giovedì 29 giugno 2017

L'Esercito Italiano e lo sviluppo nel 1916 V

 (CONTINUAZIONE)
Aeronautuca
All’iniziio della guerra l’Esercito, come la Marina, inquadravano i reparti aeronautici, dando sviluppo alla Aviazione per l’Esercito e l’Aviazione per la Marina, che impiegavano sia aeroplani propriamente detti che dirigibili; solo nel primo dopoguerra l’Aviazione divenne Forza Armata autonoma.

Aeroplani
All’entrata in guerra l’Italia possedeva 72 aeroplani, ordinati su 15 squadriglie. I tipi di aerei erano Farman-Fiat, Voisin-Salson, Voisin-Isotta Fraschini, Cauddron-Le Rhone, Caproni-Fiat, Niuport, Aviatik. Un intenso programma di potenziamento portò la consistenza degli aeroplani nel dicembre 1916 a 44 squadriglie per un totale di 370 aeroplani.

Dirigibili
All’entrata in guerra l’Italia possedeva per l’Esercito solo 3 Dirigibili; nel 1916 andarono perdute 4, e nel dicembre 1916 vi erano operativi, ma lontano dal fronte solo 4 dirigibili, l’M.1, l’M.3, l’M.9 e l’M.10.

Aerostati
Nel maggio 1915 vi erano 6 sezioni aerostatiche e 3 da fortezza, alla fine del 1916 la specialità disponeva di 1 comando di gruppo, 7 sezioni da campagna, 3 sezoni da fortezza, 1 sezione speciali, 1 magazzino avanzato.

Carabinieri Reali
All’entrata in guerra i Carabinieri Reali mobilitarono 1 reggimento su tre battaglioni di 3 compagnie ciascun 1 gruppo su due squadroni di Carabinieri a cavallo, forze che furono messe a disposizione del Comando Supremo. Al dicembre 1916, dopo un notevole potenziamento, risultavano, alle dirette dipendenze del Comando Supremo, 2 divisioni autonome, 1 battaglione ed 1 gruppo squadroni; dalle grandi unità, corpo d’armata e divisione, 94 sezioni e 94 plotoni carabinieri.

Guardia di Finanza
Il Corpo mobilito 4 battaglioni di frontiera, 14 battaglioni e 2 compagnie costiere. I 14 battaglioni erano numerati da I a IV e da V a XX. Con l’esperienza di guerra si dimostro che i battaglioni di finanzieri non erano adatti all’impiego e dopo vari tentativi il Comando Supremo decise di ridurre i battaglioni a 9 e 4 compagnie autonome l’apporto della Guardia di Finanza; il personale in esubero fu incorporato in fanteria, soprattutto negli alpini.

MASSIMO COLTRINARI 
(direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org)


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