Legio I Italica
motto:“tresecoli di normale servizio” Emblemi: Toro, Cinghiale
Comandanti ( legati)
L. Anni Gallo, sotto Traiano;
L. Novio Crispino, al tempo di Antonio Pio;
M. Fabio Magno, nel periodo compreso tra gli imperatori
Commodo e Settimio severo e L. Mario Massimo nell’anno 193
Praepositus
A. Giulio Pisone, di età incerta.
Corazza anatomica con gladio e decorazioni. Lato di un cippo sepolcale. Da Roma, Via Laurentina. Età Imperiale ( I Legione Italiaca)
Il 20 settembre del 67 d.c. Nerone la costituì in vista di
una spedizione alle “portas Caspias” (attuale passo di Chawar, fra i monti delle antiche regioni
dell’Armenia e della Media) e la definì phalaux Alexandri Magni: furono
chiamati a farvi parte italici almeno alti sei piedi (metri 1,76 circa).
Tramontata la fantomatica spedizione l’unità venne inviata nelle gallie per
contrastare la rivolta di Vindice. Pose il suo castrum a Lugdunum (Lione) e, alla morte del suo fondatore, mutò la
propria denominazione in quella definita
di Legio I Italina
Nel 69 parteggiò apertamente per
A. Vitellio e per lui si battè a Bedriatico contro le legioni fedeli a S.
Otone. Sconfitta successivamente dalle legioni fedeli a Cespasiano nella
seconda battaglia di Badriatico in cui affrontò la XXI Rapax , fu inviata a
far parte dell’esercito mesico, ponendo la sua base nella Mesia inferiore, a
Durostorum ( Silistra, Bulgaria i) Combattè su quei confini nelle guerre di
Domiziano e, con Traiano, partecipò alla conquista della Dacia. Adriano la trasferi in quella che fu
la sua ultima sede: Novae, la moderna Svistov in Bulgari mentre una parte dei
suoi effettivi venne probabilmente dislocata
a Trosmis (Romania). Per marco Aurelio difese i confini contro i Quadi e
Marcomanni e con settimio Severio si spostò in oriente per battersi con i
Parti. Alcuni suoi reparti in età dioclezianea e costantiniana formarono
legioni comitatensi, mentre ilresto della unità costituì una legione di
limitanei, che continuò a gravitare a Novae.
(Anna maria Liberati,
Francesco Silverio, in “Fragmenta”, supplemento alla Rivista Militare, 1981)
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