mercoledì 3 gennaio 2018

Esercito Italiano 1914. Ordinamento. L'Armata.



L’Esercito italiano, pur con queste grosse deficienze, aveva un ordinamento tattico analogo a quello degli altri eserciti europei; le differenze erano minime e si riferivamo a dettagli o a concessioni alla tradizione ed allo spirito di corpo. L’Esercito italiano che nella guerra del 1866 aveva assunto una articolazione delle forze pressoché assurda, si era adeguato al modello tedesco e già il primo Capo di Stato Maggiore, nel 1882, gen. Cosenz aveva previsto l’articolazione in armate. L’ordinamento prevedeva quattro armate ed un corpo speciale.
L’armata venne concepita come grande unità mista con composizione variabile in ragione della natura delle operazioni , dell’importanza dello scopo strategico da conseguire comune a tutto l’esercito e di quello tattico particolare dell’armata, del raggruppamento ed entità delle forze avversarie, dell’estensione, natura e conformazione del terreno di impiego e del complesso degli altri fattori che intervengono nella definizione ordinativa  di tutti i raggruppamenti di forze. Si ebbero così armate su due copri d’armata e armate su tre copri d’armata con dosatura di truppe suppletive assai diverse per entità e specie.

Ufficiali generali allo studio di una carta geografica

L’armata consentiva, dunque, un razionale frazionamento della massa, il decentramento del comando, l’autonomia di azione dell’insieme, la reale efficienza operativa delle proprie forze in armonia con i mezzi di lotta assegnati e con i compiti affidati, la combinazione varia e pronta di sforzi in relazione alle mutevoli vicissitudini della lotta e, infine, il sostentamento rapido  e sicuro di qualsiasi momento della vita e del combattimento delle unità costitutive. . Grande unità tattica e logistica si frazionava in aliquote minori capaci di marciare e vivere e combattere in autonomia, costituite perciò in tutte le armi, di elementi tecnici e di organi  completi di vita, i corpi d’armata, i quali a loro volta si frazionavano in cellule, nelle quali permanevano associati i vari elementi di forza, anch’esse provviste di vita propria ma antro i limiti dell’organismo del quale erano parte, le divisioni, e successivamente in cellule minori omogenee, brigate, reggimenti, battaglioni, sprovviste di propria autonomia operativa.

info e contatti:
massimo coltrinari
(centrostudicesvam@istitutonastroazzurro .org)

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