si vuole appunto sottolineare la creazione di un vero centro museale, l'unico nelle marche, sulla base di un progetto condiviso tra l'Assessorato alla Cultura del Museo di Osimo, la Società Parko spa che gestisce il trasporto pubblico locale e l'associazione Tavola Rotonda, impostato sullo stile dei grandi musei come lo Stibbert di Firenze e quello di Calenzano dove il figurino storico viene utilizzato come strumento didattico e invito allo studio della storia.
Gli obiettivi della Civica Raccolta osimana sono i medesimi, ma una attenzione particolare è rivolta alle scuole, sopratutto elementari e medie, dove lo studio dei questa materia da parte dei bambini avviene spesso in modo mnemonico; ebbene l'utilizzo del figurino storico vuole essere uno strumento didattico integrativo del libro di scuola ed il nostro locale diventare una sorta di aula didattica dove i bambini si possono appassionare a questa disciplina
La Seconda è quella di divenire lo spazio esterno del CESVAM - Centro Studi sul valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro come spazio per approfondire, oltre che i temi della Uniformologia, anche quelli concernenti le scienze ausiliari della Storia, quali, oltre la Uniformologia, anche la Vessillologia, ovvero lo studio delle Bandiere, l'Araldica, i Mezzi e gli equipaggiamenti, ed il Collezionismo militare in genere ( cartoline, ecc.)
venerdì 21 giugno 2013
domenica 16 giugno 2013
2. Giappone e Stati Uniti. Seconda Guerra Mondiale (488-485)
488. Giappone
Maggiore di Cavalleria e soldato di
fanteria, 1943.
Fin dalla guerra
russo-giapponese l’esercito
giapponese vestiva caki. Fino al 1935 l’uniforme
non subì cambiamenti essenziali, ma verso la fine degli anni trenta in base
alle esperienze fatte durante la guerra
in Cina si ebbero cambiamenti. Fu introdotto il piccolo berretto con visiera
che fu sperimentato nella guerra del Pacifico e nella giungla e che più tardi
doveva venir imitato in tutto il mondo. I distintivi di grado sulle spalle,
prima in forma di finti passanti trasversali per le controspalline. Nel 1939
furono applicati sul colletto. Il sistema di galloni e stellette era rimasto lo
stesso, il colore di fondo era per tutti rosso. L’amra veniva contrassegnata
dal colore della guarnizione di stoffa quasi a forma di M sulla tasca destra,
sul petto e dal colore dei filetti sui risvolti delle maniche degli ufficiali. Questo
colore era rosso per la fanteria, giallo per l’artiglieria, verde per la
cavalleria, marrone per le truppe del genio, blu nero per i reparti della
sussistenza,e blu chiaro per le truppe d’aviazione. Alcuni ufficiali portavano
la vecchia spada ( per lo più si
trattava di un vecchio oggetto di famiglia). Nelle regioni calde si portavano
uniformi di lino; nella guerra nella giungla tuttavia spesso l’abbigliamento consisteva
solo in un panno intorno ai fianchi e in un berretto di lino.
487 Gran Bretagna
Fanteria in uniforme da giungla. Soldato,
1945
Le particolari
condizioni in cui si svolgeva la guerra nella giungla portarono durante la 2
Guerra Mondiale all’introduzione per le truppe britanniche di un uniforme di
lino di colore particolare detto “verde giungla”. Ogni parte in tessuto ritorto
era assimilata al colore dell’uniforme e d ogni parte di metallo era di colore
nero.
Il vecchi “bush-hat”
ebbe nuova diffusione. La denominazione del reggimento era portata sui passanti
scorrevoli delle cjtrospalline e il “formation badge” sul risvolto del
cappello.
486. Stati Uniti d’America. Fanteria.
Soldato 1944
Tra tutti i soldati
che presero parte alla seconda guerra mondiale, il fante americano era senz’altro
quello meglio equipaggiato. L’elmetto di acciaio americano ha iniziato da
allora la sua marcia trionfale in tutto il mondo. Il modello americano del “battkle-dress”
già durante la guerra, venne soppiantato da una uniforme da combattimento che
consisteva in giubba e calzoni di stoffa impermeabile all’acqua ed al vento che si doveva rilevare
assai superiore al “battle.dress”. Le altre ghette durante la guerra vennero
sostituite da stivaletti con legacci e con un lungo gambale. La grande borsa
era destinata alla maschera antigas.
485. Stati Uniti d’America. Fanteria Paracadutista
1944
Negli Stati Uniti d’America
nel 1940 si cominciò ad addestrare a titolo sperimentale truppe paracadutiste. I
successi dei paracadutisti tedeschi durante la II Guerra Mondiale portarono nel
1942 alla formazione di truppe aviotrasportate. I “paratroopers” americani non portavano la blusa del “battle dress” ma
una specie di giacca a vento di stoffa impermiabile a vento. Sia la giacca che
i calzoni erano dotati di numerose tasche poiché il soldato doveva portare con
se molti oggetti.
mercoledì 5 giugno 2013
Serate di Storia: l'idea del medioevo. Osimo Venerdi 14 Giugno ore 21
Serate di Storia
Dalla Storia all’immaginario:
l’idea di medioevo ai nostri giorni
Venerdì 14 Giugno
2013 ore 21
Sala Convegni Grotte
del Cantinone, Via Fontemagna 14
Relatore: Prof.
Francesco Pirani
Atelier altomedioevale per la fabbricazione di indumenti di vestiario ed accessori.
Nelle serate di
Storia questa volta si parla di un epoca che è stata sempre presentata con
accenti di negatività, tanto che, dopo l’epoca romana, si parla di
oscurantismo, di decadenza, di incapacità dell’uomo di organizzarsi in società
di ampio respiro. E’ l’epoca in cui i barbari hanno preso il sopravvento e l’unica
cosa che sapevano fare era distruggere quello che la civiltà greca prima e
romana poi avevano creato. I barbari che vengono dal nord e che devastano il
sud è una idea che ancora oggi permane
nel nostro immaginario, e ci viene ricambiata dalle popolazioni del nord che si
reputano più civili, più ordinate, più “avanti di noi”. E lo sentono perché indubbiamente
qualcosa funziona meglio da loro che da noi, ed alimentano questo approccio
dichiarandosi loro gli eredi diretti della civiltà romana. Prima gli Inglesi
poi i tedeschi, confrontandosi con noi italiani e con i greci (vedi la questione
dell’euro) accentuano questo distacco, impedendo una costruzione politica dell’Europa,
a cui non si può far fronte con la sola Europa dei mercanti e dei banchieri. Eppure
Guerriro Altomedioevale dell'Italia centrale
il medio evo ci ha dato cose interessati.
Primo fra tutti il cavallo, che è
diventato il simbolo di questa epoca.
Importato dall’Oriente,
il cavallo è il simbolo del nuovo. Le descrizioni di Ammiano Marcellino, l’ultimo
grande storico della letteratura latina, ci descrive i popoli barbari che
travolgono in sella ai loro cavalli, le pur potenti, ma lente legioni romane. Il
cavallo per i popoli barbari è una necessità vitale.
Bizantini ed Arabi
segnano il Medioevo, e portano anche loro, insieme ai Normanni, grandi cose, ,
che coagulandosi con il passare dei decenni e dei secoli danno vita al
feudalesimo in cui domina l’elemento centrale del Medio Evo, il castello.
All’ombra del
Castello fioriscono le milizie comunali e tutta una vita che segna le nostre contrade,
espressione di una aristocrazia del denaro che, non avendo il senso civico si
frammenta in tanti piccoli insieme collettivi che non riescono ne a diventare
entità superiori, come lo Stato di concezione moderna.
Di tutto questo si parlerà
alla serata dove il prof. Francesco Pirani tratteggerà ed illuminerà l’idea di
medio Evo in u percorso tanto
intelligente quanto illuminante
Platico presente alla Civita Gallera del Figurino Storico Osimo
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