Questo Blog, già figurinostorico.blogspot.com, che sosteneva che "la storia si può raccontare in tanti modi. Noi abbiamo inventato un nuovo modo di raccontarla:con il figurino storico. Firmato: la Tavola Rotonda Osimo." Si aprirà da parte della Galleria del Figurino Storico un sito. Questo blog continua a svolgere la sua funzione: di descrivere il Costume Militare attraverso i secoli,ovvero l'Uniformologia, scienza ausiliaria della Storia (contatti:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org)
Obiettivo della Civica Galleria: La Scuola
Il Blog ha assunto nel tempo due funzioni. La prima è quella di essere espressione del Figurino Storico.
In un mondo globalizzato, lo studio della storia è sempre più indipendente pr capire le origini delle civiltà e questo è il nostro obiettivo primario Con la denominazione "Civica Galleria del Figurino Storico" si vuole appunto sottolineare la creazione di un vero centro museale, l'unico nelle marche, sulla base di un progetto condiviso tra l'Assessorato alla Cultura del Museo di Osimo, la Società Parko spa che gestisce il trasporto pubblico locale e l'associazione Tavola Rotonda, impostato sullo stile dei grandi musei come lo Stibbert di Firenze e quello di Calenzano dove il figurino storico viene utilizzato come strumento didattico e invito allo studio della storia.
Gli obiettivi della Civica Raccolta osimana sono i medesimi, ma una attenzione particolare è rivolta alle scuole, sopratutto elementari e medie, dove lo studio dei questa materia da parte dei bambini avviene spesso in modo mnemonico; ebbene l'utilizzo del figurino storico vuole essere uno strumento didattico integrativo del libro di scuola ed il nostro locale diventare una sorta di aula didattica dove i bambini si possono appassionare a questa disciplina
La Seconda è quella di divenire lo spazio esterno del CESVAM - Centro Studi sul valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro come spazio per approfondire, oltre che i temi della Uniformologia, anche quelli concernenti le scienze ausiliari della Storia, quali, oltre la Uniformologia, anche la Vessillologia, ovvero lo studio delle Bandiere, l'Araldica, i Mezzi e gli equipaggiamenti, ed il Collezionismo militare in genere ( cartoline, ecc.)
domenica 16 dicembre 2018
domenica 9 dicembre 2018
I Guerra Mondiale. Le brigate. I
Bergamo, Brigata,
composta dal 25° e 26° Reggimento. La brigata prese parte alla campagna del
1860-61 nelle Marche e nell’Umbria, partecipando ai fatti d’arme di Fano (25°
fant.), Sinigaglia, Castelfidardo, Ancona, S. Giuliano, Gaeta. Partecitò alla
campagna del 1866 contro l’Austria, durante la quale non si trovò a fatti
d’arme, siccome appartenente alla 18a Divisione (Della Chiesa) del IV Corpo
(Cialdini). Alla campagna d’Africa del 1887-88 partecipò la 2a comp.
del 25° fant. Durante la campagna del 1895-96, concorse alla formazione dei
bgl. 5, 16, 19 e 30, con 6 ufficiali e 254 gregari del 25° regg. e 10 uff. e
270 gregari del 26° regg. Il 5° e il 6° batt. si trovarono alla battaglia di
Adua. Durante la guerra Italo-Turca 1911-1912, il 25° regg. concorse alla
mobilitazione dei reggimenti 6°, 26°, 43° e 93°, fornendo complessivamente 19
uff. e 1275 gregari. Il 26° regg. invece venne mobilitato e prese parte alla
campagna nella zona di Derna, combattendo in numerosi fatti d’arme e
distinguendosi specialmente nel combattimento di Abdalla. Durante la guerra
Italo-Austriaca 1915-18 la brigata Bergamo prese parte alle operazioni svoltesi
nella zona di S. Lucia di Tolmino, ove rimase fino alla fine del 1916; passò
quindi nella zona di Monfalcone, quindi in quella di Gorizia, poi ancora sul
Debeli e infine, durante la ritirata dell’ottobre-novembre, dopo avere
combattuto a Pozzuolo del Friuli (30 ottobre) riportando gravi perdite, ripiegò
dietro il Piave. Nel dicembre 1917 fu inviata sull’Altipiano di Asiago ove
rimase fino al giugno 1918, allorchè, nei pressi di Monastier, partecipò alla
battaglia del Piave, distinguendosi durante la nostra cortroffensiva. Durante
la battaglia di Vittorio Veneto combattè sul M. Badenecche (Altipiano di
Asiago) conquistandolo ed avanzando poi verso Ospedaletto e Borgo. Medaglia
d’Argento al Valor Militare per essersi distinti nell’assedio di Gaeta (12
novembre 1860). Medaglia d’Argento al Valor Militare pel contegno tenuto a S.
Lucia di Tolmino (agosto 1915) a Flondar (maggio 1917) e sul Piave (giugno
1918) Medaglia d’Argento di benemerenza per l’abnegazione con cui si segnalò
durante il terremoto del dicembre 1908. Medaglia d’Argento al Valor Militare
pel contegno tenuto a Santa Lucia di Tolmino (1915-16), a Raccogliano (agosto
1917), a Pozzuolo del Friuli (ottobre 1917) e sul Piave (giugno 1918). Medaglia
di Bronzo al Valor Militare, la ferma condotta tenuta nel combattimento di Sidi
Abdalla (Derna, 3 marzo 1912). Le
mostrine della brigata: Bleu, attraversate
orizzontalmente al centro da una riga rossa.
mercoledì 5 dicembre 2018
lunedì 19 novembre 2018
giovedì 8 novembre 2018
giovedì 1 novembre 2018
Uniformi della Grande Guerra VII
su
www.valoremilitare .blogspot.com
con post in data odierna
ricostruzione della
Battaglia di Vittorio veneto
a cento anni dagli avvenimenti
giovedì 25 ottobre 2018
mercoledì 3 ottobre 2018
giovedì 27 settembre 2018
domenica 2 settembre 2018
mercoledì 11 luglio 2018
sabato 30 giugno 2018
lunedì 25 giugno 2018
mercoledì 20 giugno 2018
Si cerca la foto del Gen. Giovanni Scrivante
Gentile Gen. Dott. Massimo Coltrinari,
>
> Ciao e buongiorno. Si prega di perdonare la mia mancanza di padronanza della lingua italiana. Il mio nome è Javier Ernesto Sanchez e io sono uno studente laureato presso l'Università del Nuovo Messico negli Stati Uniti, che sta lavorando ad un progetto di ricerca accademica sobre l'esercito del Regno Italiano durante la Grande Guerra, 1915-1918. Di conseguenza, vi scrivo profili biografici di varie generali italiani e sto cercando di trovare un ritratto del seguente generale che ha servito come comandante della 10a divisione nel 1915:
>
> Ten. Gen. Giovanni SCRIVANTE (n. a S. Damiano d’Asti nel 1857, m. a Roma nel 1927), colonnello comandante il 1º alpini nel 1904-1909. Magg. generale nel 1909 comandòl a 1ª brigata alpini. Ten. gen. nel 1913, tenne il comando della 10a divisione nel 1915. In P.A. nel 1917.
>
> Si prega di notare che qualsiasi immagine del generale sarebbe molto gradita e apprezzata. Forse potresti aver trovato una foto del generale Scrivante durante il tuo lavoro sulle Le Marche nella prima guerra mondiale.
>
> Grazie ancora per il vostro aiuto e attendo con ansia la vostra risposta.
>
> Cordiali saluti,
>
> Javier Ernesto Sanchez
> 367 Langley Road.
> Estancia, NM 87016
> tel. (505) 400-3192
> e-mail: jsanch22@unm.edu<mailto:jsanch22@unm.edu>
>
>
> Ciao e buongiorno. Si prega di perdonare la mia mancanza di padronanza della lingua italiana. Il mio nome è Javier Ernesto Sanchez e io sono uno studente laureato presso l'Università del Nuovo Messico negli Stati Uniti, che sta lavorando ad un progetto di ricerca accademica sobre l'esercito del Regno Italiano durante la Grande Guerra, 1915-1918. Di conseguenza, vi scrivo profili biografici di varie generali italiani e sto cercando di trovare un ritratto del seguente generale che ha servito come comandante della 10a divisione nel 1915:
>
> Ten. Gen. Giovanni SCRIVANTE (n. a S. Damiano d’Asti nel 1857, m. a Roma nel 1927), colonnello comandante il 1º alpini nel 1904-1909. Magg. generale nel 1909 comandòl a 1ª brigata alpini. Ten. gen. nel 1913, tenne il comando della 10a divisione nel 1915. In P.A. nel 1917.
>
> Si prega di notare che qualsiasi immagine del generale sarebbe molto gradita e apprezzata. Forse potresti aver trovato una foto del generale Scrivante durante il tuo lavoro sulle Le Marche nella prima guerra mondiale.
>
> Grazie ancora per il vostro aiuto e attendo con ansia la vostra risposta.
>
> Cordiali saluti,
>
> Javier Ernesto Sanchez
> 367 Langley Road.
> Estancia, NM 87016
> tel. (505) 400-3192
> e-mail: jsanch22@unm.edu<mailto:jsanch22@unm.edu>
>
venerdì 15 giugno 2018
mercoledì 6 giugno 2018
Prima Guerra Mondiale: le armi inutili
Fonte
blog precedente
Nella immagine corazze, elmi, lance e sciabole, che anche oggi fanno bella mostra del loro scintillio con la Grande Guerra sono state definitivamente accantonate
sabato 2 giugno 2018
Grande Guerra: fonti iconografiche
FOCUS STORIA WARS, MONDADORI SCIENZA, COLLANA LE PIU' GRANDI BATTAGLIE DELLA STORIA. VOL. II 1899-1939 RIVOLUZIONI E TRINCEE
DISPONIBILE PRESSO TUTTE LE EDICOLE O ALLA CASA EDITRICE
lunedì 28 maggio 2018
sabato 19 maggio 2018
I Guerra Mondiale. Dizionario
Dizionario minimo della Grande Guerra
pubblicazione dell'Istituto del Nastro Azzurro
(centrostrudicesvam@istitutonastroazzurro.org)
informazioni su
www.valoremilitare.blogspot.com
giovedì 10 maggio 2018
Uniformi: Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. V
Uniformi per Generali e Marescialli della URSS
delle forze terresti ed aeree
Fine della Parte Prima, ordinata su cinque post
delle Uniformi dedicate al Patto di Varsavia
notizie ed indicazioni
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
domenica 6 maggio 2018
Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche Uniformi IV
La quarta serie di tabelle proposte riguardanti le Uniformi delle Forze Armate della URSS sono dedicate la prima ad uniformi speciali,
la seconda alle uniformi spalline e mostrine degli Allievi della Scuola Militare SUVAROV,
la terza alle uniformi della Polizia Militare (movieri)
e la quarta alle uniformi copricapo fregi d'Armi e distintivi di grado per appartenenti ai reparti di frontiera
massimo coltrinari
(direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org)
venerdì 4 maggio 2018
Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche Uniformi III
Patto di Varsavia
URSS
Forze Terrestri
Uniformi per Militari delle forze aeree
Uniformi per donne appartenenti alle Forze Armate della URSS
Uniformi per Generali e Marescialli della Unione Sovietica delle forze aeree e terresti
della URSS
Uniformi di servizio
lunedì 30 aprile 2018
Unione delle repubbliche Socialiste Sovietiche Uniformi II
Patto di Varsavia
URSS
Forze Terrestri
Uniformi per sottufficiali e soldati in servizio di leva,
frequentatori di Istituti militari e Guardia d'Onore
Uniformi per aspiranti delle forze aeree e terresti
ed uniformi per ufficiali delle forze terrestri
note ed informazioni a
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
sabato 21 aprile 2018
Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche UNIFORMI I
Patto di Varsavia
URSS
Forze Terrestri
Uniformi per sottufficiali e soldati in servizio di leva,
frequentatori di Istituti militari e Guardia d'Onore
Uniformi delle forze terrestri
massimo coltrinari
domenica 18 marzo 2018
Quadro di Battaglia dell'esercito Italiano 1915
Il quadro di battaglia dell'Esercito Italiano
al momento di entrare in guerra il 24 maggio 1915
è su
www.coltrinaristoriamilitare.blogspot.com
posto in data 18 marzo 2018 e seguenti
sabato 24 febbraio 2018
L'Esercito Italiano nel 1914. Pregi e Difetti
Massimo Coltrinari - Giancarlo Ramaccia*
Molto
si è dibattuto sulla consistenza dell’Esercito italiano nel 1914. E versioni
sono contrastanti, ma tutto deve essere rapportato al rapporto tra decisione
strategica, piani e mezzi a disposizione. A seconda di come si guarda questo
aspetto si può dire che l’Esercito itali
ano nel 1914 era pronto per affrontare
una guerra mondiale, al pari degli altri Eserciti europei, oppure,
destabilizzato dalla guerra di Libia, era carente di questo e quello. “[1]
Nel
1914 l’Italia aveva sotto le armi le due classi del 1892 e del 1893, le più
numerose che essa avesse chiamato in complesso 235 mila uomini, oltre 41 mila
tra raffermati e carabinieri. L’11
luglio 1914 per esigenze di pubblica sicurezza, (siamo in piena settimana
rossa, la rivolta che scoppiò nella Merche e nelle Romagne per ragioni
politico-sociali) vennero richiamati 71 mila uomini della classe 1891, da poco
congedati. In totale 352 mila uomini di truppa perfettamente addestrati, 50
mila dei quali in Libia. Vi erano poi sotto le armi 33 mila uomini della 2a
categoria della classe 1893. Se si confrontano le cifre, mai l’Esercito
italiano era stato così forte in tempo di pace.
Lo
scollamento tra vertice politico e vertice militare si rileva anche dalla
scarsa conoscenza del Primo Ministro Salandra della consistenza numerica
dell’esercito, tanto che ebbe a dichiarare il 2 agosto 1914, sulle informazioni
del Ministro della Guerra, “L’Italia era pressoché disarmata”.
I
350 mila soldati sotto le armi, addestrati, si dovevano confrontare con i 400
mila soldati di cui l’Austria-Ungheria disponeva alla stessa epoca. Quindi
appare quanto mai fuori luogo l’asserzione del Primo Ministro Italiano. Il 2
agosto 1914 furono richiamate a tre classi, due istruite ed una di reclute che
fece salire la forza dell’esercito a 628 mila uomini.
Di
fronte ai nostri 1200 colpi per pezzo, che erano pari alle dotazioni
dell’esercito sia Francese che Tedesco, l’Austria-Ungheria non né aveva che la
metà, cioè 492 per i cannoni da campagna e 258 per quelli da montagna. In
termini di vestiario l’Austria mobilitava inizialmente unità di Landstrurm
senza poter dare uniformi, ma munirle solo di bracciale. In pratica i problemi
vi erano dall’una e dall’altra parte.”
La
realtà del 1914 in ogni caso e dura. Lo sforzo organizzativo, sebbene enorme,
non consentì di mettere a punto uno strumento militare tra impiegare in operazioni
belliche in grado di sviluppare, secondo i canoni ella dottrina ufficiale e
secondo il disegno di manovra del generale Luigi Cadorna una azione offensiva
di successo per la conquista di un qualche obiettivo strategico che non fosse
quello minimo di immobilizzare una aliquota delle forze austro-ungariche.
Considerate
come delta negativo aggiunto le sfavorevoli condizioni strategiche del fronte
orientale e della relativa frontiera, i principali elementi di debolezza del Regio
esercito erano l’insufficienza numerica e qualitativa del materiale di
artiglieria ed il men che mediocre grado di addestramento di molti quadri e di
moltissimi soldati. Circa l’insufficienza dell’addestramento sarebbero
necessarie molte pagine per elencarne i motivi e sottolineare come i richiami
delle classi già addestrate furono, iniziati nel 1909, un fallimento dietro l’altro
stante l’aperiodicità e la breve durata.
Dal
1911 la forza alle armi si mantenne al di sopra di quella bilanciata perché da
quell’anno e nei successivi vennero incorporati tutti gli idonei della prima
categoria anche se eccedenti il limite di bilancio, ma ciò non fu sufficiente a
portare l’esercito dal piede di pace a quello di guerra utilizzando il
personale delle classi dal 1881 in poi, per cui si dovette ricorrere al
richiamo ed alla mobilitazione di molto personale delle classi precedenti poco
o nulla addestrate, che non conosceva o aveva dimenticato i procedimenti di
combattimento e che non aveva alcuna familiarità con i nuovi mezzi.
L’addestramento carente o inesistente fu una gravissima deficienza
dell’Esercito italiano nel 1914
Un’altra
grossa deficienza fu il problema dell’artiglieria. Vi era cronica l’assenza di
cannoni nei reggimenti pesanti campali e l’alto grado di vetustà di parte del materiale di artiglieria campale
e del parco d’assedio, si rilevava un forte disequilibrio fra l’arma di
artiglieria e le altre armi come la fanteria e la cavalleria, nonostante i
provvedimenti presi prima dal gen. Pollio e poi dal gen. Cadorna.
La
divisione di fanteria italiana aveva in organico 32 pezzi da 75/911:[2]
Il Corpo d’Armata italiano aveva in organico lo stesso materiale e l’eguale
numero dei pezzi della divisione francese vale a dire 12 cannoni da 75, quello
francese aveva in organico 36
cannoni e 16 obici da 120 o 155,
il corpo d’armata tedesco disponeva di 16 obici pesanti campali e quello
austro-ungarico di 8 obici pesanti campali.
Un
corpo d’armata di 2 divisioni disponeva organicamente nel suo ambito di: se
italiano di 96 bocche da fuoco (32+32+32) di 124 se francese (36+36+36+16), di
148 se tedesco (66+66+18) e di 92 se austro-ungarico (42+42+8).
Vero
è che esisteva l’equivalenza numerica delle bocche da fuoco tra il corpo
d’armata italiano e quello austro-ungarico, ma questo ultimo utilizzava
materiale da campagna con prestazioni superiori e, soprattutto, al pari del
corpo d’armata tedesco, disponeva dell’obice campale da 76,5 particolarmente
adatto ai terreni impiego nel settore orientale italiano.
L’artiglieria
da campagna francese, a sua volta, era superiore all’artiglieria similare
austro-ungarica e tedesca, ma anche l’esercito francese si trovava in uno stato di assoluta inferiorità rispetto
all’armamento dell’artiglieria tedesca per tutto il resto, giacchè i tedeschi
erano gli unici ad avere realizzato un’ottima proporzione tra l’artiglieria e
le altre armi.
Nei
riguardi della potenza di fuoco occorre sottolineare che la divisione di
fanteria italiana disponeva in realtà di 12 mitragliatrici anziché delle 24
previste dagli organici, la francese di 24, la tedesca di 24 e
l’austro-ungarica di 28. La debolezza dell’artiglieria e l’insufficienza delle
mitragliatrici furono le principali cause che resero sterili le prime quattro
battaglie dell’Isonzo.
Non
da meno vi erano, nel 1914, grosse carenze nel settore del vestiario e
dell’equipaggiamento. In linea generale queste furono ripianate senza
difficoltà in quanto nel Paese esistevano industrie in grado di produrre, anche
in tempi relativamente brevi, tutto il necessario. Per l’equipaggiamento ed il
vestiario il problema era solo di natura finanziaria. Merita in ogni caso dare
un breve sguardo alla evoluzione di questo settore, che nella sostanza resse
bene alla prova della guerra.
* Materiali per il Dizionario Minimo della Grande Guerra 1916
info:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
[1]
Alberti A., Testimonianze straniere sulla
guerra italiana. 1915-1918, Roma, Ministero della Guerra, Comando del Corpo
di Stato Maggiore, Ed. Giornale “Le Forze Armate”, 1931.
[2] La divisione francese ne aveva 36 da
75, la divisione tedesca 54 cannoni da 77/906 e 12 obici campali leggeri da
105/mod 98-09 e quella austro ungarica 30 cannoni ca campagna e 12 obici
campali
domenica 18 febbraio 2018
Dottrina militare tedesca del 1914
Con post in data 7 gennaio 2018 è stata stesa una nota sulla Dottrina Militare francese del 1914; con nota in data 18 febbraio 2018 è stata stesa una nota sulla Dottrina Militare tedesca del 1914
sul blog
www.coltrinaristoriamilitare,blogspot.com
martedì 30 gennaio 2018
martedì 23 gennaio 2018
La Guerra Italiana alla URSS 1941-1943. Le Operazioni
In seconda edizione esce nella collana
I Libri del Nastro Azzurro il volume
La guerra italiana alla URSS 1941-1943. Le Operazioni
Roma, Societa Editrice Nuova Cultura,
2018, E.20 pag. 296
(per info:
www.nuovacultura.it
segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)
note ed articoli su
www.valoremilitare.blogspot.com
con post dal 21 gennaio al 27 gennaio 2018
Il Volume vuole ricordare le tragiche vicende dei nostri soldati in Russia, che sono propedeutiche all'altra grade tragedia che è la prigionia in URSS
Si
QUADRO DI BATTAGLIA DEL C.S.I.R. ALLA DATA DEL 1
AGOSTO 1941
Ø
comando:
comandante (generale di corpo d'armata Giovanni Messe), stato maggiore,
comandante dell'artiglieria, comandante del genio;
Ø
quartier
generale: 3 sezioni motorizzate carabinieri reali, una sezione
topocartografica, una sezione fotografica, una sezione topografi per
artiglieria, un ufficio postale, un reparto fotocinematografico, un drappello
automobilistico per comando di corpo d'armata, un nucleo movimento stradale,
una sezione carburanti;
Ø
unità di
supporto: un battaglione mitraglieri di corpo d'armata, un battaglione cannoni
da 47/32, una compagnia bersaglieri motociclisti, una legione camicie nere su 2
battaglioni camicie nere e un battaglione armi di accompagnamento
dell'esercito), un raggruppamento di artiglieria (30°) su 3 gruppi da 105/32, 2
gruppi autocampali contraerei da 75/46 e 2 batterie cannoni-mitragliere da 20,
un battaglione artieri su 3 compagnie, 2 battaglioni pontieri su 3 compagnie,
un battaglione collegamenti su 2 compagnie telegrafisti, una compagnia
marconisti, una colombaia mobile, un'officina autocarreggiata per materiali di
collegamento, una sezione fotoelettricisti autocarrata, un battaglione chimico;
Ø
aeronautica: un
gruppo di osservazione su 3 squadriglie e un gruppo da caccia su 4 squadriglie;
Ø
servizi: una
sezione di sanità, 2 autoambulanze radiologiche, una autoambulanza
odontoiatrica, 2 sezioni disinfezione, 18 ospedali da campo, 2 sezioni bonifica
per gassati, un laboratorio chimico, batteriologico, tossicologico, una sezione
sussistenza, una sezione ed una squadra panettieri con forni rotabili, 2
infermerie quadrupedi, un reparto salmerie, un autoraggruppamento di armata su
un autogruppo pesante (4 autoreparti pesanti), un autogruppo misto (3
autoreparti pesanti, un autoreparto leggero, un autoreparto misto, un
autoreparto autoambulanze), un'officina di autogruppo, un reparto soccorso
stradale, un nucleo soccorso stradale;
Ø
tribunale
militare di guerra del C.S.I.R;
Ø
divisione
autotrasportabile Pasubio:
§
comando:
comandante (generale Vittorio Giovannelli), capo di stato maggiore, stato
maggiore;
§
quartier
generale: 2 sezioni motorizzate carabinieri reali, un drappello
automobilistico, una sezione carburanti, un nucleo soccorso stradale, un nucleo
movimento stradale, un gruppo fotocinematografico, un ufficio posta militare;
§
79° reggimento
fanteria Roma: comando, compagnia comando, compagnia mortai da 81, batteria
cannoni d'accompagnamento da 65/17, 3 battaglioni (ciascuno su: comando,
compagnia comando, 3 compagnie fucilieri, 1 compagnia armi d'accompagnamento
mitragliatrici e mortai da 81);
§
80° reggimento di
fanteria Roma: idem come il 79°;
§
2 battaglioni
mortai da 81;
§
2 compagnie
cannoni controcarro da 47/32;
§
8° reggimento
artiglieria motorizzato su: comando e reparto comando, un gruppo motorizzato
obici da 100/17, 2 gruppi motorizzati cannoni da 75/27, un reparto munizioni e
viveri, 2 batterie contraerei cannoni-mitragliere da 20 mod, 35;
§
una compagnia
genio artieri;
§
una compagnia
genio telegrafisti e radiotelegrafisti;
§
una sezione
fotcelettricisti;
§
servizi: una
sezione sanità, 4 ospedali da campo, un nucleo chirurgico, una sezione
sussistenza, una squadra panettieri con forni mobili;
Ø
divisione
autotrasportabile Torino:
§
comando:
comandante (generale Luigi Manzi), capo di stato maggiore, stato maggiore;
§
quartier
generale: come la divisione Pasubio;
§
81° reggimento
fanteria: come 79° fanteria Roma;
§
82° fanteria:
come 79° fanteria Roma;
§
2 battaglioni
mortai da 81;
§
2 compagnie
cannoni controcarro da 47/32;
§
52° reggimento
artiglieria motorizzato: come 8° reggimento della Pasubio;
§
genio: come genio
della Pasubio;
§
servizi: come
servizi della Pasubio;
Ø
3^ divisione
Celere Principe Amedeo duca d'Aosta:
§
comando:
comandante (generale di divisone Mario Marazzani), capo di stato maggiore,
stato maggiore;
§
quartier
generale: 2 sezioni celeri carabinieri reali, un drappello automobilistico, un
nucleo movimento stradale, un gruppo fotocinematogtafico, un ufficio posta
militare;
§
3° reggimento
bersaglieri su: comando e compagnia comando, 3 battaglioni bersaglieri
autotrasportati, 2 compagnie motociclisti, un autoreparto leggero;
§
2 compagnie
cannoni controcarro da 47/32;
§
reggimento Savoia
cavalleria su: comandante, comando e squadrone comando, 2 gruppi squadroni (su:
comando, 2 squadroni cavalieri o lancieri), uno squadrone mitraglieri;
§
reggimento
Lancieri di Novara su: comandante, comando e squadrone comando, 2 gruppi
squadroni (su: comando, 2 squadroni cavalieri o lancieri), uno squadrone
mitraglieri;
§
2 batterie contraerei
cannoni-mitragliere da 20 mm
mod. 35;
§
3° reggimento
artiglieria a cavallo su: comandante, comando, reparto comando, 3 gruppi di
artiglieria ippotrainata su 2 batterie cannoni da 75/27 mod. 1912;
§
gruppo carri
veloci San Giorgio;
§
una compagnia
genio per divisione celere;
§
una compagnia
genio radiotelegrafisti per divisione celere;
§
servizi: una
sezione sanità, 4 ospedali da campo, un nucleo chirurgico, una sezione
sussistenza, una squadra panettieri con forni rotabili, un autoreparto misto.
Totale del C.S.I.R.:
§
62 000 uomini;
§
17 battaglioni
fucilieri (12 di fanteria, 3 bersaglieri, 2 camicie nere);
§
7 battaglioni
armi di accompagnamento;
§
14 compagnie
autonome (2 motociclisti, 4 mortai da 81, 8 da 47/32);
§
un battaglione
guastatori;
§
10 squadroni di
cavalleria (8 cavalieri, 2 mitraglieri);
§
4 squadroni carri
L (61 carri);
§
14 gruppi di
artiglieria (3 da 105/32 con 36 pezzi, 2 da 100/17 con 24 pezzi, 7 da 75/27 con
72 pezzi, 2 da 75/46 con 32 pezzi);
§
10 batterie
autonome (2 da 65/17 con 8 pezzi, 8 da 20 mm con 64 pezzi);
§
4 battaglioni del
genio (1 artieri, 1 collegamenti, 2 pontieri);
§
6 compagnie
autonome del genio (3 artieri, 3 telemarconisti);
§
un battaglione
chimico;
§
servizi: 30
ospedali da campo, 4 sezioni sanità, 2 ambulanze radiologiche, una ambulanza
odontoiatrica, 3 nuclei chirurgici; 2 sezioni bonifica gassati, una sezione
disinfezione, un laboratorio chimico batteriologico tossicologico con centro
antirabbico, 6 sezioni sussistenza, una sezione panettieri con forni, 5 squadre
panettieri con forni, 2 infermerie quadrupedi, un reparto salmerie, 14
autoreparti pesanti, 2 autoreparti misti, un autoreparto leggero, un
autoreparto ambulanze, 2 officine mobili pesanti, 5 nuclei soccorso stradale,
un reparto soccorso stradale, un battaglione movimento stradale, una centuria
della milizia della strada, 3 nuclei movimento stradale, 3 autofficine, un
comando tappa speciale, 2 comandi tappa principali, 3 comandi tappa secondari,
6 uffici tappa principali, 3 battaglioni territoriali mobili, una compagnia
presidiaria, un gruppo lavoratori, 5 uffici postali.
Alcune delle unità suddette, particolarmente dei
servizi, affluirono in Russia successivamente al grosso del C.S.I.R. L'intendenza
speciale del C.S.I.R. allestì, inoltre, gradatamente centri logistici
comprendenti magazzini (o frazioni di magazzino) per i servizi di sanità,
commissariato, artiglieria, genio, automobilistico.
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